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Senilità

Deterioramento patologico delle facoltà fisiche e psichiche in una persona di età avanzata. Il termine viene usato nel linguaggio corrente per indicare il declino delle facoltà psicofisiche in un anziano, ma talvolta si usa anche l’espressione invecchiamento patologico.

La senilità è il risultato di patologie croniche invalidanti la cui incidenza aumenta con l’età:

  • ▪ le patologie psichiatriche più frequenti sono la depressione e i deliri;
  • ▪ il cancro tende a colpire con maggior frequenza colon, retto, stomaco, seno, prostata, vescica e cute;
  • ▪ le malattie degenerative colpiscono soprattutto il cervello (morbo di Alzheimer, morbo di Parkinson), oltre alle ossa e alle articolazioni (artrosi, osteoporosi);
  • ▪ le malattie vascolari più frequenti sono l’insufficienza coronarica, l’infarto del miocardio, l’arteriopatia degli arti inferiori, l’insufficienza cardiaca, le alterazioni del ritmo cardiaco, gli infarti cerebrali e le demenze vascolari;
  • ▪ i disturbi sensoriali visivi sono rappresentati essenzialmente da cataratta, glaucoma cronico e degenerazione della macula (piccola zona al centro della retina, in cui l’acuità visiva è massima);
  • ▪ i disturbi sfinterici sono l’incontinenza urinaria e fecale.


Diagnosi

Il colloquio con il paziente e i suoi familiari permette di chiarire la natura dei disturbi, il modo in cui si sono manifestati (all’improvviso o lentamente) e la durata della loro evoluzione. È necessario escludere la presenza di una delle frequenti patologie legate all’abuso di alcuni farmaci. È indispensabile inoltre considerare le condizioni di vita del soggetto: ambiente insalubre, trasloco recente, cambiamento del contesto familiare (decesso di un congiunto) ecc. L’esame clinico deve essere minuzioso e completo, soprattutto dal punto di vista cardiovascolare, neurologico, urologico e digestivo. È necessario valutare il funzionamento cerebrale, al bisogno con un consulto neuropsicologico specialistico: in tal caso ci si avvale di una batteria di test con cui si procede a una disamina qualitativa e quantitativa delle varie funzioni cerebrali (memoria immediata, memoria autobiografica, capacità di analisi, sintesi e classificazione, esplorazione visivo-spaziale ecc.). Tale valutazione deve essere sistematica quando il soggetto lamenta disturbi della memoria, mostra disorientamento spazio-temporale, presenta una sindrome depressiva o disturbi psichiatrici quali mania di persecuzione, anomalie comportamentali ecc. La scelta degli esami complementari dipende dalle ipotesi diagnostiche.

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Dott. Maurizio Hanke

E' probabile che la attività fisica che descrive possa essere all'origine del dolore, che va via via scemando. Comunque l'ecografia deve essere eseguita.

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