LANGIPRAV 10CPR 20MG -Effetti indesiderati
La frequenza degli eventi avversi è classificata come segue: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1000, <1/100); rara (≥1/10.000, <1/1000); molto rara (<1/10.000).
Studi clinici: la pravastatina è stata studiata a 40 mg in sette studi clinici randomizzati, in doppio cieco, controllati con placebo, che hanno coinvolto oltre 21.000 pazienti trattati con pravastatina (N=10.764) o placebo (N=10.719), rappresentanti piu di 47.000 anni-paziente di esposizione alla pravastatina. Oltre 19.000 pazienti sono stati seguiti per una mediana di 4.8-5.9 anni. Sono state segnalate le seguenti reazioni avverse da farmaco; nessuna si è verificata a una frequenza superiore allo 0,3% nel gruppo pravastatina rispetto al gruppo placebo.
Patologie del sistema nervoso:
Non comuni: vertigini, cefalea, disturbi del sonno, compresi insonnia ed incubi
Patologie dell’occhio:
Non comuni: disturbi della visione (incluso offuscamento della visione e diplopia)
Patologie gastrointestinali:
Non comuni: dispepsia/bruciore di stomaco, dolori addominali, nausea/vomito, stipsi, diarrea, flatulenza
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:
Non comuni: prurito, eruzione cutanea, orticaria, anomalie del cuoio capelluto/dei capelli (inclusa alopecia)
Patologie renali e urinarie:
Non comuni: disturbi della minzione (inclusa disuria, frequenza, nicturia)
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella:
Non comuni: disfunzione sessuale
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione:
Non comuni: affaticamento
Effetti di classe:
Incubi
Perdita della memoria
Depressione
Casi eccezionali di malattia interstiziale polmonare, soprattutto con la terapia a lungo termine (vedere paragrafo 4.4)
Diabete mellito: la frequenza dipende dalla presenza o assenza di fattori di rischio (glicemia a digiuno ≥ 5.6 mmol/L, BMI >30 Kg/m², livelli elevati di trigliceridi, storia di ipertensione).
Eventi di interesse clinico speciale
Muscolo scheletrico: negli studi clinici, sono stati riportati effetti sul muscolo scheletrico, ad esempio dolore muscoloscheletrico, inclusa artralgia, crampi muscolari, mialgia, debolezza muscolare ed elevati livelli di CK.
La percentuale di mialgia (1,4% pravastatina vs. 1,4% placebo) e debolezza muscolare (0,1% pravastatina vs. <0,1% placebo) e l’incidenza dei livelli di CK >3 volte e >10 volte il limite superiore della norma negli studi CARE, WOSCOPS e LIPID era simile al placebo (rispettivamente 1,6% pravastatina vs. 1,6% placebo e 1,0% pravastatina vs. 1,0% placebo) (vedere paragrafo 4.4).
Effetti epatici: è stato segnalato un innalzamento delle transaminasi sieriche. Nei tre studi clinici a lungo termine controllati con placebo, CARE, WOSCOPS e LIPID, si sono verificate marcate alterazioni di ALT e AST (>3 volte il limite superiore della norma) con frequenza simile (≤1,2%) in ambedue i gruppi di trattamento.
Post Marketing
In aggiunta a quanto sopra riportato, durante l’esperienza post-marketing con pravastatina sono stati segnalati i seguenti effetti avversi:
Patologie del sistema nervoso
Molto rare: polineuropatia periferica, in particolare se utilizzato per un periodo prolungato, parestesia
Disturbi del sistema immunitario
Molto rare: reazioni di ipersensibilità: anafilassi, angioedema, sindrome lupoide (lupus-like)
Patologie gastrointestinali:
Molto rare: pancreatite.
Patologie epatobiliari:
Molto rare: ittero, epatite, necrosi epatica fulminante
Patologie dell’apparato muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Molto rare: rabdomiolisi, che può essere associata a insufficienza renale acuta secondaria a mioglobinuria, miopatia (vedere paragrafo 4.4)
Casi isolati di disturbi tendinei, talvolta complicati da rottura