Sindromi fetali e neonatali
Sindrome da deglutizione di sangue Comparsa di sangue materno nelle feci o nel vomito del neonato. Sebbene la deglutizione avvenga durante il parto, questo sintomo può essere attribuito per errore a un emorragia gastrointestinale. Il sangue materno e quello fetale possono essere differenziati mediante un semplice test che si basa sulla resistenza dell’emoglobina fetale alla denaturazione alcalina. L’emoglobina fetale rimane in soluzione dopo esposizione a pH 12,7, mentre l’emoglobina adulta precipita come ematina alcalina.
Sindrome da disfunzione placentare Scarsa crescita fetale e ipossia del feto secondaria a cambiamenti degenerativi della placenta, detta anche sindrome della vernice gialla.
Sindrome da distress respiratorio del neonato Sindrome che si manifesta prevalentemente nei neonati prematuri, in cui gli alveoli e i dotti alveolari sono rivestiti da una membrana ialina e in cui vi è una più alta percentuale di morti. Dopo la nascita il respiro diventa faticoso con “rientramento” delle coste e gemito espiratorio. Vi è una progressiva cianosi. All’esame radiologico i polmoni appaiono screziati od opachi in contrasto con i passaggi bronchiali pieni d’aria (broncogramma aerato). I polmoni, all’indagine necroscopica, vengono trovati privi di aria. Il trattamento è rianimatorio con ossigeno e nei casi più gravi con ventilazione meccanica. Di solito la guarigione avviene dopo il quarto giorno. La condizione è nota anche come sindrome della sofferenza respiratoria idiopatica, sindrome del quarto giorno, malattia (o sindrome) delle membrane ialine, sofferenza respiratoria idiopatica del neonato, asfissia e atelettasia postnatale.
Sindrome da rosolia congenita Sindrome che comporta un’aumentata incidenza di parti prematuri e di morti fetali e un’insieme di difetti congeniti in neonati di madri infettate dal virus della rosolia durante le prime 15-20 settimane di gravidanza. Il virus è trasmesso per via transplacentare al feto. L’incidenza di difetti singoli o multipli e il tipo e la gravità dei problemi particolari che colpiscono il feto dipendono in gran parte dall’età gestazionale al momento dell’infezione. Per esempio il 40-60% dei feti infetti durante i primi due mesi di gestazione può sviluppare difetti congeniti multipli o essere abortito spontaneamente; invece solo il 10% delle infezioni fetali che avvengono nel quarto mese esita in un singolo difetto congenito. Le caratteristiche della rosolia congenita includono deficit ponderale alla nascita, sordità, cataratta o glaucoma, malattie cardiache congenite, porpora trombocitopenica, epatosplenomegalia, radiotrasparenza delle ossa lunghe e ritardo mentale con o senza microcefalia. Alcuni bambini alla nascita appaiono normali e solo successivamente sviluppano i sintomi, che consistono in disordini del comportamento e del linguaggio, difficoltà all’apprendimento, perdita dell’udito e diabete mellito. Il virus persiste nel bambino colpito dalla sindrome da rosolia congenita e viene da esso eliminato dopo 2-4 anni dalla nascita.
Sindrome da sofferenza fetale Cambiamenti nella frequenza cardiaca, soprattutto bradicardia, accompagnata dalla comparsa di meconio nel liquido amniotico. Questi segni di solito indicano un’anossia fetale.
Sindrome da talidomide Associazione di difetti di sviluppo comuni a uomo e primati che è causata da un farmaco sedativo-ipnotico, il talidomide, quando assunto da donne in gravidanza ai primi stadi dell’organogenesi. La sindrome, osservata in particolare nel periodo 1959-1961, consiste principalmente in difetti da riduzione degli arti, che in genere colpiscono uno o più arti con manifestazioni patologiche differenti, da minime alterazioni di dimensione o forma di un singolo osso alla totale assenza di uno o più arti. Non è infrequente la riduzione della mascella o alterazioni dell’orecchio esterno; sono state riscontrate anomalie cerebrali, cardiache, genitourinarie e a carico degli organi gastrointestinali.
Sindrome da tappo di meconio Quadro clinico di ostruzione intestinale bassa del neonato, di solito prematuro, caratterizzato da progressiva dilatazione addominale, anoressia e vomito che si risolve completamente dopo il passaggio di un tappo di meconio della consistenza di uno stucco solido.
Sindrome da trasfusione placentare Differente crescita di gemelli nell’utero dovuta a interconnessioni vascolari che favoriscono il flusso ematico verso un feto piuttosto che verso l’altro. La sindrome, detta anche sindrome da trasfusione e sindrome parabiotica uterina, dà luogo alla nascita di un neonato robusto e di un altro piccolo e anemico.
Sindrome del liquido amniotico Improvvisa infusione intramuscolare o embolica di fluido amniotico che porta a edema polmonare, shock e coagulazione intravasale disseminata. La sindrome viene di solito diagnosticata subito dopo il parto in seguito a un lungo e difficile travaglio, un’espulsione rapida o traumatica o un parto di un feto macrosomico o morto. Può morire anche la madre.
Sindrome della post-maturità Manifestazione particolare dell’aspetto di un neonato quando la gravidanza ha oltrepassato le normali 40 settimane. La cute è secca e può essere colorata di giallo e vi è una diminuzione del tessuto adiposo sottocutaneo. Tale aspetto è stato attribuito a un’insufficienza placentare.
Sindrome delle fasce amniotiche Formazioni simili a una fascia delle membrane della placenta, la quale può essere circondata dal cordone ombelicale o da un arto del feto e in rare occasioni causa una costrizione così grave da risultare nella morte del feto o nella mutilazione dell’arto intrappolato.
Sindrome TORCH Combinazione di epatosplenomegalia, ittero e trombocitopenia nei neonati. La sindrome può essere causata da toxoplasmosi, rosolia, citomegalovirus o herpes, dalle cui iniziali deriva il nome.
Cerca in Medicina A-Z