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Come funziona il nuovo farmaco contro il colesterolo

Si chiama Inclisiran ed è in grado di abbassare drasticamente i valori nel sangue del colesterolo cattivo. Scopri come funziona e come si assume



Lo hanno definito un cambio epocale nella lotta all’ipercolesterolemia. Si tratta di un farmaco chiamato Inclisiran, capostipite di una nuova categoria di principi attivi. Rispetto alle altre terapie, ha un meccanismo del tutto differente. E, proprio per questo, è in grado di abbassare drasticamente i valori nel sangue del colesterolo LDL-C. È la frazione pericolosa del colesterolo, che non a caso viene chiamato cattivo perché quando è troppo elevato, si accumula nelle arterie, fino a provocare la formazione di trombi e un aumento del rischio di infarto e di ictus. Per questo è necessario intervenire con le terapie più adeguate.


Come funziona il nuovo farmaco

Inclisiran riduce i livelli di una proteina chiamata PCSK9, coinvolta nel metabolismo del colesterolo. Svolge questa azione con un meccanismo del tutto nuovo, che aumenta la capacità del fegato di assorbire il colesterolo LDL. E che porta di conseguenza a una riduzione dei livelli di questa frazione di colesterolo presente nel sangue.

«Questa molecola è capostipite di una nuova classe di farmaci altamente innovativi che mirano direttamente alla “radice” della malattia aterosclerotica piuttosto che ai suoi sintomi, grazie a un meccanismo d’azione che permette di ridurre i livelli di colesterolo LDL non solo in maniera efficace, ma anche sostenuta nel tempo», dichiara Pasquale Perrone Filardi, presidente eletto della SIC, Società Italiana di Cardiologia. «Un passo in avanti importante per raggiungere in un numero sempre più ampio di pazienti, il goal terapeutico raccomandato dalle nuove linee guida EAS».


Come viene prescritto e come si assume

Il nuovo farmaco è unico nel suo genere per quanto riguarda gli ipoglicemizzanti; è un long active drugs, cioè un farmaco con un’efficacia che dura a lungo, tanto che sono sufficienti due iniezioni sottocute all’anno. Un vantaggio non da poco. Il grande problema nel post-infarto ad esempio è che nell’arco del primo anno dopo l’evento, quattro pazienti su dieci abbandonano le cure farmacologiche da assumere giornalmente, ipoglicemizzanti compresi, a svantaggio della salute cardiovascolare. Ma attenzione. Il farmaco è appena stato approvato dall’AIFA, l’Ente regolatorio del farmaco, con delle indicazioni ben precise. Si può prescrivere a carico del Servizio Sanitario Nazionale in associazione a una statina oppure a una statina con altre terapie ipolipemizzanti orali in pazienti non in grado di raggiungere gli obiettivi per l'LDL-C con la dose massima tollerata di una statina, oppure in monoterapia o in associazione ad altre terapie ipolipemizzanti in pazienti intolleranti alle statine o per i quali la statina è controindicata.


Lo stile di vita resta importante

Neppure con questo farmaco, però, bisogna abbassare la guardia ma seguire uno stile di vita ad hoc.  È necessario allora muoversi di più, come una camminata a passo veloce tutti i giorni per 30 minuti. Via anche alla sigaretta, perché il fumo danneggia le pareti delle arterie per cui il colesterolo vi si deposita più facilmente.

Ma è a tavola che si gioca la partita principale. No allora ai grassi saturi che si trovano soprattutto nel burro e nei formaggi stagionati e grassi, ad alcuni oli vegetali come quello di cocco e di palma e ai grassi trans che sono presenti nelle margarine solidificate e confezionate in panetti. Sì invece al pesce, alla carne bianca, alla frutta e alla verdura fresche di stagione, al latte e ai latticini magri e a quelli light, alla pasta e ai cereali integrali e come condimento all'olio extravergine di oliva.


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