Cardiopatia

Qualunque patologia del cuore, indipendentemente dalla sua causa. Le cardiopatie si dividono in due gruppi, a seconda che siano congenite o acquisite. Cardiopatie congenite Malformazioni del cuore, presenti alla nascita, che traggono origine da un difetto di sviluppo durante la vita embrionale. La frequenza delle cardiopatie è di circa 700 casi su 100.000 nascite. Cardiopatie […]



Qualunque patologia del cuore, indipendentemente dalla sua causa. Le cardiopatie si dividono in due gruppi, a seconda che siano congenite o acquisite.


Cardiopatie congenite

Malformazioni del cuore, presenti alla nascita, che traggono origine da un difetto di sviluppo durante la vita embrionale. La frequenza delle cardiopatie è di circa 700 casi su 100.000 nascite.

Cardiopatie con cianosi Un tempo dette morbo blu, sono le più gravi e complesse tra le cardiopatie congenite. In genere sono dovute a una varietà di shunt (derivazione) che convoglia direttamente, senza farlo passare dai polmoni, il sangue povero d’ossigeno (vene cave) verso la grande circolazione arteriosa (aorta), di norma ricca di ossigeno. La trasposizione arteriosa è una cardiopatia in cui le posizioni dell’aorta e dell’arteria polmonare sono invertite. Esistono molti altri tipi di cardiopatia con cianosi, che, in generale, comportano un’associazione complessa di varie malformazioni: tetralogia di Fallot, trilogia di Fallot.

Cardiopatie senza cianosi Sono dovute essenzialmente al restringimento dei vasi o a comunicazioni intracardiache anomale. La coartazione aortica è una stenosi che colpisce un tratto ben preciso dell’aorta (l’arteria che distribuisce il sangue ossigenato a tutto l’organismo) e che ostacola la circolazione sanguigna nella parte inferiore del corpo. Una stenosi può interessare anche l’arteria polmonare (che convoglia il sangue non ossigenato dal cuore ai polmoni).

La persistenza del dotto arterioso è dovuta all’assenza della chiusura, anormale dopo la nascita, di un piccolo canale presente nel feto. Tale fenomeno dà luogo a uno shunt in conseguenza del quale il sangue passa direttamente dall’aorta all’arteria polmonare.

Infine, può essere presente un orifizio nella parete interna del cuore, che crea una comunicazione interventricolare o interatriale. Questa anomalia è tra le cause più frequenti di cardiopatia congenita.


Sintomi e segni

Le cardiopatie congenite possono manifestarsi con la percezione di un soffio all’auscultazione cardiaca. Tale sintomo fornisce indicazioni importanti sul tipo di cardiopatia in causa, a seconda del punto esatto o del momento in cui si fa sentire, durante la sistole (contrazione) o la diastole (rilasciamento).

La maggior parte dei soffi è comunque benigna e indica un semplice ritardo dell’adattamento alla vita extrauterina. Le cardiopatie con cianosi danno luogo a una colorazione bluastra della cute, delle mucose e delle unghie, dovuta alla carenza di ossigeno nel sangue.

D’altronde, una malformazione che rappresenta un ostacolo alla normale circolazione sanguigna è in grado di provocare un’anomalia del funzionamento del cuore e, in seguito, un’insufficienza cardiaca: accelerazione delle contrazioni, aumento di volume del cuore e del fegato per accumulo di sangue.

Talvolta si osservano malori o accidenti vascolari a livello cerebrale.

Esistono anche segni particolari, tipici di alcune varianti della malformazione.


Diagnosi ed evoluzione

Grazie all’impiego sistematico dell’ecografia nelle donne in gravidanza, la diagnosi di una cardiopatia congenita può avvenire anche prima della nascita. Negli altri casi i segni già descritti invitano a effettuare diversi esami complementari: radiografia del torace, elettrocardiografia, ecografia cardiaca con Doppler e, molto più raramente, cateterismo (misurazione delle pressioni e del tasso di ossigeno a livello cardiaco, mediante una sonda introdotta in un’arteria o una vena). L’evoluzione è assolutamente variabile.

Alcune cardiopatie congenite con cianosi, come la tetralogia di Fallot, mettono rapidamente a repentaglio la vita del bambino, e vengono affrontate d’urgenza sin dalla nascita.


Trattamento e prognosi

Il trattamento medico, inteso a contrastare le conseguenze della cardiopatia (malori per insufficiente apporto di ossigeno, ictus, arterioliti polmonari ostruttive) per esempio con la somministrazione di ossigeno, si rivela talvolta insufficiente. Il trattamento chirurgico, da intraprendersi in tempi diversi a seconda della gravità della malattia, è praticabile nella maggior parte dei casi. La prognosi è generalmente favorevole dopo il trattamento.


Cardiopatie acquisite

Si tratta di diverse anomalie cardiache che insorgono nel corso della vita.

Cardiopatie ipertensive Sono provocate dall’ipertensione arteriosa prolungata e non adeguatamente controllata.

Cardiopatie ischemiche Corrispondono a un’ischemia (insufficiente ossigenazione del muscolo cardiaco) per stenosi (restringimento) delle arterie coronarie che irrorano il cuore; le loro forme più caratteristiche sono l’angina e, soprattutto, l’infarto del miocardio.

Cardiopatie valvolariSono riconducibili a stenosi o a insufficienza (chiusura incompleta) di una valvola cardiaca (mitrale, tricuspide, aortica, polmonare).

Cuore polmonare cronico Espressione che indica l’insieme dei disturbi cardiaci insorti come conseguenza di un’affezione polmonare cronica.

Miocardiopatie Di origine spesso sconosciuta, colpiscono direttamente il muscolo cardiaco. Se ne riscontrano tre forme principali, cioè miocardiopatia ipertrofica, dilatativa e restrittiva.

Malattie del pericardio Il pericardio è la membrana fibrosa che circonda e avvolge il cuore. Le sue patologie vengono classificate tra le cardiopatie propriamente dette.

Ogni tipo di cardiopatia acquisisce tratti peculiari relativi all’espressione, all’evoluzione e al trattamento.