KERLON 28CPR RIV 20MG -Interazioni
Associazioni controindicate • Floctafenina In caso di shock o ipotensione da floctafenina, i beta–bloccanti determinano una riduzione delle reazioni cardiovascolari compensatorie. • Sultopride Disturbi dell’automatismo (eccessiva bradicardia) per addizione degli effetti inducenti bradicardia. Associazioni sconsigliate • Amiodarone Disturbi di contrattilità, automatismo e conduzione (soppressione dei meccanismi simpatici compensatori). • Glicosidi della digitale Associazione che può prolungare il tempo di conduzione atrio–ventricolare e determinare bradicardia. • Il betaxololo non deve essere usato con verapamil o nell’ambito di una terapia di verapamil di diversi giorni (e viceversa) Associazione che richiedono precauzione • Anestetici alogenati volatili I beta–bloccanti deteminano una riduzione delle reazioni compensatorie cardiovascolari (l’inibizione beta–adrenergica può essere rimossa, durante l’intervento, usando beta–stimolanti). Generalmente, il trattamento con beta–bloccanti non deve essere sospeso: l’interruzione improvvisa deve, in ogni caso, essere evitata. Informare l’anestesista sul trattamento in corso con beta–bloccanti. • Calcioantagonisti (bepridil, diltiazem e mebefradil) Disturbi dell’automatismo (eccessiva bradicardia, arresto sinusale), disturbi della conduzione atrio–ventricolare e insufficienza cardiaca (effetti sinergici). • Farmaci antiaritmici (propafenone e classe Ia: chinidina, idrochinidina e disopiramide) Disturbi di contrattilità, automatismo, conduzione (soppressione dei meccanismi simpatici compensatori). • Baclofene Aumento dell’effetto antipertensivo. La pressione deve essere controllata e la posologia dell’antiipertensivo aggiustata se necessario. • Insulina e sulfonamidi ipoglicemizzanti (vedere 4.4 "Precauzioni per l’uso" e 4.8 "Effetti indesiderati") Tutti i beta–bloccanti possono mascherare alcuni sintomi di ipoglicemia, quali palpitazioni e tachicardia. Avvertire il paziente perché intensifichi l’autocontrollo della glicemia, particolarmente all’inizio del trattamento. • Lidocaina Interazioni note con propranololo, metoprololo e nadololo. Aumento della concentrazione plasmatica della lidocaina con possibile aumento degli eventi avversi neurologici e cardiaci (riduzione del metabolismo epatico di lidocaina). La posologia della lidocaina deve essere adattata. Durante il trattamento con beta–bloccanti e anche dopo la sua sospensione, deve essere eseguito un controllo clinico e elettrocardiografico e possibilmente anche un controllo della concentrazione plasmatica della lidocaina. • Mezzi di contrasto contenenti iodio In caso di shock o di ipotensione da mezzi di contrasto contenenti iodio, i beta–bloccanti determinano una riduzione delle reazioni cardiovascolari compensatorie. Quando possibile, il trattamento con beta–bloccanti deve essere sospeso prima dell’esame radiografico. Se è essenziale continuare il trattamento, il medico deve disporre dei mezzi di cura intensiva idonei. Associazioni da considerare con attenzione • Farmaci Anti–infiammatori Non Steroidei (FANS) Riduzione dell’effetto antipertensivo (inibizione da parte dei FANS delle prostaglandine vasodilatatrici e ritenzione di sodio e acqua con i FANS pirazolonici). • Calcioantagonisti: diidropiridine come la nifedipina Ipotensione, insufficienza cardiaca nei pazienti con insufficienza cardiaca latente o non controllata (effetto inotropo negativo delle diidropiridine "in vitro" di grado diverso in funzione del prodotto considerato e probabile addizione all’effetto inotropo negativo dei beta–bloccanti). La presenza di un trattamento beta–bloccante può anche minimizzare la reazione simpatica riflessa, chiamata in gioco da ogni eccessiva ripercussione emodinamica. • Antidepressivi imipramino–simili (triciclici), neurolettici Aumento dell’effetto antipertensivo e rischio di ipotensione posturale (per effetto additivo). • Corticosteroidi e tetracosactide Riduzione dell’effetto antipertensivo (ritenzione idrosodica con i corticosteroidi). • Meflochina Rischio di bradicardia (per effetto bradicardizzante additivo). • Simpaticomimetici Rischio di riduzione dell’effetto dei beta–bloccanti. • I pazienti che devono sospendere la terapia con clonidina e che stanno assumendo contemporaneamente un agente betabloccante, devono essere attentamente monitorati per il controllo dell’ipertensione. Sospendere il betabloccante diversi giorni prima di una graduale riduzione del dosaggio di clonidina