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Malattia lisosomiale

Malattia ereditaria causata dal deposito nei lisosomi (organuli contenenti enzimi delle cellule) di specifiche molecole o di germi. Le malattie lisosomiali si trasmettono generalmente con modalità autosomica (non sessuale) recessiva: per sviluppare la malattia il figlio deve cioè riceverne il gene portatore da entrambi i genitori. La malattia di Hunter di tipo II e la malattia di Fabry, legate ai cromosomi X, fanno eccezione, poiché non si trasmettono con modalità autosomica, ma sono legate al sesso. Le malattie lisosomiali osservate sono più di 30 e colpiscono soprattutto il sistema nervoso. La malattia di Gaucher è la più frequente, ma rientrano tra le forme lisosomiali anche la malattia di Tay-Sachs, la mannosidosi e la mucolipidosi.


Cause

Le malattie lisosomiali sono provocate dall’assenza o dal deficit di un enzima utilizzato dai lisosomi per distruggere ed eliminare sostanze estranee e alcuni tipi di molecole. Poiché l’enzima non espleta la sua funzione, le sostanze non eliminate (lipidi e glicoproteine in particolare) si accumulano. A ciascun enzima deficitario o assente corrisponde una determinata patologia.


Sintomi e segni

I sintomi variano a seconda della malattia in causa: ciascuna ne presenta di peculiari, che possono apparire sin dalla nascita o manifestarsi progressivamente. Queste patologie possono interessare l’occhio; talvolta si osserva un aumento di volume a carico della milza e dei reni; si possono avere dolori alle ossa o articolari, oppure modificazioni scheletriche associate ad alterazioni metaboliche (con rischio di emorragie e infezioni ripetute). I sintomi più gravi sono quelli a carico del tessuto nervoso, con regressione intellettuale e ritardo mentale di gravità variabile, sino alla distruzione del sistema nervoso.


Diagnosi

Presuppone l’identificazione dei segni e dei sintomi della malattia ed è confermata da dosaggi enzimatici nel siero, nei globuli bianchi o da colture del tessuto cutaneo del paziente.


Evoluzione e trattamento

La patologia si manifesta di norma progressivamente, poiché l’accumulo delle sostanze non distrutte dagli enzimi avviene in modo graduale. Se l’evoluzione di alcune malattie lisosomiali è fatale, pazienti affetti da forme a evoluzione lenta possono sopravvivere sino agli 80 anni. Non esiste un trattamento specifico: le cure sono rivolte soprattutto ai sintomi e restano palliative. Per la malattia di Gaucher è stato messo a punto un trattamento basato sulla somministrazione degli enzimi mancanti, ma dal costo estremamente elevato. In alcuni casi è indicato il trapianto di organi (rene nella malattia di Fabry; milza nella malattia di Gaucher).

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Dott. Maurizio Hanke

E' probabile che la attività fisica che descrive possa essere all'origine del dolore, che va via via scemando. Comunque l'ecografia deve essere eseguita.

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