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Cancro dell’Esofago

Tumore maligno che colpisce la mucosa dell’esofago sotto forma di un carcinoma epidermoide (nella parte superiore) o di un adenocarcinoma (nella parte inferiore).


Cause

Il cancro dell’esofago, patologia frequente, è dovuto essenzialmente all’intossicazione da alcol e tabacco. In tal caso può associarsi a un cancro della gola (faringe, laringe) o broncopolmonare. È invece più raro che si sviluppi su una lesione preesistente, per esempio un’esofagite peptica (infiammazione dell’esofago causata dal reflusso acido proveniente dallo stomaco), che determina un endobrachiesofago (esofago corto), o come complicanza dell’acalasia (perdita del rilassamento).


Sintomi e segni

Il cancro dell’esofago rimane a lungo asintomatico e spesso la malattia comincia a dar segno di sé in uno stadio già avanzato. Il primo sintomo è la disfagia (difficoltà a deglutire), all’inizio intermittente, poi permanente e dolorosa. Il decadimento dello stato generale è rapido.


Diagnosi e trattamento

Per formulare la diagnosi si fa ricorso all’endoscopia, che permette di visualizzare il tumore e di praticare una biopsia della mucosa per l’esame al microscopio. Un bilancio dell’estensione locale e generale del tumore e la ricerca di altre patologie concomitanti nel malato (cirrosi, bronchite cronica ecc.) permettono di scegliere il trattamento più adatto.

La chirurgia rappresenta la soluzione terapeutica più efficace: ablazione del tumore e dei tratti esofagei superiore e inferiore (esofagectomia). La continuità del tubo digerente viene in genere ristabilita facendo risalire lo stomaco nel torace. La radioterapia permette di alleviare la disfagia e può aumentare l’efficacia dell’intervento chirurgico, riducendo il volume del tumore. La chemioterapia è spesso utile per migliorare i risultati dei due metodi precedenti.

Cure palliative sono indicate nei casi di cancro esteso: l’inserimento di un tubo e il trattamento laser permettono di ripristinare il passaggio degli alimenti.


Prognosi e prevenzione

Il cancro dell’esofago resta uno dei più temibili. L’elevata mortalità sembra essere connessa a una diagnosi troppo tardiva.

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Dott. Maurizio Hanke

E' probabile che la attività fisica che descrive possa essere all'origine del dolore, che va via via scemando. Comunque l'ecografia deve essere eseguita.

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