Nefropatia da analgesici
Malattia renale cronica causata dall’abuso di alcuni analgesici. Colpisce coloro che fanno uso regolare e continuato di grandi quantità di farmaci analgesici contenenti in particolare fenacetina (arrivando a consumarne vari chilogrammi in totale). Ancora oggi ci si interroga riguardo all’eventualità che anche altri analgesici, come il paracetamolo o l’acido acetilsalicilico, possano essere responsabili di nefropatie croniche o aumentare gli effetti tossici della fenacetina.
Segni ed evoluzione
I metaboliti tossici della fenacetina, accumulandosi nella midollare (parte profonda del rene), provocano lesioni croniche a carico di quest’organo. La malattia, il cui esordio è subdolo, è spesso scoperta per caso nel soggetto affetto da insufficienza renale. Se non s’interrompe l’assunzione di fenacetina ai primi segni di danno renale, la nefropatia si aggrava, talvolta costringendo il malato a sottoporsi regolarmente a emodialisi (tecnica di depurazione del sangue consistente nella sua filtrazione attraverso una membrana semipermeabile). Inoltre, poiché alcuni metaboliti della fenacetina sono cancerogeni, sussiste il rischio di cancro delle vie escretrici urinarie (pelvi, uretere, vescica).
Trattamento e prevenzione
Per la nefropatia da analgesici non esiste un trattamento specifico. Solo le misure preventive sono realmente efficaci: per esempio è bene evitare un consumo eccessivo di fenacetina, sostanza che peraltro non entra più nella composizione della maggior parte degli analgesici.
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