DOPO I 65 ANNI
Combatte ogni forma di debolezza
«La chiamano “sindrome del frigorifero vuoto”. Colpisce gli anziani rimasti soli che non hanno voglia di cucinare e che spesso cenano con avanzi o biscotti. È importante invece che mangino cibi ricchi di calcio, per contrastare la perdita di massa ossea. Ma la vera assente dalla dieta azzurra è la vitamina D», esordisce il professor Niccolò Marchionni, docente di geriatria all’Università di Firenze-Ospedale Careggi.
Rinforza la muscolatura
«La vitamina D forma le fibre bianche coinvolte nella forza, nell’equilibrio e nella resistenza agli sforzi. Tant’è che il deficit di questa sostanza negli anziani si traduce immediatamente in debolezza, stanchezza, passo lento e maggior rischio di cadute (e di fratture)», spiega l’esperto. Purtroppo, a quest’età esporsi al sole 20 minuti al giorno non basta. La pelle, infatti, diventa meno efficiente nel convertire la forma inattiva della vitamina, il colecalciferolo, nella sua forma attiva, il calcitriolo. Ecco perché è necessaria un’integrazione per bocca (1400 U.I. al giorno), specie se non si consumano abitualmente pesce azzurro, uova, burro e formaggi, preziose fonti della supervitamina. Quanto al calcio, per assicurarsi un buon apporto (a quest’età servono 1200 mg al giorno) è sufficiente bere un bicchiere di latte e mangiare due cucchiai di parmigiano grattugiato.
Protegge la mente
Ricercatori dell’University of Exeter Medical School (Gran Bretagna) hanno monitorato per 6 anni 1600 volontari over 65 e hanno visto che chi aveva bassi livelli di vitamina D presentava un rischio superiore del 53% di morbo di Alzheimer, che saliva al 125% in caso di marcata ipovitaminosi. «La vitamina D mantiene alta la dopamina e l’acetilcolina, due neurotrasmettitori fondamentali per prevenire i deficit cognitivi, e contribuisce all’eliminazione delle sostanze tossiche che si formano tra i neuroni», spiega l’esperto. Tiene lontani i tumori «È anche un potente antinfiammatorio naturale. E si sa che l’infiammazione cronica è l’anticamera di qualsiasi forma di cancro», afferma il professor Marchionni.