Tonsillite

Infiammazione acuta delle tonsille palatine, detta anche angina (dal latino angere, “chiudere”). Le tonsille sono due strutture linfatiche situate tra i 2 pilastri del palato molle, ai lati del velo pendulo: il termine angina esprime, in questo senso, il sintomo funzionale cardine della tonsillite, cioè la costrizione della gola. La tonsillite acuta può essere definita […]



Infiammazione acuta delle tonsille palatine, detta anche angina (dal latino angere, “chiudere”).

Le tonsille sono due strutture linfatiche situate tra i 2 pilastri del palato molle, ai lati del velo pendulo: il termine angina esprime, in questo senso, il sintomo funzionale cardine della tonsillite, cioè la costrizione della gola.

La tonsillite acuta può essere definita come un’infiammazione acuta, prevalentemente di origine infettiva, virale o batterica, delle tonsille palatine. È una patologia estremamente frequente.


Classificazione

La classificazione delle angine più utilizzata prende in considerazione l’aspetto dell’orofaringe all’esame obiettivo.

Secondo questa classificazione possiamo distinguere le tonsilliti in forme eritematose ed eritematopoltacee, in assoluto le più frequenti (circa il 90% delle forme di angina), e in altre forme pseudomembranose, ulcerose, vescicolose.

A seconda dell’eziologia invece si possono distinguere tonsilliti di origine virale (herpes simplex, influenza, coxsackie e adenovirus, virus della mononucleosi EBV), che costituiscono più del 50% dei casi, e tonsilliti di origine batterica(circa il 20-40% dei casi), abitualmente provocate da infezioni da streptococco β emolitico di gruppo A (SBGA). Le angine da SBGA si verificano tipicamente dopo i 3 anni, con picco tra 5 e 10 anni. Possono causare complicanze post-infettive come il reumatismo articolare acuto (RAA) e la glomerulonefrite acuta (GNA).


Sintomi

Il sintomo principale è il dolore faringeo, con senso di costrizione faringea e dolore alla deglutizione, otalgia riflessa.

La febbre è di intensità variabile.

In casi veramente particolari si può arrivare alla difficoltà respiratoria (dispnea orofaringea).


Esami

All’esame obiettivo, le angine eritematose (rosse) sono invece caratterizzate da aspetto rosso vivo della mucosa del faringe e delle tonsille; queste ultime risultano spesso ingrandite.

Le angine eritematopoltacee (bianche) sono invece caratterizzate dalla presenza di essudati biancastri sulle tonsille.

La tonsillite si accompagna spesso ad adenopatie cervicali satelliti (ingrossamento dei linfonodi cervicali).

Test di diagnosi rapida dello streptococco Dagli anni ottanta del Novecento esiste un test che può essere eseguito in pochi minuti durante la visita e permette una diagnosi rapida dell’angina da SBGA, così da permettere una terapia antibiotica mirata per evitare eccessiva prescrizione di antibiotici.

ASLO Questo esame consiste nel dosaggio nel sangue di anticorpi antistreptococco (AntiStreptoLisina O, appunto ASLO). Il riscontro di ASLO elevato dimostra una precedente infezione streptococcica, ma non giustifica affatto, se isolato, il ricorso a terapia antibiotica prolungata o a una tonsillectomia. Non è indicato in corso di tonsillite acuta.


Trattamento

La terapia antibiotica in corso di tonsillite acuta è indicata:

  • per prevenire le complicanze post-streptococciche (RAA, GNA);
  • per evitare la diffusione del batterio ai familiari;
  • per ridurre il rischio di un ascesso peritonsillare o della sindrome da shock tossico;
  • per migliorare rapidamente il decorso della malattia.


Altre forme cliniche di tonsillite (10-20% dei casi)

Angina pseudo membranosa È caratterizzata dalla presenza di una patina bianco-grigiastra aderente che ricopre le tonsille. Sono possibili due diagnosi eziologiche, ovvero quella di difterite e quella di mononucleosi.

La difterite (tossinfezione da Corynebacterium difterite) rappresenta ormai un’entità sporadica grazie alla vaccinazione obbligatoria, seppure molto grave; va sospettata specie dopo soggiorni in paesi endemici come la Russia.

È accompagnata da tosse rauca e abbassamento della voce per interessamento della laringe; le false membrane che ricoprono le tonsille sono confluenti e invadono il velo palatino e l’ugola. La mononucleosi è una sindrome causata da infezione primaria da EBV. Si verifica il più delle volte nella prima infanzia, durante l’adolescenza o nel giovane adulto (picco di frequenza 15-25 anni). La trasmissione avviene principalmente con la saliva (“malattia del bacio”). Sintomi tipici sono febbre, tonsillite e poliadenopatie cervicali. Spesso si verifica aumento di volume della milza.

Gli esami ematici rilevano un aumento dei monociti e degli enzimi epatici; il monotest risulta positivo.

Tonsilliti ulceronecrotiche A livello della tonsilla si osserva una perdita di sostanza. La causa più consueta in caso di tonsillite ulceronecrotica monolaterale è l’angina di Vincent, dovuta a infezione da fusospirilli (batteri anaerobi).

In caso di ulcera tonsillare monolaterale non vanno però dimenticate altre diagnosi:

  • sifilide (rara, solo in soggetti a rischio per malattie veneree);
  • carcinoma della tonsilla (soggetti alcolisti e tabagisti).

Tonsillite erpetica Dovuta a coxsackievirus di gruppo A, interessa generalmente bambini tra 1 e 7 anni, e si manifesta con febbre e ulcerazioni aftosiche del cavo orale e delle tonsille. La sindrome mano-piede-bocca associa la faringite vescicolare a eruzioni anche su palmo della mano e pianta dei piedi. Anche l’infezione primaria da virus dell’herpes simplex tipo 1 si può manifestare con una gengivostomatite associata a faringite e tonsillite. In questo caso si ha disfagia intensa.

Tonsillite nella scarlattina In questo caso la lingua assume un aspetto caratteristico, ricoperta da una patina bianca con i margini e la punta di colore rosso vivo.

Tonsillite nella toxoplasmosi Di solito è monolaterale, con adenopatia satellite.


Complicanze

Consistono principalmente in suppurazioni peritonsillari, ovvero nella formazione di ascessi e flemmoni nelle regioni intorno alla loggia tonsillare: tali suppurazioni devono essere considerate con estrema cautela, e spesso incise, dal chirurgo specialista otorinolaringoiatra per la possibilità che si estendano a tutte le loggie del collo (celluliti cervicali estese), fino a provocare setticemia od ostruzione delle vie aeree. Altre complicanze includono il reumatismo articolare acuto, la glomerulonefrite acuta e lo shock tossico poststreptococcico; si possono provocare inoltre tonsilliti croniche e recidivanti. [M.M.]