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Pancia gonfia? Riequilibra l’intestino con il Disbiosi test

Senso di pesantezza, alitosi, cattiva digestione. Sono i sintomi della disbiosi intestinale, che può essere di tipo fermentativo o putrefattivo. Un nuovo test ti aiuta a fare chiarezza e a capire quali sono i cibi giusti per te

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di Gregorio Grassi


Ti ritrovi spesso  con la pancia gonfia e una fastidiosa tensione addominale? Stress e ansia si riversano tutte sul tuo intestino, che è spesso bloccato o soggetto a imbarazzanti fenomeni di flatulenza? Se soffri di intolleranze alimentari o di colon irritabile (alternanza di stipsi e diarrea), hai la digestione lenta o la sgradevole sensazione che certi alimenti fermentino gonfiando la pancia come un palloncino, prova fare il Disbiosi test.

Sicuro, facile ed economico (si effettua in ambulatorio e anche in molte farmacie, al costo di 50 euro), il Disbiosi test spinge il suo “sguardo indagatore” all'interno del microbiota intestinale, quel complesso “organo” nascosto nell’addome che pullula di milioni di microorganismi viventi: batteri, funghi, protozoi.

Se tutti gli abitanti del pianeta-intestino convivono in equilibrio tra loro, nessun problema. Ma se i batteri “cattivi” predominano sugli altri, per via dello stress, dell'uso di antibiotici e cortisonici e di un'alimentazione scorretta, ecco che cominci ad ac, che può essere di tipo fermentativo o putrecusare i tipici sintomi da disbiosi intestinale. I più frequenti? Senso di pesantezza al ventre, alitosi (specie al mattino, quando ti svegli), cattiva digestione e intestino pigro.


SCOPRI CHE TIPO DI DISBIOSI HAI

«Il test della disbiosi intestinale è un semplice esame delle urine che va a quantificare la presenza di scatòlo e indicàno», spiega il dottor Aurelio De Giovanni, biologo nutrizionista presso l'università Carlo Bo di Urbino. «Queste due sostanze sono due metaboliti della digestione che possono evidenziare una dieta inadatta a mantenere in buona salute il microbiota intestinale. Ciò accade quando gli alimenti che assumi formano un terreno iperglucidico o iperproteico, ideale per lo sviluppo dei batteri “cattivi”, a tutto vantaggio di quelli “buoni”.

La disbiosi, infatti, può essere di due tipi. Se dalle analisi risulta che nelle tue urine naviga troppo scatólo, probabilmente soffri di disbiosi di tipo putrefattivo. Si sviluppa nel colon ed è favorita da una dieta troppo ricca di proteine e grassi animali e molto povera di fibre. Infatti, una digestione incompleta dei cibi proteici (carni, formaggi, insaccati, uova e pesce) porta alla produzione di scorie dannose, in cui predomina lo scatolo.

Una forte presenza di indicàno, invece, segnala una disbiosi di tipo fermentativo, che presentano le persone abituate a mangiare troppi zuccheri», continua il dottor De Giovanni. «È la più frequente delle due e si sviluppa essenzialmente nell’intestino tenue e nel cieco. Sintomo di una dieta troppo ricca di carboidrati, fa sì che alcuni residui alimentari rimangono intrappolati nel tratto gastrointestinale, invece di essere assorbiti, rappresentando la principale fonte di gas nell'intestino, responsabile della flatulenza».


COME CORREGGERE LA TUA DIETA

Una volta individuato se hai una disbiosi putrefattiva o fermentativa, potrai seguire con l’aiuto del medico i giusti correttivi dietetici.

«Se scopri di avere un microbiota intestinale “in fermento”», consiglia De Giovanni, «inizia una dieta prevalentemente costituita da carne, pesce, uova e formaggi a pasta dura. Inoltre, integra con un probiotico che contenga ceppi di lattobacilli, per velocizzare il processo di riequilibro della flora intestinale.

Per la disbiosi putrefattiva, invece, pianifica una dieta a base di cereali integrali, frutta e verdura, a cui puoi aggiungere un probiotico a base di bifidobatteri».

La disbiosi non è un problema da sottovalutare: il mantenimento di un equilibrio dinamico nell'intestino è compito di primaria importanza per chiunque desideri vivere una vita in salute, potenziando le proprie difese immunitarie, la maggior parte delle quali si trovano proprio a livello intestinale.

ottobre 2016

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