• Magazine
  • Calcola e scopri
  • Esperti
Starbene
  • Medicina A-Z
  • Salute
    • News
    • Problemi e soluzioni
  • Alimentazione
    • Diete
    • Dimagrire
    • La dieta di Starbene
    • Mangiare sano
    • Ricette della salute
  • Diete
  • Bellezza
    • Capelli
    • Corpo
    • Viso
  • Fitness
    • Esercizi
    • Palestra fai da te
    • Sport
  • Sessualità
    • Amore
    • Coppia
    • Sesso
  • Vivere meglio
    • Corpo e mente
    • Psicologia
    • Rimedi naturali di benessere
  • Oroscopo
  • Video
ABBONATI
  • Home
  • Medicina A-Z
  • Urografia endovenosa

Urografia endovenosa

Esame radiologico che studia la morfologia e il funzionamento dell’apparato urinario.


Indicazioni e controindicazioni

L’urografia endovenosa, l’esame radiologico più classico dell’apparato urinario, è oggi poco praticata, ma resta indicata in molte patologie urinarie, in particolare infezioni, ematuria (presenza di sangue nelle urine), coliche renali e disturbi della minzione.


Tecnica e svolgimento

L’indagine consiste nel radiografare le vie urinarie dopo averle rese opache con un mezzo di contrasto iodato, iniettato endovena, che verrà eliminato nelle urine. Esclusi i casi di emergenza, questo esame si pratica sul paziente a digiuno, sottoposto a dieta idrica leggera. L’urografia endovenosa dura circa 90 minuti. Prima dell’iniezione, con il soggetto disteso sul tavolo d’esame, si effettua una radiografia semplice dell’addome per individuare eventuali calcoli urinari, radiopachi. Dopo l’iniezione endovenosa del mezzo di contrasto, si effettuano radiografie di reni, ureteri, vescica e uretra a intervalli fissi (nei primi 5 minuti, poi ogni 10, 15, 20 minuti o più), per poter valutare la morfologia delle vie urinarie e la qualità dell’escrezione e del flusso di urina. Infine, si effettuano sistematicamente radiografie prima, durante e dopo la minzione e, se necessario, in caso di disfunzione renale, 24-48 ore dopo l’iniezione.


Effetti secondari

L’urografia endovenosa può provocare reazioni di intolleranza allo iodio (nausea, vomito, calo della pressione arteriosa), che è possibile evitare prescrivendo ai pazienti sensibili un trattamento antiallergico nei giorni precedenti. Nei diabetici l’esame impone la perfusione di soluzione fisiologica per garantire una buona idratazione e prevenire l’insorgenza di una tubulopatia (lesione dei tubuli renali).

Cerca in Medicina A-Z

Chiedi a Starbene.it

( max 100 caratteri )

Dolore sotto costola sinistra

Le risposte dei nostri esperti

avatar Medicina Generale
Dott. Maurizio Hanke

E' probabile che la attività fisica che descrive possa essere all'origine del dolore, che va via via scemando. Comunque l'ecografia deve essere eseguita.

Tutte le domande Tutti gli esperti

Cerca tra le domande già inviate

Trova farmaco

Trova il farmaco che stai cercando all'interno dell'elenco completo dei farmaci italiani, aggiornato con schede e bugiardini.

Calcola
il tuo peso ideale

  • Informativa
  • Cookie Policy
  • Privacy Policy
  • Pubblicità
  • ATTENZIONE: Le informazioni contenute in questo sito sono presentate a solo scopo informativo, in nessun caso possono costituire la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento, e non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica. Si raccomanda di chiedere sempre il parere del proprio medico curante e/o di specialisti riguardo qualsiasi indicazione riportata. Se si hanno dubbi o quesiti sull’uso di un farmaco è necessario contattare il proprio medico. Leggi il Disclaimer »

© 2020 Stile Italia Edizioni srl - Riproduzione riservata - P.Iva 11072110965