Alcol: vietato in adolescenza

Prima dei 16 anni, l’alcol non dovrebbe nemmeno essere assaggiato



L’alcol prima dei 16 anni non dovrebbe neppure essere assaggiato perché non viene affatto metabolizzato: per questo motivo l’OMS raccomanda la completa astensione dall’alcol per i ragazzi con meno di 16 anni di età. A partire dai 16 anni si può iniziare a bere al massimo un bicchiere di vino durante il pasto per arrivare a due nell’età adulta.

Dati scientifici alla mano, chi inizia a bere prima dei 16 anni ha un rischio quadruplicato di sviluppare dipendenza da alcol rispetto a chi comincia a bere dopo i 21 anni.


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Secondo i dati diffusi quest'anno dall’ISTAT sull’uso e l’abuso di alcol in Italia, ottenuti confrontando i dati del 2014 con quelli medi ottenuti a partire dal 2005, il 63% degli italiani con più di 11 anni ha bevuto sostanze alcoliche almeno una volta durante il 2014.

Sono diminuiti i bevitori quotidiani (22,1 % contro il 31%) mentre sono aumentati quelli occasionali (41 invece di 38,6%) e anche chi beve fuori pasto (26,9 rispetto al 5,7%). Hanno consumato alcolici il 19,4% dei ragazzi nella fascia di età compresa fra gli 11 e i 17 anni.

In Italia il consumo di alcolici sotto i 16 anni è vietato per legge: bere prima di quest’età, infatti, è molto dannoso per la salute perché può intaccare il sistema nervoso centrale incidendo sullo sviluppo di aggressività, perdita di controllo, sbalzi d’umore e danneggiando anche l’apparato gastroenterico poiché l’alcol non è affatto assimilato prima dei 16 anni e metabolizzato in maniera ottimale solo dopo i 21 anni.

Negli ultimi anni si è andato affermando un modello di consumo di alcolici occasionale e sproporzionato: si parla infatti di binge drinking ovvero bere per ubriacarsi arrivando ad assumere cinque o più bevande alcoliche in un’unica occasione, per esempio durante l’aperitivo o i fine settimana, in modo da essere più disinvolti e disinibiti in occasione dello svago o dello sballo dei week-end.

Sempre i giovanissimi tendono a mischiare Energy drink e bevande alcoliche, pensando spesso che le bevande energizzanti siano innocue: in queste bevande, invece, sono presenti stimolanti i cui effetti possono sommarsi, in maniera del tutto imprevista, con l’alcol, innescando importanti problemi di salute come le aritmie cardiache.

Secondo alcuni studi, inoltre, gli Energy drink mescolati con alcol inducono a continuare a bere fino all’ubriachezza, più di quanto non succeda se si assumono i soli alcolici.

Come spiega la professoressa Susanna Esposito Presidente WAidid, Associazione Mondiale per le malattie infettive e i disordini Immunologici e direttore dell’unità di pediatria ad alta intensità di cura fondazione IRCCS Cà Grande Ospedale Maggiore Policlinico, dell’Università degli Studi di Milano, «grande attenzione va prestata soprattutto ai drink preparati più o meno artigianalmente, soprattutto se contengono energy drink, che uniti alle bevande alcoliche diventano dei cocktail micidiali perché tendono a mascherare la sonnolenza creando una falsa percezione di benessere, con effetti collaterali di rilievo in presenza di malattie croniche».

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