Gammaglobulina
Proteina del plasma sanguigno appartenente alla famiglia delle immunoglobuline (anticorpi). Viene analizzata e dosata nella pratica clinica mediante elettroforesi dei protidi ematici e utilizzata anche in ambito terapeutico, per rafforzare un’immunità carente.
Nell’elettroforesi, le gammaglobuline migrano dopo le alfa e le betaglobuline. I loro livelli normali oscillano tra 6 e 12 g/l.
Tale quantità diminuisce in caso di deficit dell’immunità umorale e aumenta negli stati infiammatori o infettivi e nella cirrosi. Talvolta solo una varietà di gammaglobuline risulta elevata (disglobulinemia monoclonale): si tratta di un’anomalia spesso benigna, ma che potrebbe anche indicare la presenza di un mieloma multiplo.
Impiego terapeutico
Le gammaglobuline si ottengono mescolando il plasma sanguigno di un gran numero di donatori. Si distinguono due tipi di preparati. Quelli detti polivalenti sono ricavati da donatori sani e contengono a titoli variabili immunoglobuline dirette contro le diverse malattie cui sono stati esposti uno o molti donatori. I preparati detti specifici racchiudono invece oltre alle immunoglobuline contenute nei preparati polivalenti, una notevole quantità di quelle dirette contro una data patologia. Si ottengono da donatori convalescenti da una malattia o sottoposti a vaccinazione e possono essere utilizzati contro la difterite, le infezioni da cytomegalovirus, l’epatite B, la varicella, l’herpes zoster, la parotite, la rosolia, il tetano, il vaiolo e la pertosse.
Indicazioni
La prima indicazione delle gammaglobuline è la prevenzione e il trattamento delle malattie infettive (deficit immunitario congenito, AIDS infantile, leucosi linfoide cronica). La seconda riguarda la regolazione delle reazioni immunitarie, come nel caso della trombocitopenia di origine immunologica.
Effetti secondari
Le reazioni allergiche sono di scarsa entità. Uno screening sistematico del sangue dei donatori impedisce la trasmissione accidentale dei virus dell’AIDS e dell’epatite B o C.
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