Distomatosi
Malattia parassitaria dell’uomo e dei mammiferi dovuta all’infestazione a opera della fasciola, un verme piatto appartenente alla classe dei Trematodi e a forma di foglia, che possiede due ventose e può misurare sino a 3 cm di lunghezza.
A seconda dell’organo colpito dal parassita si distinguono distomatosi epatiche, intestinali e polmonari.
Distomatosi epatica È una malattia parassitaria del fegato dovuta a un’infestazione da Fasciola hepatica o Fasciola gigantica (Africa tropicale, Asia e Hawaii). In Italia è frequente tra gli erbivori domestici ma più rara nell’uomo, perché il ciclo riproduttivo del parassita richiede la presenza di zone umide e di un piccolo mollusco semiacquatico. Periodi propizi alla diffusione della patologia sono le estati e gli autunni caldo-umidi; alimenti a rischio sono le insalate crude di tarassaco e crescione raccolti nei prati.
Sintomi e segni
Una volta ingerita, la fasciola migra dallo stomaco al fegato sino a raggiungere le vie biliari. Nelle settimane successive all’ingestione del parassita il soggetto accusa febbre con brividi e dolore al fegato; si manifestano inoltre accessi di orticaria e talvolta tumefazione articolare.
Il passaggio del verme nelle vie biliari provoca ittero, dolori al fegato più acuti, coliche epatiche, infiammazione delle vie biliari e della vescica.
Diagnosi
L’infestazione viene diagnosticata, sin dalla comparsa dei primi sintomi, con esami sierologici ed ematici che rivelano ipereosinofilia (aumento di una varietà di leucociti): questa condizione è indicativa di un’infestazione parassitaria in atto. La presenza di uova di fasciola nelle feci o nel liquido biliare, rilevata mediante l’introduzione di una cannula nel duodeno, conferma la diagnosi.
Trattamento
Il trattamento, che richiede il ricovero in ospedale, consiste nella somministrazione di triclabendazolo.
Distomatosi intestinali Malattie parassitarie dell’intestino tenue, frequenti in Estremo Oriente e in Egitto: sono dovute a infestazione da Fasciola buski nel Sudest asiatico, in Cina e in India, da Heterophyes heterophyes in Egitto e da Metagonimus in Estremo Oriente. I vermi responsabili di queste forme infestano l’uomo, il maiale, il gatto, il cane e alcuni uccelli acquatici. Questa forma di parassitosi si contrae per ingestione di vegetali e di pesce crudo infestati.
Sintomi e segni
La distomatosi intestinale dà luogo a dolori addominali e diarrea cronica, con eliminazione di muco e sangue; il soggetto va incontro a progressivo dimagrimento e si sente spossato.
Diagnosi e trattamento
La diagnosi si basa sull’esame microscopico delle feci, che rivela la presenza delle uova del parassita. Per il trattamento si ricorre alla somministrazione di praziquantel e niclosamide.
Distomatosi polmonare Detta anche paragonimiasi, è una malattia parassitaria dei polmoni dovuta a infestazione di un verme del genere Paragonimus, diffuso in Africa, nell’America intertropicale e, soprattutto, nel Sudest asiatico. Il parassita si stabilisce nei bronchi dell’uomo e di molti animali, selvatici e domestici: felini, roditori, suini, cane ecc. Il suo ciclo riproduttivo richiede la presenza di acqua dolce e di alcune specie di molluschi acquatici. La contaminazione avviene per ingestione di gamberi e granchi crudi. I vermi raggiungono i bronchi, che si dilatano sino a formare una cavità. Alcuni parassiti possono annidarsi sottocute e talvolta migrare nel cervello, provocando un ascesso. L’infestazione si manifesta con dolori al torace, tosse e, talvolta, espettorazione di sangue.
Diagnosi
La radiografia dei polmoni mostra la presenza di cavità giustapposte, che ricordano gli anelli olimpici; l’esame microscopico dell’escreato permette invece di visualizzare le uova del parassita.
Trattamento e prevenzione
Il praziquantel è efficace. In generale, nei paesi a rischio è preferibile non consumare crostacei crudi né bere acqua di dubbia provenienza.
Cerca in Medicina A-Z