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Come distinguere le vertigini da un calo di pressione

Dai farmaci tradizionali, all’omeopatia fino alla nutraceutica, che cosa è possibile fare se si soffre di vertigini e come distinguerle da un calo di pressione

Foto: iStock



Ti gira forte la testa e ti spaventi perché non capisci che cosa è successo? Hai ragione, le vertigini sono uno dei sintomi più sgradevoli di cui si possa soffrire. Ma prova subito a fare questo test (lo stesso che ti propongono i medici del Pronto soccorso). Chiudi gli occhi e, se stai meglio perché la stanza smette di ruotarti intorno, significa a grandi linee che hai un problema al sistema dell’equilibrio nell’orecchio, dal semplice tappo di cerume a disturbi come la labirintite. Oppure (l’avresti mai detto?) a un'intossicazione da crostacei. Se invece, sempre chiudendo gli occhi, stai peggio, i capogiri possono essere la conseguenza di un brusco calo o aumento di pressione, frequenti con il caldo, oppure di anemie e attacchi di ansia.

«Distinguere tra vertigini “oggettive”, le prime, e “soggettive”, le seconde, è un passo importante per indirizzare la diagnosi», spiega Maria Patrizia Orlando, specialista in otorinolaringoiatria e omeopata. «Perché le cause di questo disturbo sono davvero tante: bisogna indagare in modo approfondito, così si può anche individuare la terapia più adatta». Scopri come scegliere la tecnica giusta di medicina integrata. 


FARMACI ANTIVERTIGINOSI: SE ALL'IMPROVVISO GIRA FORTE LA TESTA

Tutto ruota vorticosamente intorno a te, hai una forte nausea, mal di testa, pallore. Stai meglio solo sdraiato al buio, con il capo sollevato. 

Come funziona

In questo caso la soluzione migliore è rivolgerti al Pronto Soccorso. «Qui i medici cercheranno di individuare le cause del problema, che possono essere le più varie: traumi (basta una caduta), infezioni virali, otiti, malattie neurologiche», dice la dottoressa Orlando. «Per la diagnosi di problemi al sistema dell’equilibrio come la labirintite o la sindrome di Ménière gli specialisti guardano anche gli occhi alla ricerca del "nistagmo", un riflesso ondulatorio dei bulbi oculari».
I medicinali utilizzati sono gli antistaminici, la betaistina, antiemetici, scopolamina oppure i tranquillanti (benzodiazepine). Poi, una volta stabilita la causa, antibiotici, cortisonici o altri farmaci mirati.

  • In più «Casi particolari, ma frequenti di vertigine, sono l’intossicazione da cibi ricchi di istamina, come crostacei e mitili, e la sindrome del ristorante cinese (piatti con glutammato)», precisa l’esperta. Pensa a cos’hai mangiato nelle ultime 24 ore.



I risultati 

La crisi dura al massimo tre giorni e può essere l’unica della tua vita, o ripetersi e durare da pochi minuti a qualche ora. I farmaci ti fanno star meglio ma è importante cercare una cura risolutiva. 



OMEOPATIA: SE SOFFRI SPESSO DI CAPOGIRI

Gli accertamenti hanno escluso le cause più gravi (malattie degenerative o del sistema nervoso centrale), ma il problema si ripresenta. E vuoi evitare i farmaci. 

Come funziona


Le hai provate tutte ma le vertigini non passano. Eppure, fra i numerosi rimedi a disposizione dell’omeopata per questo disturbo, c’è sicuramente quello che fa per te. «Per individuarlo è importante risalire all’evento che, la prima volta, ha scatenato i capogiri», spiega la dottoressa Orlando. «Se per esempio la causa è stata un’intossicazione è indicato Nux vomica, se un’infezione Arsenicum album, in caso di artrosi cervicale Conium maculatum. Cocculus invece è il passe-partout dell’omeopatia per le vertigini croniche, un po’ come la scopolamina della medicina convenzionale». Altri rimedi, inoltre, si riferiscono alle caratteristiche dei sintomi: per esempio Tabacum se stai peggio all’aria aperta, Bryonia se il freddo ti scatena le crisi. 

