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Ipertensione arteriosa -Quali danni può provocare la pressione alta

Ipertensione arteriosa Perché la pressione troppo alta è pericolosa? Quando si può dire di essere in presenza di ipertensione arteriosa? Ipertensione da camice bianco e automisurazione Conseguenze dell’ipertensione arteriosa Cura dell’ipertensione arteriosa Pressione minima e pressione massima Quali danni può provocare la pressione alta Ipertensione secondaria

Una pressione troppo elevata e tenuta a questo livello per anni può danneggiare le arterie, favorendo la comparsa e l’aggravamento di fenomeni aterosclerotici. Per questo motivo gli organi che più soffrono per l’ipertensione sono quelli che più dipendono da un regolare e abbondante flusso di sangue per il loro corretto funzionamento, vale a dire cervello, cuore e reni: l’ipertensione arteriosa è infatti una delle principali cause di ictus (danno irreversibile di una zona del cervello, con conseguenze anche molto gravi quali morte o paralisi), infarto miocardico e insufficienza renale. L’ipertensione può inoltre, col tempo, favorire il deterioramento delle facoltà intellettive e contribuire alla comparsa di demenza. Anche la retina (parte dell’occhio fondamentale per la visione) può essere danneggiata, soprattutto in presenza di valori molto elevati, così come le arterie degli arti inferiori, con le conseguenti limitazioni nella deambulazione. La presenza di altri fattori di rischio, quali il diabete mellito e l’eccesso di colesterolo nel sangue, può potenziare l’effetto dannoso dell’ipertensione, perciò in questi casi lo sforzo per controllare quest’ultima deve essere particolarmente intenso. Quando il danno è già presente (al cervello, al cuore, ai reni ecc.) il rischio di un peggioramento o di nuovi catastrofici eventi è molto elevato, per cui è necessario mantenere la pressione sotto stretto controllo.

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Dott. Maurizio Hanke

E' probabile che la attività fisica che descrive possa essere all'origine del dolore, che va via via scemando. Comunque l'ecografia deve essere eseguita.

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