di Paola Toia
DERMATITE NEI PIÙ PICCOLI
Frequente nei bambini più piccoli è la comparsa della dermatite atopica, ovvero una malattia infiammatoria cronica della pelle che si manifesta con intenso prurito e secchezza cutanea.
Tanto comune da interessare il 10-15% degli infanti nei primissimi anni di vita, la dermatite è una problematica molto fastidiosa, che solitamente inizia a regredire intorno ai 4-5 anni di età per poi scomparire verso i 10. Gli adulti colpiti sono, invece, l’1-3%.
MANIFESTAZIONE DELLA DERMATITE ATOPICA
Dal punto di vista sintomatologico la dermatite atopica si manifesta con arrossamenti localizzati sul volto e a livello delle pieghe cutanee (collo, gomito, ginocchia...). Si ha prurito intenso e la pelle si presenta estremamente secca.
La dermatite atopica ha un decorso cronico-recidivante con periodi di miglioramento alternati a riacutizzazioni più o meno severe.
Come si manifesta nei neonati e bambini?
- Lattanti con età inferiore a 1 anno: lesioni acute come eritema, edema, vescicole e croste, localizzate sul volto e sugli arti.
- Bambini di età compresa fra l’1 e i 10 anni: lesioni subacute (per esempio croste), localizzate sulle pieghe degli arti, sui polsi, sul dorso mani e sulle palpebre.
- Adolescenti: lesioni croniche (ipercheratosi, ragadi) sul collo, sulle superfici flessorie degli arti, nelle regioni palmo-plantari, nell’area intorno agli occhi e alla bocca.
CUASE DELLA DERMATITE ATOPICA
I fattori che possono concorrere alla formazione della dermatite atopica sono solitamente di natura ambientale, genetica e immunologica.
Ecco le principali cause:
- difetto della barriera cutanea: la perdita di acqua e la conseguente secchezza favorisce l’ingresso di allergeni e la penetrazione di microrganismi in grado di peggiorare ulteriormente l’infiammazione;
- eccessiva risposta pruriginosa ai più vari stimoli, legata a un aumento delle fibre nervose che veicolano la sensazione di prurito;
- esagerata risposta immunitaria agli stimoli, con rilascio di sostanze infiammatorie (le citochine) in grado di amplificare il prurito e i processi flogistici con rossore e iperattività cutanea;
- fattore genetico (60% di possibilità che un figlio ne soffra, se un genitore ne è affetto; 80% di possibilità se ne soffrono entrambi i genitori).
LA PELLE DEI BAMBINI: COME INTERVENIRE
La cute dei bambini impiega circa 2 anni per compiere una completa maturazione. Alla nascita è, infatti, ricchissima di staminali della pelle (ovvero cellule che hanno la potenzialità di generare molti tipi diversi di cellule del tessuto epiteliale). Le staminali si riducono progressivamente con la crescita e, quindi, diventa indispensabile iniziare a prendersi cura della pelle, mettendola nelle condizioni ottimali perché il suo ciclo fisiologico si svolga al meglio.
Generalmente il consiglio è quello di trattare il disturbo utilizzando una crema specifica da applicare sulle lesioni dopo un'accurata pulizia della parte interessata. Ogni terapia farmacologica deve essere gestita in collaborazione fra la famiglia e il medico specialista, perché il farmaco va scelto in base al quadro clinico e all’età del bambino.
IGIENE E PULIZIA DEL BAMBINO ù
Per contrastare la dermatite atopica è necessario inoltre:
- tagliare con regolarità le unghie, per evitare tagli e piccoli sfregi a seguito del prurito intenso;
- il bagnetto è da fare un giorno sì e uno no con una durata massima di 5-10 minuti a una temperatura non superiore ai 32°C (in quanto le alte temperature fanno aumentare il prurito), usando detergenti specifici (non usare il guanto da doccia);
- asciugare delicatamente con un asciugamano di cotone, in particolare nella zona delle pieghe;
- idratare la pelle ogni giorno con un'adatta crema emolliente;
- per il cambio o la toilette usare senza risciacquo un’acqua detergente adatta alle pelli atopiche;
- l’esposizione al sole tende a migliorare la dermatite atopica, previo utilizzo di una crema solare con fattore di protezione molto alto ed evitando le ore più calde della giornata.
ALTRI RIMEDI PER LA DERMATITE ATOPICA
Partendo da abitazione, alimentazione e abbigliamento i genitori cosa possono fare?
Casa: è importante umidificare gli ambienti e avere una temperatura di 19-20°C (in inverno), arieggiare sempre le stanze per evitare un accumulo di polvere, non fumare.
Alimentazione: allattare il bambino il più a lungo possibile, partire con lo svezzamento da circa il 5°-6° mese e ritardare l'introduzione di alimenti ‘allergizzanti’, come le uova e alcuni tipi di pesce. Infatti l’allattamento prolungato risulta essere altamente protettivo, anche se non deve ovviamente essere considerato più esclusivo dopo il 6° mese.
Abbigliamento: usare solo biancheria intima in puro cotone, evitando di mettere a contatto con la pelle lana e materiali sintetici; scegliere detersivi adatti e non usare l’ammorbidente. È bene, inoltre, non vestire eccessivamente il piccolo in quanto potrebbe verificarsi una sudorazione eccessiva.