Oligoidramnios
Anomalia della gravidanza, caratterizzata da una quantità troppo scarsa di liquido amniotico rispetto allo stadio della gestazione. In condizioni normali, la quantità di liquido amniotico aumenta progressivamente sino alla trentacinquesima settimana di gravidanza per poi diminuire sino al termine, quando scende a circa 0,5 litri. La frequenza di quest’anomalia è inferiore a 1 caso su 100 gravidanze.
Cause e diagnosi
L’oligoidramnios può avere diverse cause: una malformazione renale del feto, uno stato di pre-eclampsia della madre (ipertensione arteriosa, edemi, proteinuria) o l’assunzione di determinati farmaci (antinfiammatori), ritardo della crescita intrauterina o superamento del termine. L’esistenza dell’anomalia, che il riscontro di una scarsa altezza uterina induce a sospettare, viene confermata dall’ecografia, da cui emerge un volume troppo ridotto di liquido amniotico.
Evoluzione
L’oligoidramnios può causare talvolta un insufficiente sviluppo dei polmoni nel feto e malformazioni a carico degli arti (anomala posizione di piedi e mani, deformazioni articolari ecc.) per la compressione esercitata dall’utero. Al momento del parto, la presentazione più frequente è quella podalica.
Trattamento e prognosi
Quando la gravidanza si avvicina al termine, la borsa delle acque può essere riempita con siero fisiologico, per evitare una sofferenza fetale legata alla compressione del cordone ombelicale. Questo intervento si effettua per via addominale, sotto controllo ecografico e in anestesia locale. Una volta superato il termine, la constatazione di un oligoidramnios è un segno prognostico infausto per il feto, che rende necessario indurre artificialmente il parto.
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