Sostituzione valvolare
Ablazione chirurgica di una valvola cardiaca difettosa (aortica, mitrale, polmonare, tricuspide) e impianto di una protesi.
Tipi di protesi
Protesi meccanicheIn metallo o carbonio, sono dotate di un anello di tessuto sintetico che permette di fissarle all’ostio valvolare. Ne esistono di varie forme, che prendono il nome dal loro inventore: per esempio, la valvola di Starr è formata da una sfera che si sposta in una gabbia di titanio, mentre quella di Bjork è dotata di un disco inclinabile a 70° in posizione aperta.
Le valvole munite di alette, come quella di St. Jude (due emidischi inclinabili a 90° in posizione aperta), attualmente sono le più utilizzate. Garantiscono un lungo periodo di funzionamento, ma richiedono un trattamento anticoagulante a vita per evitare la formazione di un trombo sanguigno a contatto con la protesi, suscettibile di provocare un’embolia (ostruzione) nella grande circolazione.
Protesi biologichePossono essere eterologhe (prelevate da un animale, maiale o vitello), trattate per evitare il rigetto, oppure omologhe (prelevate da una persona). Dopo essere state sterilizzate, le valvole vengono montate su un’armatura o un tutore metallico.
Durano meno rispetto alle protesi meccaniche, e occorre tener conto di questa caratteristica prima di procedere all’intervento su soggetti giovani o di mezza età. Queste protesi richiedono un trattamento anticoagulante solo per qualche settimana.
Indicazioni
Si fa ricorso alla sostituzione valvolare quando una valvola risulta tanto compromessa da non poter più svolgere la propria funzione e provoca sintomi allarmanti (difficoltà respiratoria, dispnea) o fa temere gravi complicanze. L’intervento è particolarmente indicato nelle patologie valvolari congenite o acquisite in seguito a reumatismo articolare acuto, ischemia (interruzione dell’apporto ematico) ecc. La scelta tra protesi meccanica e biologica dipende dall’età del paziente, dalla valvola da sostituire e da un’eventuale controindicazione a un trattamento prolungato con anticoagulanti.
Tecnica
L’intervento si pratica in anestesia generale e dura 2-4 ore. Dopo aver inciso la cute del torace, si procede all’apertura dello sterno. Il paziente è collegato a una macchina cuore-polmone, a cuore “fermo” (ossia posto in fibrillazione ventricolare, per esempio tramite raffreddamento). Il chirurgo apre il cuore, individua la valvola insufficiente, la asporta e la sostituisce con la protesi scelta, che fissa con una ventina di punti all’anello valvolare. Una volta richiuso, il cuore viene sottoposto a defibrillazione elettrica. Si scollega poi la macchina cuore-polmoni e si sutura il torace.
Sorveglianza
Se non subentrano complicanze, la degenza in ospedale si prolunga per qualche giorno dopo l’intervento. La sorveglianza post-operatoria è stretta e comporta alcune settimane di convalescenza con rieducazione, durante le quali si valutano le condizioni generali del paziente e il buon funzionamento della valvola (che può essere stimato in particolare con l’eco-Doppler cardiaco, da ripetere una volta all’anno). In seguito si eseguono controlli periodici regolari.
In previsione di un intervento di chirurgia dentaria, il paziente deve informare il dentista del proprio stato e sottoporsi a un trattamento antibiotico preventivo, per scongiurare il rischio di endocardite (infiammazione dell’endocardio di origine infettiva). Nei portatori di protesi meccanica occorre monitorare a vita l’efficacia del trattamento anticoagulante. Un soggetto sottoposto a sostituzione valvolare può condurre una vita normale se si è intervenuti prima che la lesione valvolare avesse ripercussioni significative sulla funzionalità cardiaca.
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