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Psicoterapia e malessere: depressione e ansia si superano con il romanzo giusto

S’intitola Phi ed è il primo volume di una trilogia che ha come obiettivo aiutare i lettori a interrogarsi sull’origine dei loro malesseri



I volumi di autoaiuto ti lasciano scoraggiato di fronte al tuo insuccesso nel realizzare la loro miriade di promesse di felicità. Leggere un romanzo, invece, ti fa comprendere che la vita umana è complessa e incontrollabile. Lo sostiene lo psicologo svedese Svend Brinkmann in un saggio uscito pochi mesi fa (Contro il self help. Come resistere alla mania di migliorarsi, Raffaello Cortina).

E proprio sotto forma di romanzo la psicologa cognitivo comportamentale turca, Azra Kohen, ha scritto una trilogia «che porti le persone a riflettere su quello che sono». Il primo volume, appena uscito per Mondadori, s’intitola Phi, come la 21esima lettera dell’alfabeto greco usata in matematica per indicare la formula della sezione aurea, quella della bellezza e della perfezione. La trama è avvincente, con protagonisti star della tv o del giornalismo, donne bellissime e uomini affascinanti. Anche se, come dice lo strillo sulla copertina, “In questa storia è vero solo ciò che è incredibile”.


Una trilogia per interrogarci sui nostri malesseri

Seguiranno Chi e Pi, i romanzi che completano il percorso di auto-consapevolezza. Perché, ed è questa la novità, i tre libri, secondo l’autrice, ci portano a interrogarci sui nostri malesseri, sull’origine dei nostri disturbi come ansia o depressione, sfruttando il meccanismo dell’identificazione.

Spiega Azra: «Ci sono 12 personaggi nella trilogia, ognuno dei quali rappresenta un “personal disorder”, un disturbo della personalità. C’è l’ossessivo compulsivo, il narcisista, chi si carica delle emozioni degli altri, chi è borderline. Sta al lettore scoprirli un po’ alla volta e rendersi conto che certi comportamenti forse gli appartengono».


Un approccio olistico

I personaggi sono il risultato di centinaia di studi che l’autrice ha letto, di pazienti che ha incontrato. «Come psicologa appartenente alla scuola biopsicosociale della psicologia positiva sono interessata principalmente alla perdita dell’equilibrio nelle persone», spiega.

«Il nostro comportamento è scatenato dalle emozioni e le emozioni sono costituite da varie combinazioni di molti ormoni e neurotrasmettitori. Sono come mattoncini. Se questi funzionano male, stiamo male anche noi. Per esempio, c’è un passaggio nel libro in cui dico che la depressione può essere causata da un parassita nel sistema endocrino, o da un malfunzionamento nei “building blocks”, gli elementi costitutivi che producono serotonina, come la vitamina D, il ferro, eccetera. Ecco, sapendo questo, una persona può farsi prescrivere dei controlli». L’approccio di Azra Kohen è di tipo olistico: non si ferma alla mente, comprende anche la cura del corpo e dell’ambiente in cui una persona vive. E lo scopo, dei romanzi e di tutti gli studi che stanno alla base della trilogia, è «spingere le persone a dare la versione migliore di sé». Perché, dice l’autrice: «Siamo stati creati ognuno per fare una cosa meglio degli altri. Scoprire cos’è significa raggiungere il nucleo della nostra identità».


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Articolo pubblicato nel n° 9 di Starbene in edicola dal 12 febbraio 2019



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