GEMSOL INF5FL200MG 5ML 40MG/ML -Avvertenze e precauzioni

GEMSOL INF5FL200MG 5ML 40MG/ML Controindicazioni Posologia Avvertenze e precauzioni Interazioni Effetti indesiderati Gravidanza e allattamento Conservazione

Il prolungamento del tempo d’infusione e l’incremento della frequenza di somministrazione hanno dimostrato d’aumentare la tossicità. Gemsol 40 mg/ml concentrato per soluzione per infusione deve essere diluito prima dell’uso (vedere i paragrafi 4.2 e 6.6). si raccomanda l’uso di una vena di grandi dimensioni per l’infusione, allo scopo di prevenire danni ai vasi sanguigni e stravaso. Tossicità ematologica Gemcitabina può causare una soppressione midollare che si manifesta come leucopenia, trombocitopenia e anemia. Nei pazienti trattati con gemcitabina, prima della somministrazione di ciascuna dose deve essere effettuato il controllo della conta delle piastrine, dei leucociti e dei granulociti. In caso di diagnosi di depressione midollare indotta dal farmaco (vedere paragrafo 4.2) è necessario considerare la possibilità di sospendere o modificare la terapia. La mielosoppressione è tuttavia di breve durata, solitamente non richiede la riduzione della dose e raramente comporta l’interruzione della terapia. La conta ematica periferica può continuare a ridursi dopo la sospensione del farmaco. Nei pazienti con compromissione della funzione midollare il trattamento deve essere avviato con cautela. Come per altre terapie citotossiche, quando gemcitabina viene somministrata in combinazione con un’altra chemioterapia è necessario considerare il rischio di soppressione midollare cumulativa. Compromissione epatica e renale La gemcitabina deve essere usata con cautela nei pazienti con compromissione epatica o renale, in quanto le informazioni insufficienti provenienti da studi clinici non consentono di raccomandare una dose precisa per questa popolazione di pazienti (vedere paragrafo 4.2). La somministrazione di gemcitabina nei pazienti con contemporanee metastasi epatiche o una storia clinica pregressa di epatite, alcolismo o cirrosi epatica può provocare l’esacerbazione della compromissione epatica soggiacente. La valutazione della funzionalità epatica e renale tramite test di laboratorio (compresi test virologici) deve essere effettuata periodicamente. Radioterapia concomitante Radioterapia concomitante (somministrata contemporaneamente o a distanza di ≤7 giorni): è stata segnalata tossicità (vedere paragrafo 4.5 per i dettagli e le raccomandazioni d’uso). Vaccini vivi L’uso del vaccino della febbre gialla e di altri vaccini vivi attenuati non è raccomandato nei pazienti trattati con gemcitabina (vedere paragrafo 4.5). Sindrome da encefalopatia posteriore reversibile Segnalazioni di sindrome da encefalopatia posteriore reversibile (PRES) con conseguenze potenzialmente gravi sono state osservate in pazienti trattati con gemcitabina in monoterapia o in combinazione con altri agenti chemioterapici. Ipertensione acuta e convulsioni sono stati osservati nella maggior parte dei pazienti che hanno manifestato PRES con gemcitabina, ma potrebbero anche comparire altri sintomi come mal di testa, letargia, confusione e la cecità. La diagnosi è ottimamente confermata dalla risonanza magnetica per immagini (MRI). La PRES è tipicamente reversibile con appropriate misure di supporto. Se la PRES si sviluppa durante la terapia, Gemcitabina deve essere interrotta in modo permanente e devono essere attuate misure di supporto, incluso il controllo della pressione arteriosa e la terapia anti-convulsivante. Manifestazioni cardiovascolari A causa del rischio di patologie cardiache e/o vascolari con gemcitabina, si deve fare particolare attenzione nei pazienti che presentano una storia di eventi cardiovascolari. Sindrome da aumentata permeabilità capillare In pazienti trattati con gemcitabina in monoterapia o in combinazione con altri agenti chemioterapici è stata segnalata la sindrome da aumentata permeabilità capillare (vedere paragrafo 4.8). Questa condizione è abitualmente curabile se riconosciuta precocemente e gestita in maniera appropriata, ma sono stati riportati casi fatali. La condizione determina una iperpermeabilità capillare sistemica durante la quale liquidi e proteine passano dallo spazio intravascolare in quello interstiziale. Le caratteristiche cliniche includono edema generalizzato, aumento di peso, ipoalbuminemia, grave ipotensione, compromissione acuta della funzione renale ed edema polmonare. Se durante la terapia si sviluppa la sindrome da aumentata permeabilità capillare la somministrazione di gemcitabina deve essere interrotta e devono essere attuate misure di supporto. La sindrome da aumentata permeabilità capillare può verificarsi in cicli successivi ed in letteratura è stata associata con la sindrome da stress respiratorio dell’adulto. Patologie polmonari In associazione con la terapia con gemcitabina sono stati segnalati effetti a carico dei polmoni, talvolta gravi, (come edema polmonare, polmonite interstiziale e sindrome da stress respiratorio acuto [ARDS] dell’adulto). Se si sviluppano tali effetti, è necessario prendere in considerazione l’interruzione della terapia. L’impiego tempestivo di misure di supporto può contribuire a migliorare la condizione del paziente. Patologie renali Sindrome emolitico uremica Nei pazienti in trattamento con gemcitabina sono stati raramente segnalati risultati clinici coerenti con una sindrome uremico-emolitica (dati post marketing) (vedere paragrafo 4.8). La HUS è un disturbo potenzialmente letale. Il trattamento con gemcitabina deve essere sospeso in presenza dei primi segni di anemia emolitica microangiopatica, quali rapido calo dei valori dell’emoglobina con concomitante trombocitopenia, aumento della bilirubina sierica, della creatinina sierica, dell’azoto ureico o dell’LDH. L’insufficienza renale può non essere reversibile, neanche con la sospensione della terapia, e può essere necessario il ricorso alla dialisi. Fertilità Negli studi sulla fertilità gemcitabina ha dimostrato di causare un’ipospermatogenesi nei topi maschi (vedere paragrafo 5.3), pertanto si consiglia ai pazienti maschi in trattamento con gemcitabina di non concepire un figlio durante e fino a 6 mesi dopo la terapia e di richiedere un consulto sulla crioconservazione dello sperma prima di procedere al trattamento, a causa della possibilità di infertilità indotta da gemcitabina (vedere paragrafo 4.6).

Farmaci

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