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La nuova risonanza magnetica a prova di claustrofobia

Spazi più ampi, filmati, musiche e luci colorate oggi rendono questo esame diagnostico meno fastidioso. Sia per gli adulti, sia per i più piccoli. Scopri tutto qui

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Buone notizie per chi tollera poco gli spazi chiusi: le apparecchiature per effettuare la risonanza magnetica si stanno facendo sempre più “confortevoli”. Fra le più innovative c’è quella recentemente inaugurata alla Clinica Villalba, struttura privata di Bologna: ricca di innovazioni hi-tech a prova d’ansia, ha il diametro del tubo in cui si accomoda il paziente largo 70 cm, 10 in più rispetto ai modelli tradizionali. Un’ampiezza sufficiente per ridurre il senso di oppressione che durante l’esame può provare chi soffre di claustrofobia o è in sovrappeso.


Sessioni brevi e tanto comfort

«I maggiori ospedali italiani e i centri privati d’avanguardia utilizzano macchine di ultima generazione», spiega la dottoressa Cristiana Bonifacio, radiologa dell’Istituto clinico Humanitas di Rozzano (Milano). Le apparecchiature più moderne, come quella della Clinica Villalba, sono dotate anche di ulteriorioptional” per facilitare il relax: un proiettore che trasmette video rasserenanti (una gita al mare, un viaggio nello spazio), o la possibilità di utilizzare una chiavetta Usb su cui è registrato il filmato o il cartone preferito da visionare durante l’esame, o un dischetto con la musica da ascoltare come sottofondo.

Questo tipo di macchinari è diffuso soprattutto nei centri specializzati in risonanza magnetica per bambini (come la Clinica pediatrica dell’ospedale San Paolo di Milano e il Bambino Gesù di Roma, per esempio), perché i piccoli pazienti sono i più spaventati dall’esame. «Grazie a tali “espedienti” possono effettuare l’esame in tranquillità, senza ricorrere alle gocce di sedativo, ma con la garanzia che il controllo diagnostico è ugualmente accurato e preciso», aggiunge la dottoressa Bonifacio.

«Le apparecchiature di ultima generazione, inoltre, non solo permettono un’acquisizione di immagini più “mirate”, ma lo fanno anche in tempi più rapidi, riducendo la permanenza nel tubo. Una risonanza magnetica dell’addome superiore, per esempio, dura soli 20’ rispetto ai 45’ del passato», conclude l’esperta.


C’è anche quella “aperta”

Chi soffre di claustrofobia, così come le persone obese, gli anziani e i bambini, in alternativa può affidarsi alla risonanza magnetica aperta: «È strutturata “a sandwich”. In pratica, i dischi del magnete (utili per creare il campo magnetico che permette di visualizzare organi e strutture interne del corpo) stanno sopra e sotto il paziente, ed è aperta sui lati», spiega la dottoressa Bonifacio.

«Questo permette al paziente di guardare l’ambiente esterno, che nei centri d’eccellenza viene “modificato” con un tipo di illuminazione ad hoc per ridurre il senso d’ansia. Al paziente viene chiesto di indicare le sfumature di colore e tono di luce che preferisce (rosa, azzurro) e nel corso dell’esame, può modificarne la luminosità tramite un touch screen».

La risonanza magnetica aperta è l’ideale per valutare colonna, testa, collo, piccole e grandi articolazioni; quella chiusa, invece, rimane la scelta d’eccellenza per gli esami diagnostici dell’addome dettagliati.


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Articolo pubblicato sul n. 11 di Starbene in edicola dal 27/02/2018



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