Quando si parla di obesità o di forte sovrappeso, sono moltissime le persone che non pensano ad una malattia, ma soltanto ad un peso fuori dalla norma, una situazione che si può risolvere con qualche dieta fai-da-te e un pizzico di buona volontà.
L’obesità, invece, è una patologia vera e propria, che riconosce alcuni fattori di rischio immodificabili, ovvero un certo assetto genetico e altri modificabili riconducibili a cattive abitudini alimentari e a una scarsa attività fisica.
L’obesità è in tutto e per tutto una patologia che, se trascurata, può preludere a gravissimi problemi di salute come diabete e problemi cardiovascolari: pur essendo una malattia curabile, certamente non è risolvibile con il fai-da-te, ma piuttosto con un approccio multidisciplinare che preveda l’azione congiunta di più figure del panorama sanitario, in grado di intervenire contemporaneamente sullo stile di vita, le abitudini alimentari e la tendenza alla vita sedentaria.
L’obesità è un fenomeno preoccupante: basti pensare che, dati statistici alla mano, un italiano su dieci è in sovrappeso e uno su cinque obeso.
A conti fatti, nel 2015 il problema dell’obesità nel mondo coinvolgerà circa 700 milioni di persone: in Italia poi, si stima che per circa un milione di individui ci sia l’indicazione per un intervento di chirurgia bariatrica per riportare nella norma un peso corporeo del tutto fuori controllo.
L’obesità è una malattia che si può prevenire e le strategie preventive devono iniziare già durante la gestazione: sono sempre più numerosi gli studi scientifici che evidenziano come gli errori nutrizionali della mamma durante la gravidanza possono predisporre il feto allo sviluppo di obesità nella vita adulta.
La vita moderna infatti, con i suoi ritmi frenetici, lavori sedentari e pochissimo tempo riservato ai pasti, aumenta la predisposizione a sviluppare problemi di peso.
Nel mese di ottobre è stato celebrato l’Obesity Day, un giorno per riflettere su questa malattia: da segnalare, nell’ambito delle molteplici attività di quest’anno, quella promossa dall’Istituto Nazionale di Chirurgia dell’Obesità (INCO), con sede presso l’Istituto Clinico Sant’Ambrogio di Milano e il Policlinico San Pietro di Bergamo, che durante l’Obesity Day ha selezionato alcuni pazienti che beneficeranno di un percorso di cura personalizzato.
Lo scopo dell’iniziativa è controllare la malattia e le problematiche cliniche ad essa correlate, pertanto i pazienti saranno monitorati per verificare i miglioramenti e le difficoltà riscontrate, in attesa di conoscere, tra un anno, i risultati raggiunti.
«L’obesità è una vera e propria epidemia, di fronte alla quale non è più possibile attendere, ma è necessario agire – afferma il dottor Alessandro Giovanelli, Responsabile dell’Istituto Nazionale di Chirurgia dell’Obesità – Il mio auspicio è che questo nostro studio possa essere fonte di riflessione e di ispirazione per la società e per le famiglie, un modello dal quale prendere spunto per il cambiamento».
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Cara lettrice/caro lettore, le consiglio di rivolgersi ad un medico specialista in scienza dell'alimentazione o ad un servizio di dietetica di un ospedale della sua zona. In questo modo, dopo un'adeg...
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