OVERDOSE(abuso di stupefacenti) -Il grosso problema dell’alcol
Il fatto di essere di uso comune in quanto ampiamente accettato dalla società e dalla tradizione ha spesso diminuito di molto la percezione del pericolo rappresentato dall’uso/abuso degli alcolici. In realtà l’abuso della sostanza è pressoché ubiquitario in ogni fascia di età e classe sociale. Esso agisce creando depressione del sistema nervoso centrale, produce sedazione e sonno sebbene nella fase iniziale dell’assunzione (a basse dosi) sembra creare eccitazione, stimolazione e liberazione dai segnali inibitori sui comportamenti sociali con conseguente euforia, alterazione della coscienza, riduzione dei riflessi, lieve incoordinazione motoria e vasodilatazione. A dosaggi superiori si può arrivare a turbe neurosensoriali, vera e propria confusione mentale, vomito, riduzione della pressione arteriosa, della temperatura corporea, fino alla riduzione della frequenza cardiaca con depressione respiratoria e coma. I livelli di alcol nel sangue (alcolemia) diminuiscono molto lentamente nelle ore seguenti l’assunzione, seguendo la trasformazione dell’alcol da parte dell’organismo (metabolismo), e sono in equilibrio con l’aria espirata: su questo principio si basa il dosaggio fornito dall’ etilometro (tasso di alcolemia tollerato inferiore a 0,5 g/l). Un rischio aggiuntivo è dato dalla contemporanea assunzione di alcol e sostanze deprimenti il sistema nervoso centrale (barbiturici, benzodiazepine, antidepressivi e antipsicotici) in quanto la tossicità è potenziata.È importante inoltre ricordare la pericolosità della pratica del binge (o compulsive) drinking, che consiste nell’assumere (soprattutto da parte di giovani e giovanissimi) una quantità esagerata di alcol all’inizio di una festa per creare una sorta di stordimento che facilita le relazioni sociali e diminuisce la vigilanza sulla pericolosità di assunzione di ulteriori sostanze. [R.R.]
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