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Ictus, come prevenirlo se è il cuore che fibrilla

Grazie a un nuovo dispositivo elettronico è possibile monitorare le alterazioni cardiache e prevenire l’ischemia cerebrale

credits:: iStock



Ogni anno, in Italia, si verificano circa 200.000 casi di ictus, dovuti all’occlusione (e all’eventuale rottura) di un’arteria cerebrale. Nel 25% di essi l’evento scatenante è ignoto, al punto che è stato coniato il termine ictus criptogenico, cioè senza una causa apparente.


QUEI COAGULI PERICOLOSI - «In realtà, analizzando i decessi, si è visto che alcuni casi dipendono da episodi di fibrillazione atriale molto brevi, transitori e asintomatici che sfuggono alle indagini cardiologiche. L’ictus, cioè, era stato preceduto da piccole alterazioni del ritmo cardiaco, non diagnosticabili, che portano alla formazione di trombi (coaguli di sangue)», spiega Valeria Caso, neurologa all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia e presidente dell’European Stroke Organization. «E sono proprio queste “mine vaganti” partite dal cuore che, entrando in circolo, possono arrivare al cervello provocando l’embolo responsabile dell’attacco ischemico».


L'IMPIANTO SOTTOCUTANEO - Oggi però è possibile monitorare 24 ore su 24 i casi sospetti di fibrillazione atriale impiantando nel petto, appena sotto la cute, un dispositivo elettronico più piccolo di un francobollo.

Si fa in pazienti che vengono considerati a rischio in base agli esami cardiologici (per esempio: test da sforzo, holter cardiaco, elettrocardiogramma, ecocardiogramma ed ecocolordoppler) e ai sintomi riferiti, tra cui battito accelerato e fiato corto.

Questo appareccho si chiama Implantable Loop Recorder e viene inserito in ambulatorio chirurgico (in regime di day-hospital) con una siringa, attraverso una microincisione di 6-8 mm. Nascosto nel petto, monitora di continuo, per oltre 3 anni, l’attività cardiaca che viene registrata da un software esterno localizzato
nell’abitazione del paziente.

Il quale è collegato a distanza con il monitor del cardiologo che, così, può tenere sotto controllo la situazione, rilevando eventuali fibrillazioni atriali. Alterazioni che aumentano di 5 volte il rischio di ictus o, peggio, di recidiva (dei 200.000 casi all’anno, 35.000 sono secondi attacchi).

«Se dalla continua lettura dell’elettrocardiogramma emergono situazioni a rischio, verranno prescritti quei farmaci anticoagulanti  e antiaritmici d’importanza cruciale sia nella prevenzione primaria sia in quella secondaria», conclude la professoressa Caso. Nuovo e affidabile, il loop recorder viene impiantato con il Ssn. 


INTERVIENI AI PRIMI SINTOMI!

Inutile ribardirlo: in caso di ictus, prima si trasporta la vittima in una stroke unit, più alta è la probabilità di salvarle la vita e di contenere il danno. Ma come
capire se la persona colpita da malore ha in corso un’ischemia cerebrale?

Ecco il vademecum “Rapido” stilato da ALICe Italia onlus, l’associazione che sostiene i malati di ictus e i loro parenti.

R COME RIDERE. Fai sorridere l’infortunato prestando attenzione alle asimmetrie del volto e, soprattutto, alla bocca storta. Segnala l’ictus.

A COME ALZARE. Chiedigli di sollevare un braccio o una gamba. Se non riesce, hai buone probabilità che si tratti di un evento acuto.

P COME PARLARE. Fallo parlare: se farfuglia o ha difficoltà a proferire parola, fai scattare l’allarme.

I COME ICTUS. È certo, se il paziente presenta due o tre dei precedenti sintomi elencati.

DO COME DOMANDA. Non indugiare, ma chiedi aiuto immediato telefonando al 118.


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Articolo pubblicato sul n. 50 di Starbene in edicola dal 29/11/2016

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