hero image

Controlli, screening, esami: gli appuntamenti da fissare subito

Ora che l’emergenza Covid sta uscendo dalla fase acuta, riprendi in mano la tua salute con visite, esami e controlli. I consigli degli esperti, tenendo conto delle nuove regole e tempistiche della Sanità

credits: iStock



di Gerardo Antonelli e Alessandro Pellizzari


Durante il Coronavirus, le altre malattie non si sono azzerate, anzi. Dal diabete alle cardiopatie, dalle retinopatie alle infezioni ginecologiche, nulla si è fermato. «Diverse Società scientifiche e Associazioni hanno lanciato l’allarme: molti malati, anche quelli più a rischio, non si sono più fatti visitare e hanno saltato i controlli e screening oncologici», commenta Franco Marchetti, medico di famiglia in prima linea come volontario in uno dei cosiddetti Ospedali Covid delle prime zone rosse, dove egli stesso si è ammalato, per poi tornare a curare gli altri.

Certo, molti reparti ospedalieri sono stati trasformati in degenze per i colpiti dal virus, quindi tanti ambulatori dedicati ad altro hanno sospeso le attività, rimandando le visite non urgenti. Persino le vaccinazioni e certi controlli oncologici non da “codice rosso” hanno subito stop e rimandi. «Abbiamo esagerato, facendo un errore proprio in tema di prevenzione», sottolinea la professoressa Adriana Bonifacino, senologa e presidente della onlus IncontraDonna.

«L’Oms, organizzazione Mondiale della Sanità, aveva avvertito gli Stati: di fronte all’emergenza Covid dovete rimodulare i controlli periodici sulla popolazione (come le mammografie), non bloccarli. Invece noi li abbiamo sospesi. Risultato? I ritardi negli screening arriveranno anche a 18 mesi, ora che finalmente la prevenzione stava dando i primi frutti con, per esempio, un aumento di diagnosi salvavita sul tumore al seno.

Ecco perché oggi anche i pazienti devono farsi parte diligente e riprendere in mano la loro salute ripartendo con visite, esami e controlli».


PRENOTA ORA LE TUE VISITE E I CONTROLLI

Ora che gli ambulatori di tutte le specialità stanno gradualmente riaprendo e anche vaccinazioni e screening ripartono (ci si sta organizzando per garantirli anche nei weekend e di sera) è venuto il momento di un check-up mirato. La prima cosa da fare è prenotare le visite e i controlli importanti. Chiamate subito il medico di base e i Centri ai quali eravati soliti rivolgervi: non rimandare i controlli significa riuscire anche a pianificarli in tempi accettabili, tenendo conto che la fase 2 prevede nuove regole di sicurezza e attese in ambulatorio spesso raddoppiate.


LE NUOVE REGOLE PER L'ACCESSO AGLI OSPEDALI E AGLI AMBULATORI

  • TRIAGE Prima di accedere agli ambulatori il personale sanitario, in un locale apposito, prova la febbre al paziente, gli fa detergere le mani, consegna guanti e mascherina a chi non li ha (o li sostituisce se usurati) e fa deporre gli oggetti personali in contenitori monouso. Anche gli eventuali accompagnatori di chi non è autosufficiente dovranno sottoporsi alle stesse regole.
  • VISITE Se il paziente può mantenere la mascherina durante la visita, il personale medico indosserà solo la maschera FFP2, altrimenti anche visiere o occhiali protettivi. Il medico non può uscire ad accogliere il paziente fuori dall’area medica.
  • IN SALA D’ASPETTO La distanza minima fra i pazienti che aspettano seduti o in piedi (gli appuntamenti hanno intervalli di 30 minuti) è di 2 metri. Niente riviste o giocattoli e le penne devono essere “usa e getta”.
  • ENTRATE E USCITE DIFFERENZIATE Dove la struttura lo consente, la via di accesso e quella di uscita devono essere diverse e opposte, in modo che i pazienti non ripassino nella stessa area e di fronte a chi attende.
  • INTERVENTI Anche quelli più piccoli e ambulatoriali devono essere preceduti dalla disinfezione del locale (poltrone, maniglie).


I CONSIGLI DEI NOSTRI ESPERTI PER RIPRENDERE A FARE CONTROLLI ED ESAMI, SFOGLIA LA GALLERY

Il medico di base

Dott. Franco Marchetti, Medico di famiglia e allergologo a Milano

In questa opera di pianificazione della difesa della salute nei prossimi mesi un ruolo fondamentale lo ha il medico di base che, oltre a valutare i controlli più o meno prioritari (quelli che per esempio erano in ritardo già prima del Covid- 19 per poi essere giocoforza ulteriormente rimandati), può aiutarvi anche in caso di intoppi burocratici e ritardi negli esami e appuntamenti.

