Virilità, eiaculazione precoce: le soluzioni
Si sono aperte le porte delle nuove frontiere dell’andrologia, con diverse soluzioni fast, semplici e non invasive per rimettere in equilibrio la sessualità maschile incrinata. Ecco le più significative
Che cosa significa essere virile nel 2025? Per gli andrologi, cioè gli specialisti che si occupano della salute intima dell’uomo sotto il profilo sessuale, ormonale, urologico vuol dire essere sani e “funzionanti”. «Ma non è solo un assunto accademico: chi ha una disfunzione sessuale, o giudica la sua sessualità come non soddisfacente, si sente oggettivamente meno virile, e va in crisi», spiega Alessandro Littara, andrologo, sessuologo e chirurgo in un settore particolare, quello genitale maschile, dove è considerato un’autorità a livello internazionale.
«I problemi più diffusi e sentiti sono quelli dell’eiaculazione precoce (colpisce fino al 30% della popolazione), seguiti dai deficit dell’erezione (più o meno gravi) e dalla cosiddetta “sindrome dello spogliatoio”, cioè dal percepire le dimensioni del proprio organo inadatte, in lunghezza o larghezza, confrontandosi con gli altri nell’occasione in cui ciò avviene più spesso, e cioè in palestra. Con ripercussioni poi negative nell’incontro con la partner».
E allora vediamo le novità più significative e “salva-virilità”.
- Eiaculazione precoce
Crema o spray ritardante?
Nel suo libro appena uscito Questione di misure Littara cita Sharon Stone che, intervistata ai tempi di Basic Instinct sul tema “ma a letto contano di più le misure del sesso o quelle del cervello” aveva risposto: «senza dubbio quelle del cervello, anche se a letto certe misure non disturbano».
In realtà quello che dà più fastidio alle donne è l’eiaculazione precoce: lo dice, fra gli altri, il PEPA study, un’importante ricerca epidemiologica che ha analizzato in molti Paesi, fra i quali l’Italia, la prevalenza del problema e il suo impatto sulla qualità della vita sessuale e relazionale.
Ma quando si può dire che l’eiaculazione è davvero precoce? «La durata media di un rapporto è di 11 minuti, ma io credo che si possa definire precoce una persona che non riesce ad avere la durata che vorrebbe e quindi non ha il controllo dell’orgasmo», sottolinea il dottor Littara. «Di solito chi ne soffre eiacula dopo poche spinte pelviche, dopo una manciata di secondi o minuti. Aggiungerei un elemento di fondamentale importanza: la soddisfazione della partner. Un rapporto può anche essere sotto i fatidici 11 minuti, ma se la coppia ottiene il piacere reciproco, non va bene così? Ripeto, non siamo in un film porno, ma nella realtà».
La scoperta scientifica più recente in questo campo è che, contrariamente a quanto si pensava fino a ieri, la fretta a letto non sia figlia soprattutto di un problema psicologico come l’ansia da prestazione, ma che sia legata anche a una un'ipersensibilità fisica. «Ci sono persone che hanno un numero di terminazioni nervose maggiori o più sensibili sul glande, la zona terminale del pene. È da lì che parte poi l'impulso, tramite il cervello, che comanda i muscoli i quali, contraendosi, determinano l’eiaculazione», spiega l’esperto.
«La prima soluzione e la più semplice per ridurre questa sensibilità è una pomata alla lidocaina e prilocaina, un anestetico topico che si usa comunemente per i piccoli interventi (per esempio per i tatuaggi): si spalma sulla punta del pene dieci minuti prima del rapporto con l’avvertenza di sciacquarsi prima della penetrazione per non anestetizzare anche la partner. Tale soluzione è un test preliminare importante: se funziona vuol dire che il problema è di ipersensibilità locale, altrimenti è psicologico».
L’anestetico ritardante ha però oggi una versione in spray: «I principi attivi sono gli stessi, ma lo spray è più gestibile: due o tre spruzzi sul glande 5 minuti prima del rapporto e l’anestetico viene assorbito subito dalla mucosa, senza poi doversi lavare», sottolinea Littara.
La pillola anti-fretta
Dagli studi sull’ansia da prestazione che libera l’adrenalina, potente eccitante che arriva velocemente ai muscoli aumentandone la contrazione, si è arrivati a scoprire che certi antidepressivi, i famosi SSRI, avevano come effetto collaterale quello di allungare il rapporto.
«Dalla loro famiglia è nata la dapoxetina, che agisce molto velocemente e quindi si assume al bisogno, due ore prima del rapporto. Il problema è che se il giorno dopo vuoi avere un altro incontro devi prendere un'altra pasticca», spiega l’esperto. «Se la pomata anestetica non è sufficiente e ci sono problemi di ansia da prestazione, questa può essere la soluzione ideale per l’eiaculazione precoce, ma occorre assumere il dosaggio da 60 mg (quello da 30 spesso è insufficiente), che in diversi casi ha un effetto collaterale, la nausea. Vanno quindi valutate altre alternative, come il Penisfiller».
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