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Insalate pronte in busta: sono sicure? Ecco 8 cose da sapere

In Italia le insalate pronte vanno forte: le consumano ben 19 milioni di famiglie. Ma quando le infili nel carrello qualche dubbio su qualità e sicurezza viene sempre. Ecco i chiarimenti del nostro tecnologo

Foto: iStock



Apri la busta di insalata, condisci e porti in tavola, se in più sono arricchite con formaggio o pollo, frutta secca oppure olive, ecco servito un bel piatto completo. Le insalate pronte in busta hanno molti vantaggi: elimini il tempo dedicato alla pulizia, che può scoraggiare il consumo di verdura; non ci sono scarti, non hanno conservanti e ti aiutano a variare la dieta.

C’è da fidarsi però sulla qualità e la sicurezza alimentare? Contengono disinfettanti o altri additivi chimici? Ecco i chiarimenti del nostro tecnologo alimentare di fiducia, il dottor Giorgio Donegani.


1. Non sono trattate con disinfettanti chimici. E non serve un lavaggio in più

«Le insalate in busta sono certamente sicure, perché devono rispettare parametri vincolanti sia nel ciclo produttivo sia nella distribuzione, prima di tutto l’obbligo di garantire in tutte le fasi la catena del freddo, a una temperatura costante inferiore agli 8 °C. Questo per evitare alterazioni dei principi nutritivi e la proliferazione di batteri», spiega l’esperto.
Una volta raccolte, le insalate vengono lavate, asciugate e confezionate in poche ore; a garanzia della massima freschezza possibile, in genere, sono coltivate in campi adiacenti allo stabilimento di lavorazione. «Le foglie vengono lavate per ben 2 volte, in lunghi tunnel ed è la pressione del getto che elimina lo sporco. Non viene aggiunto alcun disinfettante», continua Donegani. Quindi un ulteriore lavaggio è inutile, fidati.


2. Il lavaggio industriale non le impoverisce di nutrienti

«Le tecniche di lavaggio non prevedono l’ammollo, ma l’uso di acqua corrente potabile, limitando al minimo la dispersione di vitamine e minerali. I test effettuati rispetto al prodotto sfuso non hanno rilevato particolari differenze dal punto di vista nutrizionale», afferma Donegani.


3. Non contengono conservanti

Ma come fanno a rimanere buone? «Le insalate pronte si conservano in frigo grazie alla bassa temperatura e al fatto che, all’interno della confezione, si crea una sorta di atmosfera modificata. Non viene utilizzato nessun additivo, basta la sigillatura della busta o della vaschetta che ostacola la penetrazione dell’ossigeno e i processi di ossidazione; nello stesso tempo, impedisce la fuoriuscita dell’anidride carbonica emessa dalle foglie che, così, non avvizziscono, impedendo anche lo sviluppo di muffe.Tutto ciò vale fino a quando la confezione resta al freddo e ben chiusa», chiarisce il tecnologo alimentare.


4. Se aprendo il sacchetto senti odore di erba è normale, non segnala un’alterazione

Può capitare che, aprendo la confezione, si sprigioni un odore intenso di erba: non ti preoccupare, non è un segnale di alterazione. «Dipende dalla concentrazione dei gas liberati dalle foglie, che continuano a “respirare”. È un fenomeno naturale».
Vedrai che, appena il contenuto prende aria, l’odore svanirà.


5. Se l’insalata ha superato la scadenza prima di buttarla osserva le foglie

Il periodo di conservazione è in media di 5-7 giorni (a seconda anche della stagione). La data di scadenza deve essere ben visibile sulla confezione, così come la dicitura “conservare in frigorifero a temperatura inferiore a 8 °C; inoltre dovrebbe essere e indicato che va consumata entro due giorni una volta aperta la busta. Se ne avanza quindi, lasciala nel suo sacchetto, chiudilo bene e mangia il resto entro il giorno dopo; non solo: per garantirti un prodotto fresco e di qualità dal punto di vista nutrizionale, meglio utilizzarla almeno un paio di giorni prima che scada, anche perché ci sono varietà che si conservano meglio e altre più facilmente deperibili.
L’hai dimenticata in frigo ed è appena scaduta? «Usa il buon senso: quando la vaschetta non è stata aperta, prima di buttarla controlla il contenuto osservando le foglie. Se non sono avvizzite, troppo molli o annerite, il prodotto è ancora buono. Non ci sono rischi per la salute, perché in mancanza di marciumi non si sviluppano batteri pericolosi e muffe», precisa Donegani.


6. Se il sacchetto è gonfio e c’è molta condensa butta via tutto

Quando il sacchetto appare gonfio e con molte foglie visibilmente umide attaccate alla superficie interna, oppure se si rileva troppa condensa, l’insalata avrà probabilmente un cattivo sapore ed è meglio non consumarla.


7. Non acquistare prodotti che presentano foglie annerite e molli

«Oltre a controllare la data di scadenza, attenta alla presenza di foglie annerite e molli: indica un inizio di alterazione». Significa che i batteri sono in azione e il prodotto potrebbe avere acquisito odori e sapori sgradevoli. Il problema si pone soprattutto quando l’insalata è tagliata in strisce sottili o pezzi più piccoli.


8. La scelta bio ha valore più per la tutela dell’ambiente che per il rischio fitofarmaci

«Anche nei prodotti non biologici la quantità di fitofarmaci usati è molto ridotta e il problema di eventuali residui limitato», assicura Donegani.


LE PIÙ PREGIATE

Attenta al rapporto qualità-prezzo, soprattutto nel mix: valuta la presenza di varietà qualitativamente più pregiate e gustose come rucola, radicchio rosso e verde. Per legge, gli ingredienti vanno indicati sull’etichetta in ordine decrescente di quantità, ma se nessun tipo di insalata predomina, si possono semplicemente elencare riportando la dicitura “in proporzione variabile”. Di qui l’opportunità di valutare a occhio l’effettiva presenza delle varietà migliori.


SE LE CAROTE SONO SMUNTE

Tagliate alla julienne o a rondelle, a volte, nei mix di diverse insalate, perdono colorazione e appaiono “pallide”. Dipende dalla leggera disidratazione che subiscono durante la conservazione ma non significa che sono ormai avvizzite e che l’insalata ha perso freschezza. Una volta aperta la busta, in genere, assorbendo umidità riprendono colore.


COME CONSERVARLE IN FRIGO

Una volta acquistate, le insalate in busta già lavate vanno conservate in frigorifero a una temperatura tra i 4 e gli 8 °C. Il luogo ideale è il cassetto in basso della verdura, dove sono anche meno esposte alle variazioni di luce e temperatura ogni volta che si apre o chiude lo sportello. Vanno bene anche i ripiani centrali. Evita le zone più fredde o verso il fondo dove passa la serpentina. Rischiano di ghiacciare e quindi di subire alterazioni.



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Articolo pubblicato sul n° 3 di Starbene in edicola dal 16 febbraio 2021


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