«In caso di urgenza per un esame o una visita, il medico la segnala con codice apposito sulla ricetta. Sulla sicurezza possiamo stare tranquilli: oltre alle nuove regole di accesso, i pazienti già malati di Corovanirus, compresi quelli con sintomi sospetti (o senza, ma che non hanno i risultati del tampone), vengono visitati a domicilio o hanno altri giorni e spazi dedicati. Io lo faccio anche con persone anziane non colpite da Covid-19».

In più ci sono dei controlli che si possono fare senza recarsi in ambulatorio. «Tramite foto o video anche in diretta, per esempio, vedo ferite (per capire se sono da Pronto soccorso o se sono infette), placche in gola, eruzioni cutanee da orticaria. Con le immagini e le domande giuste si possono decidere gli esami da fare e poi controllarli da remoto e fissare la visita, che può essere programmata anche in più controlli nei prossimi mesi».

Ma quali verifiche fare subito? «Gli infartuati “freschi” (cioè con attacco avvenuto negli ultimi due anni) e i cardiopatici devono prenotare adesso esami come Test da sforzo, ecocardiogramma, Holter ed Ecg, soprattutto se il controllo era saltato prima della Fase 1.

Anche gli ipertesi devono fare un check di pressione e farmaci (potrebbe esserci bisogno di cambiare dosi o tipologia). E devono farsi vedere anche i diabetici, spesso più esposti in quarantena all’abuso di carboidrati, anche per la “moda” di fare pasta e pane in casa.

Inoltre, chi ha malattie gastroenteriche come importanti reflussi non deve rimandare gastroscopie e colonscopie. Gli allergici, infine, devono farsi visitare se soffrono di attacchi d’asma: i pollini dureranno per tutta l’estate e oltre». La decisione se fare i controlli prima dell’estate o subito dopo dipende poi dalla gravità della malattia e dalle condizioni di salute di ogni singolo paziente.

La senologa

Prof.ssa Adriana Bonifacino Resp. Unità di Senologia Ospedale Sant’Andrea di Roma. Presidente onlus IncontraDonna

«La prevenzione deve ripartire, Covid o no, e i controlli hanno solo una fase, che è quella del subito o presto. In Italia ogni anno ci sono 400 mila nuovi casi di tumore, anche se prima del blocco degli screening stavamo andando bene: gli ultimi dati del 2019 davano circa 4 mila casi di cancro in meno rispetto all’atteso, raggiungendo una prima inversione di tendenza.

Non giochiamocela rimandando ulteriormente la prevenzione secondaria, quella che può scorgere sul nascere un problema. Quindi via libera a mammografie (meglio con mammografi in tomosintesi, che nel 40% dei casi intercettano più precocemente i tumori), ecografie, pap test ed esame del sangue nelle feci: chiamiamo le Asl territoriali per sapere quando ripartono gli screening che ci interessano. E controlliamo la data degli ultimi esami fatti: in troppe ci ricordiamo date sbagliate di mesi, a volte di anni.

Anche le vaccinazioni per l’Hpv nei giovani vanno riprese, altrimenti ci si avvicina all’età dei primi rapporti sessuali e, con essa, all’esposizione al papilloma virus, dal momento che il condom non protegge dall’Hpv».

In senologia, invece, tutti i controlli vanno programmati cercando di recuperare eventuali ritardi entro i prossimi 4-6 mesi, per una questione di prudenza. «La cellula, in questo spazio di tempo, può subire modificazioni che vanno diagnosticate. E questo vale per tutte le donne, ricordando che il tumore del seno colpisce nel 20% dei casi pazienti tra i 30 e 40 anni, che sono fuori età rispetto agli screening ma dovrebbero comunque quanto meno sottoporsi a una visita senologica e all’ecografia annualmente».

A casa, in questo periodo, l’autopalpazione del seno deve diventare più attenta: non può infatti sostituire gli esami diagnostici, ma aiuta a intercettare cambiamenti fisici. E se una donna sente al tatto un nodulino e il Centro unico prenotazioni prevede mammografia e/o ecografia troppo avanti nel tempo? «Occorre chiedere al medico di base la prescrizione con urgenza, che garantisce entro due settimane l’esame mediante Ssn».

