Iniezione oculare
Introduzione di un prodotto attivo in forma liquida nei tessuti che circondano l’occhio, utilizzando un ago sottile. Le iniezioni oculari non danno dolore una volta svanito l’effetto del prodotto anestetico, e non sono seguite da disturbi della vista. Si classificano in base alla regione prescelta per l’introduzione del liquido.
Iniezione sottocongiuntivale Si introduce un liquido sotto la congiuntiva bulbare (mucosa che ricopre la faccia posteriore delle palpebre e la faccia anteriore della sclera).
Preparazione e svolgimento
Si pratica in anestesia locale, indotta da un collirio anestetico di contatto, utilizzando un piccolo ago molto sottile. L’ago penetra sotto la congiuntiva, attraverso la quale rimane visibile, con il bisello rivolto verso la superficie dell’occhio, per non rischiare di pungere la sclera (membrana esterna del globo oculare, corrispondente alla zona bianca).
A seconda dell’indicazione, il prodotto viene iniettato a dosi più o meno elevate e forma sotto la congiuntiva una bolla che persiste per qualche minuto. La procedura è poco dolorosa ed esente da rischi.
Indicazioni
Le indicazioni variano: il prodotto iniettato può essere un anestetico (soprattutto prima di un intervento chirurgico sulla congiuntiva) o avere un valore terapeutico (antinfiammatorio o antibiotico). Le sostanze così somministrate agiscono più a lungo che se fossero applicate sotto forma di collirio.
Iniezione peribulbare Si pratica nelle regioni situate sotto o sopra il globo oculare.
Preparazione e svolgimento
Talvolta si procede in due tempi, previa instillazione di un collirio anestetico, utilizzando un ago sottile, abbastanza lungo da raggiungere la regione posteriore del globo oculare. Si effettua una prima iniezione sotto il globo, lungo il margine inferiore dell’orbita (cavità ossea contenente l’occhio). Una seconda iniezione della stessa sostanza può essere praticata al di sopra del globo oculare, lungo il margine superiore dell’orbita.
Per favorire la diffusione del prodotto è indispensabile una compressione del globo oculare (talvolta manuale, ma più spesso ottenuta con un apposito apparecchio), che deve essere mantenuta in media per 15 minuti. Questa procedura è esente da rischi: gli incidenti da perforazione del bulbo oculare sono teoricamente impossibili quando la traiettoria dell’ago non si allontana dalla parete dell’orbita.
Indicazioni
Questa tecnica viene utilizzata per l’anestesia del bulbo oculare nel corso di interventi chirurgici.
Iniezione retrobulbare Permette l’introduzione del prodotto posteriormente al bulbo oculare.
Preparazione e svolgimento
Anch’essa praticata previa instillazione di un collirio anestetico, questa tecnica richiede l’uso di un ago un po’ più lungo. Il paziente guarda dritto davanti a sé mentre l’ago viene orientato dapprima orizzontalmente, per un tratto di circa 1 cm, poi obliquamente.
Indicazioni
Con questa particolare tecnica di iniezione si effettua l’anestesia prima di un intervento chirurgico. Sussistono rischi di perforazione del globo oculare o del nervo ottico, perché il tragitto compiuto dall’ago passa molto vicino ad alcune strutture oculari. Per questo motivo oggi i chirurghi preferiscono l’iniezione peribulbare.
L’iniezione retrobulbare di una miscela di anestetico e alcol permette di raggiungere e distruggere i gangli nervosi responsabili della sensibilità di un bulbo oculare non vedente, che duole.
È indicata inoltre per introdurre prodotti vasodilatatori durante l’obliterazione dell’arteria centrale della retina.
Cerca in Medicina A-Z