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EVOLUZIONE E DISTURBI NEL BAMBINOLINGUAGGIO -Le prime parole

EVOLUZIONE E DISTURBI NEL BAMBINOLINGUAGGIO I primi suoni emessi Le prime parole Dai suoni alle frasi I ritardi di linguaggio Diagnosi

Nella fase delle prime parole il piccolo realizza il traguardo di emettere suoni riconoscibili dall’ascoltatore; questo evento ha una connotazione comunicativa, non simbolica, e si presenta con una cronologia variabile.

Inizialmente vengono prodotte parole molto simili al lessico adulto, spesso prive di forma fonetica convenzionale e usate in più contesti, con significati diversi. Talvolta il piccolo ritarda questa fase affinando la fase precedente e sviluppando una “lallazione convenzionale”, caratterizzata da vocalizzazioni con prosodia che ricordano più la frase che la parola. L’esordio delle prime parole è normalmente accompagnato da “gesti” con significato diverso: intenzionalità, ritualità, contestualità con aspettativa di risposta. Questa modalità comunicativa può avere connotazioni diverse e comprende le modalità elencate di seguito.

  • Gesto deittico: segnale comunicativo usato con l’intenzione di richiedere o di richiamare l’attenzione dell’adulto; ha un significato non stabile e autonomo dal contesto (indicare, mostrare, richiedere).
  • Gesto di routine (condiviso dalla comunità linguistica di appartenenza): sono movimenti convenzionali delle mani, del corpo, del viso associati stabilmente a qualche significato; non è strettamente dipendente dal contesto.
  • Gesto referenziale: gesto simbolico con contenuto convenzionale e stabile, caratterizzato da simbolizzazione e decontestualizzazione. Nasce nell’interazione sociale con l’adulto in situazioni specifiche.

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Dott. Maurizio Hanke

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