Ultimo avvertimento: non abbiate paura di fare gli esami a causa dell’emergenza Covid. «I piatti delle mammografie dove si appoggia il seno vengono sanificati dopo ogni utilizzo, e ciò vale anche per la sonda ecografica e per gli altri strumenti che vengono a contatto con le persone».

Il dermatologo

Dott. Giovanni Chiarelli dermatologo Ospedale San Raffaele di Milano

«Tenendo conto che i tempi ambulatoriali raddoppieranno, occorre pianificare oggi la propria visita dermatologica, anche perché il Coronavirus ci ha fatto scoprire nuove malattie della pelle per i suoi effetti collaterali vascolari (microtrombi). Non sono infatti rari i pazienti che, in totale assenza di sintomi del virus, presentano lesioni petecchiali (macchie cutanee brunorossastre che poi diventano gialle) o tipo geloni (macchie scure) su talloni, mani e cosce. Queste persone vanno viste subito, anche perché potrebbero essere positive al Covid senza saperlo, o avere dei postumi dopo la guarigione».

Emergenza virus a parte, in questo periodo c’è poi stato un peggioramento delle couperose e delle rosacee: «Colpa dell’esposizione più frequente sui balconi, favorita dal bel tempo e dalla “prigionia” della quarantena.

Poi, visto l’arrivo della bella stagione, deve ripartire il controllo dei nei con la mappatura, operazione che richiede la visita perché va utilizzato il dermatoscopio.

Anche l’acne, soprattutto se in cura con l’isotretinoina, va controllata periodicamente (una volta al mese con gli esami del sangue) e la terapia continuata al massimo fino a fine giugno, visto che è fotosensibilizzante».

Si possono fare controlli dermatologici da casa? «Sì, facciamo le visite in videochiamata, anche per prevenire il peggioramento o la comparsa di macchie con le dovute protezioni Uv. Anche attraverso le foto si riesce a fare molto, per esempio la diagnosi di lesioni genitali esterne e certe malattie veneree». E a settembre cosa va fatto? «Oltre alla già citata mappatura dei nei se stanno per scadere 6 mesi dall’ultimo controllo, la verifica di angiomi, capillari e macchie cutanee».

Il Fisiatra

Dott. Stefano Respizzi Irccs Humanitas Research Hospital, Rozzano (Milano)

«Il Covid-19 ha costretto milioni di persone a vivere blindate in casa a lungo», afferma Stefano Respizzi, direttore del Dipartimento di riabilitazione e recupero funzionale dell’Irccs Humanitas Research Hospital di Rozzano (Milano): «Questo “stop forzato” ha impedito di fare movimento e molti si sentono fuori forma.

In questo caso è consigliabile una visita medica di base con auscultazione di cuore e polmoni, rilevazione della pressione arteriosa e frequenza cardiaca. Per approfondire, lo specialista può anche ricorrere a semplici prove come chiedere al paziente di alzarsi e sedersi da una sedia per 30” in modo da valutarne le performance, o domandare “quando ti manca il fiato?”, per verificare se fa fatica a respirare. Inoltre, se necessario, l’esperto prescrive esami strumentali come una spirometria, una saturimetria, un elettrocardiogramma sotto sforzo e, in base alle condizioni del paziente, può suggerire dei programmi per recuperare la forma da eseguire a casa, come per esempio 2 sessioni da 15’ di cyclette a bassa intensità (una al mattino e l’altra la sera) o esercizi di rinforzo della muscolatura addominale ».

Se dopo 3 mesi il paziente non ha problemi e ha ripreso la sua vita normale, non c’è bisogno di ulteriori indagini. «Nel lungo periodo, invece, consiglio di tenere sotto controllo la pressione arteriosa, fare almeno un ecg all’anno e sottoporsi nuovamente alla visita medica», conclude Respizzi.

Il dentista

Prof. Gianfranco Aiello presidente dell’Accademia di estetica dentale italiana a Milano e Salerno

«L’isolamento ci ha sottoposto a un periodo di forte stress che può causare una sindrome muscolo tensiva capace di scatenare il bruxismo», avverte Gianfranco Aiello, odontoiatra a Milano e Salerno.

«Nel caso, si può fissare una visita in cui il medico valuta la necessità di ricorrere al bite plane, un apparecchio di resina a forma di ferro di cavallo molto sottile, piatto e liscio, da indossare di notte per evitare che le arcate sfreghino l’una contro l’altra, rovinando i denti.

