Nutri Quiz: quante ne sai su sana alimentazione e idratazione?

Presunti effetti miracolosi, credenze senza fondamento scientifico amplificate dai social: scopri verità e bugie a proposito di acqua, caffè, bibite e bevande… Passando per un test



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Una volta era il “rimedio della nonna” che, quantomeno, aveva superato la prova dell’esperienza, adesso invece è un rimbalzare continuo di consigli e strategie a tavola di tuttologi o esperti improvvisati. Con il risultato che si insegue l’ingrediente “bruciagrassi” o la dieta “senza” dell’influencer di turno. Per fare la nostra parte contro il diffondersi delle fake news sull'alimentazione, consapevoli che dai nostri comportamenti alimentari dipendono salute, prevenzione e pure il buonumore, abbiamo quindi arruolato nel nostro pool di consulenti la dottoressa Sofia Ballati: biologa nutrizionista, ha appena pubblicato il libro Mangiare bene è una figata (Sperling&Kupfer, 19,90 €) in cui, con la formula del Nutri Quiz, fa chiarezza sui fondamenti di una dieta equilibrata e risponde ai dubbi più comuni su nutrienti, calorie, dimagramento ed errori a tavola.

E tu quanto nei sai? Qui trovi il suo test relativo alle bevande, dall’acqua (quanto bere?) al vino (attenzione!), dal latte (perché non lo digeriamo?) al caffè (la giusta quantità) e alle bibite “zero zuccheri”. Grazie alla nostra esperta non ti diamo solo la soluzione, ti offriamo anche gli strumenti per una maggior consapevolezza delle tue scelte alimentari, a tutto vantaggio del tuo benessere.


IL TEST

1) Acqua e limone, al mattino, ha effetti:
A. Dimagranti
B. Detossificanti
C. Nessuno dei due

2) Qual è lo zucchero del latte che alcuni non riescono a digerire?
A. Lattosio
B. Galattosio
C. Glucosio

3) Le bibite zero fanno bene e si possono bere tutti i giorni:
A. Vero
B. Falso
C. Dipende

4) La vitamina C previene il raffreddore:
A. Dipende
B. Vero
C. Falso

5) Un bicchiere di vino a pasto fa bene alla salute:
A. Vero
B. Falso
C. Dipende

6) Qual è il quantitativo di acqua giornaliero da assumere in condizioni normali?
A. 1,5 l
B. 2,5 l
C. 4 l

7) Si deve bere acqua solo quando si ha sete:
A. Falso
B. Vero
C. Dipende

8) Qual è la quantità di caffè al giorno che l’Efsa consiglia di non superare?
A. 1-2 tazzine
B. 4-5 tazzine
C. 6-7 tazzine

9) Bere tè caldo (sopra i 60-65 °C) aumenta la probabilità di contrarre…
A. Tumore all’esofago
B. Tumore al colon
C. Tumore alle vie aeree


LE SOLUZIONI

Leggi qui le risposte corrette, con gli approfondimenti della dottoressa Sofia Ballati. 


1 C: acqua e limone non ha effetto detox e non fa perdere peso.

Non ci sono studi a favore di effetti dimagranti o disintossicanti, ne tantomeno di un’azione stimolante del sistema immunitario. Può essere semmai una fresca alternativa (a chi piace) per bere più acqua, soprattutto nel periodo estivo, garantendosi una corretta idratazione. Se proprio vogliamo cominciare la giornata con una pratica di benessere, consiglio di bere un bicchiere di acqua tiepida, al mattino a digiuno, così da reintegrare i liquidi appena svegli e, per chi soffre di stipsi, favorire una migliore motilità intestinale.


2 A: il nostro apparato digerente fa fatica ad assorbire il lattosio.

Questo disaccaride a molti di noi, crescendo, può risultare indigesto. La causa? La diminuzione di un enzima, la lattasi: prodotta nell’intestino tenue, questa proteina ha proprio la funzione di scinderlo in zuccheri semplici, galattosio e glucosio, permettendo al corpo di assorbirlo. E chi dice di eliminare il latte dalla dieta per i suoi presunti effetti infiammatori? L’infiammazione è semmai provocata dagli ecessi, di calorie, di zuccheri, di grassi non sicuramente da un singolo alimento.


3 C: le bibite “zero” possono creare dipendenza.

Me lo sento chiedere spesso dai miei pazienti, che le considerano più salutari. Tanto da pensare di poterle consumare quotidianamente. È vero, non contengono zuccheri ma dolcificanti, cioè additivi naturali o di sintesi che, appunto, danno il sapore dolce ad alimenti o bevande (dessert, prodotti lattiero-caseari, gomme da masticare, bibite analcoliche e così via) senza però andare ad aumentare l’apporto giornaliero di glucidi.

Preciso che sono sicuri per la salute perché sono sottoposti a controlli di sicurezza. Però le bibite zero possono dare problemi digestivi e, a mio giudizio, influenzano la percezione del gusto creando potenzialmente una sorta di dipendenza.


