La maggior parte delle persone trascorre buona parte della giornata stando seduti, con i muscoli relativamente inattivi. Ma se gli specialisti della salute consigliano di eseguire almeno una sessione di attività fisica da trenta minuti per cinque giorni alla settimana, i ricercatori dell’Università del Missouri-Columbia hanno aggiunto ulteriori raccomandazioni sull’importanza di “movimentare” anche le altre 15 ore e mezza di veglia che compongono tradizionalmente una giornata.
«Molte attività come parlare al telefono o guardare la partita di calcio del figlio possono essere eseguite anche in piedi, un semplice accorgimento che permette di bruciare il doppio delle calorie rispetto allo stare seduti – spiega Marc Hamilton, professore associato di Scienze biomediche nonché autore dello studio, pubblicato sulla rivista Diabetes – Infatti, se parlare al telefono o guardare la partita da seduti induce a rimanere fermi, quando ci si trova in piedi si tende invece a camminare o a muoversi».
Peraltro, come dimostrato proprio dalla ricerca eseguita da Hamilton, l’inattività fisica non solo avrebbe un impatto negativo sul metabolismo dei grassi e sui livelli di colesterolo, ma per di più favorirebbe il processo di infiammazione responsabile dell’insorgenza di disturbi e malattie.
Secondo Hamilton quindi, per ottenere davvero dei vantaggi sulla salute non sarebbe sufficiente esercitarsi un’ora al giorno, ma piuttosto bisognerebbe aumentare la quantità di movimento generale all’interno della giornata: il semplice stare in piedi infatti, permetterebbe già di bruciare molte calorie anche tra gli adulti che non praticano nessuna attività sportiva.
«Gli enzimi presenti nei vasi sanguigni dei muscoli che si occupano di “bruciare i grassi”, durante i lunghi periodi in cui si rimane seduti, risultano essere inattivi – spiega Hamilton – Alzarsi in piedi e muoversi anche solo per poco invece, induce la riattivazione di questi enzimi, stimolando inoltre il metabolismo rallentato da un’intera giornata trascorsa stando seduti».
Per comprendere il punto di vista di Hamilton, basti pensare che la forza muscolare necessaria a mantenere il corpo in posizione verticale permette già di raddoppiare il tasso metabolico, un dato importante che - secondo lo scienziato - non è stato adeguatamente considerato, probabilmente perché i movimenti quotidiani sono intermittenti e non permettono di rilevare la quantità di sforzo fisico impiegato, un fattore che risulta invece osservabile all’interno di una sessione di allenamento concentrata in un unico momento della giornata.
«È evidente come le nostre gambe, robuste e forti, siano state concepite per essere largamente utilizzate – aggiunge Hamilton – Vi è una grande quantità di energia potenziale nelle gambe, che non può essere facilmente compensata da 30 a 60 minuti di palestra».
«Lo scopo della ricerca medica è di offrire nuove ed efficaci strategie da proporre a coloro per cui le terapie già esistenti non funzionano – conclude Hamilton – Poiché la nostra ricerca dimostra gli effetti derivati da un moderato esercizio fisico e dall’eccessiva sedentarietà, crediamo fortemente che il cambiamento dello stile di vita debba essere basato su una nuova concezione di “movimento fisico”, secondo la quale sarebbe bene migliorare la qualità delle attività che si eseguono quotidianamente, piuttosto che concentrare grandi quantità di sforzo fisico in un’ora di palestra».
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