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Asfissia

Difficoltà o impossibilità di respirare; provoca anossia (interruzione dell’apporto di ossigeno agli organi e ai tessuti viventi), con rischio di coma e di arresto cardiaco.

L’asfissia può essere dovuta a strangolamento, immersione (annegamento) oppure a un’ostruzione delle vie aeree superiori (provocata da corpo estraneo, tumore, edema o infezione soffocante). L’asfissia da ostruzione può risultare dall’inalazione di un corpo estraneo durante un pasto o in qualsiasi momento, come accade talvolta nei bambini (peanuts syndrome, inalazione di arachidi). Le vie respiratorie possono anche essere ostruite da incidenti allergici acuti (edema di Quincke), da infezioni virali o batteriche ecc.

L’asfissia può inoltre essere l’esito di un’insufficienza respiratoria, acuta o cronica, dovuta a qualunque causa, sia alla paralisi dei muscoli respiratori per interessamento del centro respiratorio (emorragia cerebrale) sia dei nervi che presiedono i muscoli.

L’asfissia può infine essere causata dalla permanenza in un ambiente con ossigenazione insufficiente o da un’intossicazione da inalazione di gas tossici, vapori o fumi (ossido di carbonio, fumi di incendio ecc.).


Sintomi e segni

In caso di asfissia da ostruzione delle vie respiratorie, i sintomi si manifestano rapidamente: rossore e congestione del volto, movimenti eccessivi per tentare di eliminare l’ostruzione, sudorazione, convulsioni.

L’ostruzione laringea determina respirazione difficoltosa, con un tempo inspiratorio prolungato e rumoroso durante il quale le regioni della parte inferiore del collo appaiono incavate.

In caso di inalazione di gas tossici, le manifestazioni variano a seconda della natura del gas: assopimento progressivo per l’ossido di carbonio, tosse da irritazione per il cloro.


Trattamento

Il trattamento dell’asfissia dipende dalla causa. In primo luogo, occorre liberare le vie aeree e assicurare l’ossigenazione d’urgenza. La prima cosa da fare in caso di penetrazione di un corpo estraneo nelle vie aeree è procedere alla disostruzione buccale. La respirazione bocca a bocca consente di ristabilire i movimenti respiratori in attesa dell’arrivo dei primi soccorritori qualificati, i quali, se necessario, praticheranno una respirazione assistita e l’ossigenazione con la maschera o per intubazione. Occorre sempre evitare di porre in posizione sdraiata un bambino per il quale si sospetta una laringite o un’epiglottite.

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Dott. Maurizio Hanke

E' probabile che la attività fisica che descrive possa essere all'origine del dolore, che va via via scemando. Comunque l'ecografia deve essere eseguita.

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