OVERDOSE(abuso di stupefacenti) -Cannabinoidi
Sostanze di origine vegetale, sono presenti in commercio sotto varie forme, diverse per quantità di principio attivo contenuto anche in relazione alla parte della pianta che viene utilizzata. Si suddividono in marijuana (foglie secche tritate di Cannabis), bhang (foglie secche e parti legnose dello stelo), ganjia (foglie e infiorescenza, con concentrazione di principio attivo tre volte superiore a quello della marijuana), hashish (materiale resinoso essiccato in panetti solidi, di potenza pari a 5-8 volte quello della marijuana), olio di hashish (ottenuto dalla trasudazione oleosa delle piante, in esso la concentrazione di principio attivo è pari a 50-80 volte quello della marijuana). I cannabinoidi possono essere consumati per inalazione o ingestione e creano essenzialmente dipendenza psichica.
Come sospettare l’uso di cannabinoidi L’ effetto creato dai cannabinoidi è di euforia, empatia, potenziamento della sensibilità visiva, tattile e acustica, tachicardia, a volte in coordinazione motoria, eloquio impastato, ipotensione ortostatica e atassia, alterazione della memoria a breve termine. In soggetti predisposti a patologia psichiatrica (anche non manifesta, quindi misconosciuta) si possono scatenare depersonalizzazione, allucinazioni e psicosi paranoide acuta. Il sospetto di uso di cannabinoidi può emergere da episodi di stato mentale alterato (alterazioni comportamentali anche non eclatanti ma inusuali per il soggetto), associati a congestione e iperemia congiuntivale ricorrente. Il dosaggio dei metaboliti urinari potrà accertare l’assunzione, anche se i dosaggi rimangono positivi fino a 3 settimane dopo l’uso. L’abuso di cannabinoidi da soli non costituisce una reale emergenza medica; ovviamente è diverso il discorso nelle poliassunzioni in relazione alle sostanze di cui si è fatto abuso.
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