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Chirurgia riparatrice

Branca chirurgica che riunisce l’insieme degli interventi volti alla riparazione delle diverse lesioni del corpo umano.


Ustioni

La chirurgia delle ustioni, per trapianto di lembi cutanei prelevati dal soggetto stesso, ha di recente compiuto grandi passi avanti. Infatti, è ormai possibile fabbricare epidermide mediante coltura tissutale: prelevando 1 cm2 di cute sana, in 3 settimane si può ottenere fino a 1 m2 di superficie nuova.


Piaghe da decubito

Frequenti nei pazienti in coma, paralizzati o semplicemente costretti a letto, sono dovute alla compressione prolungata dei tessuti sotto il peso del malato e possono colpire non solo la pelle, ma anche l’ osso e l’articolazione interessati.

Il loro trattamento consiste nel trapianto di lembi muscolari o muscolocutanei.


Tumori superficiali

Il trattamento consiste nell’ablazione, la cui entità viene determinata mediante biopsia (esame preliminare che permette di stabilire la natura del tumore con l’esame al microscopio). Quando l’ablazione è piuttosto estesa, si fa ricorso a tecniche sofisticate di chirurgia riparatrice o di microchirurgia, per ridurre al minimo il danno estetico.


Traumi del volto

Questi traumi sono in genere legati a infortuni domestici, a incidenti stradali e ad aggressioni. La chirurgia riparatrice permette di limitare il danno estetico, facendo ricorso a varie tecniche: trapianto, plastica ossea, sutura di un lembo cutaneo strappato e così via.


Traumi degli arti

Richiedono il trapianto di lembi muscolocutanei o cutanei e, al bisogno, il ricorso a tecniche di microchirurgia, che permettono in particolare di riattaccare un arto amputato.

Per la riparazione corretta di un arto sono necessarie una valida vascolarizzazione e una solida continuità ossea.

Se vi sono questi presupposti, la ricostruzione dura in genere da due a sei mesi.

In caso contrario, possono permanere handicap importanti e alcune riparazioni possono protrarsi per vari anni, portando a risultati insoddisfacenti, o addirittura richiedere un’amputazione.


Malformazioni congenite

Rientrano nella sfera di competenza della chirurgia riparatrice le malformazioni congenite, principalmente le schisi a carico delle labbra e del palato (come il cosiddetto labbro leporino) e del volto, e le malformazioni dell’addome, degli organi genitali, della vescica e degli arti.

La chirurgia fetale, che consiste nell’intervenire chirurgicamente sul feto nel ventre materno, permette di prevenirle; presuppone la formulazione di una diagnosi esatta, mediante ecografia, durante la gravidanza.

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Dott. Maurizio Hanke

E' probabile che la attività fisica che descrive possa essere all'origine del dolore, che va via via scemando. Comunque l'ecografia deve essere eseguita.

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