L’ipertensione è un disturbo che interessa milioni di persone, anche se il motivo per cui, a un certo punto della vita, la pressione arteriosa si alzi verso valori patologici, non è ancora del tutto chiaro.
Quando i valori pressori superano quelli raccomandati, ovvero 120 mmHg per la pressione sistolica (massima) e 80 mmHg per quella diastolica (minima), è necessario parlarne con il medico: molto spesso è indispensabile intraprendere una terapia farmacologica per riportare i valori nella norma, ma ci sono anche altri accorgimenti che possono aiutare a contenerla.
«L’ipertensione è una condizione in aumento in tutto il Vecchio Continente – afferma il professor Enrico Agabiti Rosei, Presidente della European Society of Hypertension (ESH) – tanto che il 33% degli adulti europei soffre di questa condizione, dei quali due su tre hanno più di 65 anni».
«Tra i diversi Stati però, esistono alcune differenze di comportamento nei confronti della problematica – prosegue il professor Agabiti Rosei – Nei Paesi centro-occidentali, infatti, il numero di persone che si sottopone alle procedure diagnostiche e terapeutiche è maggiore, anche se siamo ancora lontani da una condizione ottimale».
Quando la pressione comincia ad oscillare verso valori patologici, in effetti, le prime misure di contenzione che vengono attuate un po’ da tutti, consistono nella riduzione del sale e del consumo di caffè.
La capacità del rene di espellere o conservare il sodio, infatti, rappresenta un fattore chiave per la regolazione della pressione. Di solito la riduzione nell’apporto di sale aiuta ad abbassare la pressione nei soggetti anziani e obesi, anche se la risposta pressoria alla riduzione del sale varia enormemente da individuo a individuo.
Sono poi numerosi gli studi scientifici che dimostrano come, sul lungo termine, il caffè possa avere effetti protettivi sulla salute del cuore: nell’immediato però, bere anche una sola tazzina di espresso può aumentare i valori di pressione del sangue, perché la caffeina che contiene contribuisce alla vasocostrizione di vene e capillari, con una riduzione fino a un quinto della velocità del flusso ematico.
Il caffè decaffeinato, invece, sembra non essere in grado di provocare una vasocostrizione significativa.
Per tenere sotto controllo l’ipertensione è molto importante anche svolgere regolarmente attività fisica di tipo aerobico, utile a diminuire i valori di pressione arteriosa anche di 5-6 mmHg sia nei valori massimi che minimi: tali effetti benefici si riscontrano soprattutto nelle donne e nelle persone anziane.
Gli sport che giovano maggiormente all’ipertensione sono dunque la corsa, il nuoto, il jogging, la marcia e la bicicletta.
La pressione arteriosa, comunque, cala anche a seguito di una semplice esposizione al sole: uno studio scientifico recente ha dimostrato come i raggi solari stimolino la produzione di fattori capaci di incidere positivamente sulla pressione, indipendentemente dall’effetto vasodilatatore dovuto dal calore.
L’esposizione al sole anche per soli trenta minuti al dì, è sufficiente a far calare la pressione diastolica di 3-4 mmHg, un valore importante considerando che la riduzione della pressione anche di soli 5 mmHg corrisponde a una diminuzione del rischio di ictus del 34%.
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