  • In più «Spesso le vertigini hanno un’origine psicologica: si manifestano quando la vita pone davanti a una decisione importante, oppure l’instabilità dipende da forte stress e mancanza di sostegno dopo un lutto o la perdita del lavoro», specifica l’esperta.


I risultati

Il fai da te è sconsigliato: rischi di non ottenere nessun beneficio, mentre con una cura professionale il problema può risolversi anche nel giro di uno-due mesi.


OSTEOPATIA: SE HAI AVUTO UN COLPO DI FRUSTA O DIGRIGNI 

Tutto gira quando ti sposti o assumi particolari posizioni, anche nel sonno. Oppure le vertigini sono comparse dopo un intervento dal dentista

Come funziona


Con l’età o per uno spostamento traumatico della testa il liquido che si trova all’interno del labirinto diventa gelatinoso, e gli otoliti, cioè quei sassolini (cristalli di carbonato di calcio) responsabili dell’equilibrio, si spostano più lentamente. Di qui le violente vertigini rotatorie (chiamate anche cupololitiasi), che al Pronto soccorso possono curarti con tecniche immediate come la manovra di Semont. «Anche l’osteopatia è molto utile per riposizionare gli otoliti, soprattutto nel caso di colpo di frusta», spiega Filip Dudal, osteopata. «Qui tutto il corpo è coinvolto nell’incidente e, se non si curano le lesioni nel complesso, i disturbi non spariscono. Usiamo le manipolazioni e la terapia craniosacrale per sciogliere la contrattura dei muscoli nei punti interessati, per esempio nel collo, ed eliminare i blocchi delle articolazioni».

  • In più Se le vertigini sopraggiungono dopo un intervento odontoiatrico (estrazione, nuova corona, ponte), significa che si è alterato l’apparato stomatognatico, cioè l’insieme di bocca e mascelle, in relazione con l’equilibrio. Un sintomo può essere il bruxismo, il digrignamento dei denti. Con i test osteopatici lo puoi scoprire. 


I risultati

Tre-quattro sedute sono di solito sufficienti per risolvere il problema. Se il colpo di frusta è di vecchia data ce ne vogliono un paio in più.



NUTRACEUTICA: INTEGRATORI ED ERBE

Se soffri di disturbi dell’equilibrio, che compaiono a volte quando hai mangiato troppo o non hai digerito bene? Allora, tieni d’occhio la dieta e scegli con un medico esperto gli integratori e le erbe che ti possono aiutare. «Diversi studi confermano il ruolo degli integratori vitaminici nella cura delle vertigini», spiega la dottoressa Orlando. «Di solito la terapia nutraceutica viene affiancata a quelle tradizionali, preferendone l’uso dopo un episodio acuto. Carenza di fattori antiossidanti e alterazioni del microcircolo giocano spesso un ruolo nelle disfunzioni a carico degli organi di senso, soprattutto sull’orecchio interno evidenziando sintomi quali disturbi dell’equilibrio».

Tra le erbe punta su zenzero e melissa. Il primo riduce rapidamente i capogiri associati a nausea e digestione difficile. La seconda rilassa e riequilibra il sistema nervoso autonomo. Indicato anche il ginkgo biloba, che migliora la circolazione cerebrale. Tra gli integratori vitaminici sono utili la vitamina B6 (piridossina), coinvolta nella regolazione delle funzioni mentali, e la citicolina, che riveste un ruolo importante nella trasmissione dell’impulso nervoso. Per il dosaggio di questi nutrienti chiedi consiglio al medico. Prendi invece liberamente un complesso multivitaminico con vitamine C ed E: sono nutrienti antiossidanti preziosi per la funzionalità cerebrale. Il dosaggio giornaliero di vitamina C è di 60 mg nei non fumatori, che sale a quota 140 mg in chi fuma. Per la E, invece, 15 mg al giorno è la dose media per un adulto.


Anche la dieta è importante

Occorre evitare cibi ad alto contenuto di sale: insaccati, tonno o altri prodotti ittici in scatola, pesci essiccati e affumicati. No anche a formaggi stagionati, salse, snack in busta e alimenti in salamoia. Da preferire invece, alimenti che contengono poco sale, formaggi freschi e cibi che vantano buone quantità di vitamine e magnesio come frutta secca, spinaci, carciofi e riso integrale.


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