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Pesce: quale mangiare contro l’insonnia

Diversi studi confermano che i suoi grassi buoni contengono sostanze che favoriscono il sonno e il relax. L’importante è preferire cotture leggere e usare le spezie giuste, come fa lo chef Cesare Marretti de “La prova del cuoco”. Prova la sua ricetta

credits: iStock




Mangiare pesce tre volte a settimana è un valido rimedio contro l’insonnia: una ricerca norvegese, pubblicata sul Journal of Clinical Sleep Medicine, e uno studio dell’Università di Oxford, apparso sul Journal of Sleep Research, hanno dimostrato che questo alimento ha la capacità di agevolare il riposo e di scongiurare i risvegli notturni, anche nei bambini.


I benefici degli Omega 3 

Per quale ragione? «Gli acidi grassi essenziali Omega 3, di cui è ricco, favoriscono la sintesi di vitamina D che, nell’organismo, regola i livelli di melatonina, l’ormone da cui dipende il ritmo sonno-veglia», spiega la dottoressa Sara Ciastellardi, omeopata e nutrizionista a Livorno, Pisa e Grosseto.

«Gli stessi Omega 3, poi, aiutano ad addormentarsi, perché sono dei costituenti importanti delle membrane delle cellule nervose e stimolano il rilascio del “neurotrasmettitore del relax”, la serotonina. Puoi potenziarne gli effetti preparando il pesce con altri ingredienti anti-insonnia: la maggiorana, per esempio, è un’erba aromatica dall’azione sedativa e antistress e dal sapore particolarmente gustoso», afferma l’esperta.


Le varietà da preferire

I pesci migliori per favorire il sonno sono quelli grassi, come l’azzurro e il salmone, che contengono tanti Omega 3. «Per un consumo regolare, però, è preferibile puntare su esemplari e varietà di piccola taglia, nei quali il rischio di accumulo di metalli pesanti è ridotto.

Quindi, via libera ad alici, sgombri, sardine, orate e branzini. Sono opzioni più sicure da mettere nel piatto perché i metalli come il mercurio si depositano nell’organismo: più l’animale è grande, più è stato in mare, maggiore è la probabilità che contenga il pericoloso metallo», spiega la nutrizionista. «Esistono, inoltre, alcuni pesci, come il tonno e lo spada, cosiddetti “predatori”, che ne mangiano altri: per questo motivo nelle loro carni la quantità di mercurio risulta più elevata».


Le cotture migliori

«Per conservare al meglio gli Omega 3, evita le cotture aggressive e prolungate. Se non ti piace il pesce crudo, è ok una passata veloce in padella», conclude la Ciastellardi.



LA RICETTA DELLO CHEF 

Cesare Marretti de La prova del cuoco

Ingredienti per 4 persone: 800 g di filetti di branzino, 4 patate bollite, 4 pomodorini, 4 olive verdi, olio extravergine d’oliva, sale, pepe, maggiorana fresca, timo fresco

Preparazione: adagia in una padella i filetti di branzino con le patate tagliate a fette, i pomodorini, le olive, l’olio extravergine di oliva, sale e pepe. Copri con un coperchio e fai cuocere a fiamma lenta per qualche minuto. Servi su un letto di timo e maggiorana freschi.




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Articolo pubblicato sul n. 20 di Starbene, in edicola dal 2 maggio 2017



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