4 C: il consumo di vitamina C non protegge dal raffreddore.

Non ci sono studi che ne provano l’azione preventiva; le ricerche hanno semmai dimostrato un effetto positivo sui sintomi più gravi del raffreddore, con dosi di vitamina C da almeno 1 g al giorno, per via orale. Sfatiamo perciò il mito che una spremuta d’arancia, al mattino, prevenga le malattie da raffreddamento. Bevila pure perché è una delle tante varietà di frutta che abbiamo a disposizione, dissetante e ricca di preziosi nutrienti. Io consiglio però di alternarla al frutto intero, perché spremendola si perde l’apporto di fibre e dà meno sazietà.


5 B: le bevande alcoliche non apportano benefici.

Dobbiamo essere consapevoli dei rischi del consumo di alcol per la salute, proprio per questo la raccomandazione è quella di limitarlo il più possibile: secondo l’Oms non ci sono quantità minime consentite per essere certi di non avere conseguenze negative (diabete mellito, cardiopatia ischemica e ictus ischemico).

Non esiste quindi il rischio zero e tutta la comunità scientifica concorda sul ruolo dell’alcol nell’indurre un aumento del rischio di tumore, in particolare a capo e collo, esofago, fegato, mammella, colon e retto, aderendo alle raccomandazioni del Codice Europeo contro il Cancro sulla prevenzione oncologica: meglio non bere alcolici, altrimenti limitarne la quantità. Ovviamente i rischi sono maggiori per chi ne abusa, ma se scegliamo comunque di bere, facciamolo con molta molta moderazione, saltuariamente, in occasioni speciali. Consapevoli delle possibili conseguenze.


6 B: dobbiamo bere, giornalmente, dai 2 ai 2,5 litri d’acqua.

2,5 è la quantità prevista per gli uomini, mentre per le donne scende a 2 litri. Secondo le indicazioni del Ministero della Salute che sottolinea: questi valori si riferiscono a «condizioni di moderate temperature ambientali e medi livelli di attività fisica», mentre «in condizioni di climi caldi e di attività fisiche intense, o altre condizioni che inducano disidratazione, i livelli di acqua da assumere possono variare sensibilmente». Anche fino a più del doppio del valore indicato».

Per quantificare quanta acqua bere in un giorno, consiglio ai miei pazienti di calcolarla sul numero dei bicchieri; ho notato che risulta più facile tenere “traccia” di quanto effettivamente abbiamo bevuto.


7 A: bisogna anticipare lo stimolo della sete

Sento spessissimo dire: «Se non ho sete non bevo, se ne avessi bisogno il mio corpo mi avvertirebbe». In realtà non funziona così, infatti bisognerebbe consumare acqua comunque, così da essere sicuri di essere sempre ben idratati. Quando sentiamo lo stimolo, infatti, è già un sintomo di disidratazione. Purtroppo le persone che bevono poco in un certo senso lo “perdono”, innescando così un circolo vizioso. Dalle pericolose conseguenze. Come ci ricordano le Linee guida, i sintomi vanno dal mal di testa, alla perdita di appetito, arrossamento della pelle, intolleranza al calore, bocca e occhi secchi, apatia, senso di affaticamento e crampi muscolari.

Se per te l’acqua non ha gusto, le alternative ci sono, particolarmente invitanti con la bella stagione: l’acqua aromatizzata, con la frutta fresca o gli agrumi in infusione o con l’aggiunta di foglioline di menta. Via libera anche alle tisane, tutto rigorosamente non zuccherato.


8 B: 4-5 tazzine è la dose consentita

Pari a 400 mg di caffeina, dose che vale per i soggetti sani ed escluse altre fonti. È questo il limite per evitare problemi di salute. Per il presunto effetto dimagrante: anche se alcuni studi hanno dimostrato che la caffeina ha un’azione lipolitica, tanto da essere usata anche per la formulazione di integratori per perdere peso, la quantità necessaria per ottenerlo è di oltre i 500 mg, molto più alta del limite consigliato. Attenzione però: la tollerabilità alla caffeina è soggettiva. Anzi precisamente un fattore genetico, quindi i 4-5 caffè potrebbero essere ben tollerati da alcuni, ma eccessivi per altri.


9 A: caffè e tè bollenti, tutti i giorni, possono danneggiare l’esofago.

Purtroppo, secondo gli studi, consumare giornalmente (anche più volte al giorno) bevande a una temperatura superiore ai 60-65 °C aumenta la probabilità di sviluppare tumore all’esofago. Non è stata provata, invece, una correlazione tra consumo di bevande calde e tumore a stomaco, vie aeree e digestive superiori. L’Airc, l’associazione italiana per la ricerca sul cancro, ha inserito queste bevande, come il tè e il caffè bollenti, nel gruppo 2A (sostanze probabilmente cancerogene).


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