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Ipertrigliceridemia

Aumento dei livelli di trigliceridi sierici, che risultano superiori a 2,2 mmol (1,8 g)/l. I trigliceridi circolano nel siero ematico sempre accoppiati a due tipi di lipoproteine specifiche, i chilomicroni e le VLDL (Very-Low-Density Lipoproteins, lipoproteine a bassissima densità), quindi l’ipertrigliceridemia si accompagna sempre a un aumento dei livelli sierici sia dei chilomicroni (iperchilomicronemia), sia delle VLDL; inoltre, può presentarsi in forma isolata o in associazione all’aumento dei livelli sierici di colesterolo.


Cause

L’ipertrigliceridemia può essere primitiva, dovuta a un’alterazione della sintesi o della degradazione delle lipoproteine: è questo il caso della forma familiare, piuttosto frequente, caratterizzata in genere da diabete, obesità, ipertensione e rischio aumentato di aterosclerosi (depositi lipidici nelle arterie). Il deficit familiare di proteinlipasi (enzima che degrada i chilomicroni e le VLDL), molto più raro, aumenta le probabilità che si manifestino infiammazione acuta del pancreas, xantomi eruttivi (depositi lipidici sotto forma di placche e noduli cutanei giallastri), ingrossamento del fegato e della milza, ma non comporta il rischio di aterosclerosi.

L’ipertrigliceridemia può inoltre essere la conseguenza di un’altra malattia (diabete mellito, insufficienza renale, sindrome nefrosica, alcolismo e così via).


Trattamento

È innanzitutto dietetico: è necessaria l’adozione di un regime alimentare normolipidico, che inoltre preveda la riduzione dell’apporto di alcuni zuccheri rapidi e di alcol. In caso di sovrappeso si impone una dieta ipocalorica.

Nella maggior parte dei casi si consiglia di praticare un’attività fisica regolare e progressiva. Un’eventuale malattia soggiacente (diabete e così via) deve essere curata. Fatta eccezione per certe forme primitive (per esempio iperchilomicronemia), che vanno comunque trattate, una terapia farmacologica a base di ipolipemizzanti (fibrati, olio di pesce) è da prendere in considerazione soltanto dopo che l’adozione di un regime alimentare correttamente seguito non ha dato i risultati sperati.

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Dott. Maurizio Hanke

E' probabile che la attività fisica che descrive possa essere all'origine del dolore, che va via via scemando. Comunque l'ecografia deve essere eseguita.

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