Inoltre, il paziente dovrà assumere 15 gocce di benzodiazepine per 15 giorni prima di andare a letto, in modo da rilassare i muscoli». Dopo il lockdown si deve poi tornare ai controlli di routine: «Dopo una seduta di igiene orale professionale, lo specialista esegue una verifica visiva per valutare lo stato delle mucose. Se sono passati 6 mesi dall’ultima visita, sottopone il paziente alle bite-wing, radiografie utili per individuare le carie interdentali “invisibili” che non danno dolore e per valutare le perdite ossee. Quindi, nel caso si sospetti una malattia della gengiva o la presenza di una tasca gengivale, esegue un sondaggio parodontale», continua Aiello.

Spazio anche alla prevenzione orale dei bambini: «Sono già ripresi gli appuntamenti di controllo con i piccoli pazienti che indossano l’apparecchio, durante i quali l’esperto verifica che il dispositivo sia stabile, esegue una seduta di igiene orale e controlla la sigillatura, procedura che tramite una speciale vernice applicata sui denti aiuta a prevenire la carie», specifica l’odontoiatra, che segue i suoi pazienti sia in studio sia on line. «Durante la Fase 1 ho controllato via email e WhatsApp ulcere e macchie della bocca, ma continuo a utilizzare questi strumenti anche oggi, almeno per “tranquillizzare” chi non può raggiungermi in studio». Che la telemedicina sia utile anche in campo odontoiatrico lo confermano anche le iniziative di prevenzione attive in questo periodo: fino al 31 agosto 2020 Biorepair promuove la Campagna per la protezione dello smalto, durante la quale è possibile chiedere una consulenza gratuita sia online (utilizzando Skype, WhatsApp, Google Hangouts, Facebook, Telegram) sia in studio con odontoiatri, ortodontisti o igienisti dentali.

Il ginecologo

Dott. Nico Naumann ginecologo, Aventino Medical Group di Roma

Se a causa dello stop dovuto al Covid-19 avete saltato il check-up annuale, è il momento di mettere in agenda il controllo con il ginecologo. «Lo specialista esegue una visita del seno e della zona sotto le ascelle», spiega il dottor Nico Naumann, ginecologo a Roma.

«Quindi controlla vulva e vagina con ispezione del collo dell’utero e, al bisogno, esegue Pap-test e tamponi ginecologici ». Poi l’esperto procede alla palpazione di ovaie e utero, ed esegue un’ecografia transvaginale per escludere patologie come cisti e fibromi.

Poiché il ginecologo oggi è sempre più al centro del benessere generale della donna, lo specialista conduce inoltre un colloquio che riguarda problemi ormonali, sessuali, digestivi, alimentari e può suggerire degli esami di sangue e urine, importanti per valutare irregolarità del ciclo, funzionalità della tiroide e avere una visione completa sugli organi principali. Inoltre, se si è in menopausa, si può discutere la possibilità di sottoporsi a una Moc (Mineralometria ossea computerizzata), così come di uno screening per il cancro del colon, seconda patologia oncologica più frequente nella donna dopo quella al seno.

Intanto arrivano buone notizie nel campo fertilità: «Sono riprese le tecniche di procreazione medicalmente assistita (con le cautele dovute al Covid-19), mentre procedono le visite ostetriche e gli esami strumentali».

L'oculista

Dottor Ettore Destro, responsabile dell’Unità Operativa di Oculistica Humanitas Mater Domini

Se sei sano e i tuoi problemi oculistici non sono acuti e urgenti, puoi pianificare il tuo primo controllo entro qualche mese (ma meglio prenotare subito). «Hanno la precedenza coloro che soffrono di glaucoma», spiega l'esperto.

«E poi i diabetici scompensati, che nel giro di circa tre mesi, se non controllati, possono rischiare danni retinici. Infine, gli anziani con la cataratta e i bambini con ambliopia e difetti di vista».


Fai la tua domanda ai nostri esperti

Articolo pubblicato sul n. 18 di Starbene, in edicola e nella app dal 26 maggio 2020



Leggi anche

Il pap-test un esame semplice, ma fondamentale

Seno: i controlli a ogni età

Diabete: i nuovi dispositivi

Glaucoma: le regole di prevenzione

Osteoporosi e prevenzione

Cuore in salute: piante medicinali alleate nella prevenzione

Ipertensione, 5 verità e 4 falsi miti per tenerla sotto controllo