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Dal dentista senza paura e disagio: come fare

L’appuntamento con il dentista è spesso motivo di ansia. Risultato: si rimandano le cure. La nostra esperta ci dà alcuni consigli per gestire al meglio paura e preoccupazioni

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Chi non ha paura del dentista, alzi la mano. Mancanza di fiducia nei confronti del medico, paura del dolore, persino timore del suo giudizio riguardo le imperfezioni del proprio sorriso… Di questi disagi parliamo con la dottoressa Clotilde Austoni, specialista in chirurgia odontostomatologica all’Istituto IRCSS Galeazzi di Milano. Ecco come superare la paura del dentista e superare i che possono ostacolare il rapporto con lo specialista.


Avverti il dentista dei tuoi timori


«Spesso ciò che rende difficile andare dal dentista sono le esperienze negative o la paura di provare dolore. Oggi, però, grazie all’anestesia, non si sente nulla, l’inserimento dell’ago è spesso impercettibile», dice la dottoressa Austoni. Se accomodarti sulla poltrona ti terrorizza, avverti il tuo odontoiatra: saperlo prima gli permetterà di approcciarti diversamente, ad esempio, suddividendo la seduta in più appuntamenti. Utile anche farsi accompagnare in studio da una persona fidata, che può aiutarti a sciogliere la tensione.



Trova insieme al medico una soluzione per gestire l'ansia


«Spesso i pazienti arrivano in studio molto ansiosi. Bisogna distinguere i tipi di ansia: c'è quella che non impedisce di farsi curare, che si risolve fornendo spiegazioni approfondite al paziente (qual è il problema, cosa succede se non si interviene, le diverse opzioni di cura). Ma ci sono anche motivi di preoccupazione più profonda, soprattutto se legati a un trattamento lungo e articolato. In questi casi si può valutare la somministrazione di una benzodiazepina, farmaco ansiolitico-rilassante, che consente di affrontare la seduta con maggiore serenità.

Talvolta, la paura del dentista è cosi forte da impedire le cure; in questi casi, specialmente per le sedute particolarmente lunghe, è possibile ricorrere alla sedazione cosciente: tecnica anestesiologica che prevede la somministrazione per via endovenosa di farmaci tranquillanti e ansiolitici, che inducono una condizione di rilassamento, amnesia e controllo del dolore. Favoriscono il relax, permettono al paziente di rimanere vigile e, allo stesso tempo, di non percepire il tempo che passa».


Inutile preoccuparsi del giudizio dello specialista

«Tante persone non vanno dal dentista perché si vergognano del loro sorriso, 
o perché è tanto che non se ne prendono cura e temono il giudizio dello specialista. Ecco quindi che si rimanda l’appuntamento. Ma l’odontoiatra non giudica, anzi è lì per trovare la soluzione. Inoltre, non pensare mai di essere il caso peggiore: anche per quelli più difficili c’è sempre un modo per intervenire. Senza dimenticare che, se il problema non viene affrontato, la certezza è che peggiori, sia dal punto di vista psicologico, sia economico».

«A volte le imperfezioni del sorriso possono creare problemi di tipo psicologico, che portano a non piacersi. Il trucco è riuscire a trasformarle in una peculiarità, cioè un aspetto che ti contraddistingue. Quindi, dove possibile, cerca di accettarle. Se proprio certe imperfezioni ti disturbano, sappi che c’è sempre una soluzione. Adottarla, però, è una decisione che spetta solo a te: sei tu a decidere se il tuo sorriso è bello».


Importante stabilire un rapporto di fiducia

«La fiducia fra dentista e paziente si costruisce col tempo, senza partire prevenuti ed è fondamentale che lo specialista ascolti il paziente e accolga le sue richieste.
A volte, sfiducia e diffidenza sono legate anche all’aspetto economico: trovarsi di fronte preventivi molto differenti potrebbe far pensare a una “fregatura”. In realtà, i costi di uno studio monoprofessionale, posto magari in una zona decentrata della città, con un solo collaboratore sono necessariamente diversi da quelli di una clinica dove lavorano più figure, diversi assistenti e collaboratori, magari dotata di macchinari e tecnologie all’avanguardia: tutti fattori che comportano costi più alti. Questo però non vuol dire che l’uno sia peggiore dell’altro», dice l'esperta.


Le buone regola da seguire sempre

«Dietro un sorriso sano c’è tanta disciplina legata al rispetto di poche e buone regole: la cura dell’igiene orale a casa e visite regolari dallo specialista, con una pulizia dentale professionale e un controllo semestrale che consente di fare prevenzione», raccomanda l'esperta.



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