Doping (diretto e indiretto) -Esempi di doping in alcune discipline sportive
- ▪ Un velocista (poco importa se impegnato nella corsa, in bicicletta, nel nuoto o in altre attività, l’esempio si applica a tutti i casi in cui la velocità è elemento determinante della prestazione) potrebbe assumere sostanze illecite appartenenti a tre diverse categorie:
- 1. anabolizzanti per avere più forza, ovvero per coprire a ogni movimento una maggiore distanza;
- 2. ormoni peptidici per sopportare carichi di allenamento altrimenti intollerabili e per favorire l’azione degli agenti anabolizzanti;
- 3. stimolanti, in particolare nel momento della gara, per esprimere più delle sue reali capacità.
- ▪ Un fondista (poco importa se nella corsa a piedi, in bicicletta, sugli sci o in altre discipline, l’elemento fondamentale della prestazione è in questo caso la resistenza) potrebbe assumere:
- 1. ormoni peptidici (per esempio l’eritropoietina) per avere a disposizione nel sangue un maggior numero di globuli rossi, quindi più ossigeno da far arrivare ai muscoli, in ultima analisi maggiore resistenza allo sforzo;
- 2. agenti anabolizzanti per aumentare la forza, per esempio in periodi particolari di allenamento;
- 3. farmaci stimolanti per poter condurre una gara oltre i propri limiti.
- ▪ Chi pratica sport del tipo stop and go (calcio, basket, hockey e altre discipline in cui è importante la capacità di rispondere con scatti repentini e azioni sportive impegnative ripetute) potrebbe usare:
- 1. anabolizzanti e ormoni peptidici, con gli stessi scopi dei velocisti;
- 2. stimolanti per la gara (non è raro l’uso anche della cocaina) per ottenere più “grinta” e amplificare i propri riflessi a livelli elevati.
- ▪ Un tiratore (arco, pistola, fucile) potrebbe ricorrere a b-bloccanti (che non rientrano in nessuna delle categorie citate ma hanno una loro propria nicchia di impiego) per non avere tremori e aumentare quindi la stabilità degli arti e la precisione.
- ▪ Un lottatore (pugile, judoka, kick-boxer o altro) potrebbe assumere:
- 1. anabolizzanti per aumentare la forza necessaria all’azione di lotta;
- 2. ormoni peptidici per sopportare allenamenti più pesanti e aumentare l’azione degli anabolizzanti;
- 3. diuretici, immediatamente prima della “pesatura”, per rientrare in una categoria di peso inferiore a quello reale della propria massa muscolare e scheletrica.
- ▪ Chi pratica discipline di concentrazione (piloti, golfisti, apneisti o altro) potrebbe assumere, in base alla propensione o al particolare momento:
- 1. b-bloccanti per ottenere la massima “quiete” fisica;
- 2. stimolanti per esacerbare la competitività, a scapito della precisione.
- ▪ Qualunque atleta infortunato o affetto da problemi che comportano la presenza di forte dolore potrebbe usare analgesici per poter condurre una gara che altrimenti verrebbe resa impossibile proprio dalla presenza del dolore.
- ▪ Qualunque atleta con disturbi respiratori contingenti potrebbe assumere farmaci antiasmatici del tipo dei broncodilatatori (che rientrano nella categoria degli stimolanti) per riuscire a ventilare al meglio e quindi aumentare la disponibilità di ossigeno a livello dei muscoli. Esiste la possibilità, per chi fosse affetto da patologie che richiedono necessariamente l’uso di farmaci considerati dopanti, di richiedere un’esenzione per uso terapeutico, da sottoporre agli organismi deputati al controllo antidoping, in accordo con gli standard internazionali dichiarati dalla WADA.
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