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Pancia piatta con la dieta funzionale

Per eliminare il gonfiore addominale basta scegliere i cibi giusti e abbinarli bene. Come spiega la nostra esperta

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Dura e rotonda come un palloncino sul punto di scoppiare. «La pancia gonfia (ne soffre 1 italiano su 10) è un disturbo più fastidioso di quanto si possa immaginare. E non solo per l’estetica», afferma la dottoressa Sara Farnetti, che propone come risolvere il problema nel suo ultimo libro Mai più a dieta (Bur Rizzoli, 16,90 €). «Quando si ha l’addome teso ci si sente in procinto di esplodere, spossati, affaticati, doloranti e di pessimo umore».


Spesso colpa della cistifellea

Le cause possono essere diverse. Dalla stitichezza all’intolleranza (per esempio al lattosio o ad altri tipi di zuccheri che, mal digeriti, fermentano nell’intestino liberando aria in eccesso). Da malattie vere e proprie (gastrite, colon irritabile) a problemi ormonali o psicologici (come la sindrome premestruale e lo stress).

Tuttavia, nella maggior parte dei casi la pancia gonfia è dovuta al meteorismo: il gas si accumula nel tratto digestivo, tra stomaco e intestino, a causa dello svuotamento lento della cistifellea, che frena così il funzionamento di tutti gli organi digestivi.


La soluzione è...

Come risolvere il problema? «La risposta è semplice: grazie al cibo», risponde la nostra esperta, che si occupa da anni di nutrizione funzionale. «Per contrastare il meteorismo è necessario stimolare il fegato che produce la bile “stoccata” nella colecisti. In particolare, l’obiettivo è velocizzare lo svuotamento della vescicola biliare così da ridurre la presenza di gas e quindi sgonfiare la pancia, facilitando il transito intestinale e garantendo un effetto lassativo».


L’abbinamento ok a colazione

Nella gallery qui sotto, la nostra esperta ti propone un pasto funzionale (con tanto di ricette semplici e sfiziose) per appiattire l’addome.

Ma come regolarsi nel corso dell’intera giornata? Partiamo dal mattino: «Il mio consiglio è di mangiare a colazione da 1 a 3 gallette di riso tostate con olio extravergine d’oliva e qualche foglia di basilico, accompagnate da una tisana al finocchio preparata facendo bollire i semi per 5 minuti», suggerisce la dottoressa Farnetti. «Questo mix ha un effetto antigonfiore (dovuto al finocchio), lassativo (grazie all’olio) e digestivo (per il basilico)».


Il pranzo giusto

A mezzogiorno, ok a 2 uova in camicia con 1 o 2 mele al forno.

«Le uova, ad alto contenuto proteico, aiutano la secrezione della bile», spiega la nostra esperta, «mentre le mele sono un concentrato di fibre e, cotte, favoriscono il movimento dell’intestino. In alternativa, puoi abbinare una centrifuga di zenzero, finocchio e sedano a un’insalata di pollo condita con olio, limone e peperoncino. O ancora preferire un sashimi misto, senza salmone e con wasabi, accompagnandolo con una centrifuga di zenzero, limone e sedano, tutti vegetali con un potere disinfettante e antimeteorico. A merenda, invece, punta su una galletta (sempre di riso) con olio, origano e timo, oppure su mezzo avocado condito con olio e limone, da accompagnare con una tisana al cardamomo».


L’accoppiata vincente a cena

Infine, alla sera, puoi preparare un piatto di spaghetti di riso o di grano a essiccazione lenta, cotti al dente e mantecati con olio e peperoncino, e un contorno di zucchine saltate in padella con olio e curcuma.

«Ma attenzione: è importante anche l’ora in cui ti siedi a tavola», mette in guardia l’esperta. «La cena non andrebbe mai programmata troppo tardi: l’ideale sarebbe terminarla entro le 21 o comunque aspettare almeno tre ore prima di coricarsi, in modo che quando si va a dormire la digestione sia già a buon punto e l’organismo possa riposare tranquillo».

Se mangi fuori casa, cerca poi di non esagerare e fare le scelte giuste: «Per esempio, se prendi un piatto di pasta non toccare il pane; e scegli un dessert furbo come la panna con le fragole, che ha pochi zuccheri», conclude la dottoressa Sara Farnetti.


I cibi e le bevande che è meglio evitare

Banditi dalla dieta alcol, bevande gassate (acqua compresa), chewing gum, formaggi, insaccati e dolci. «Ma anche alimenti di solito consigliati per una dieta corretta, come funghi, melanzane, peperoni e cipolla, vanno usati con attenzione: contengono infatti troppe fibre, che in caso di gonfiore da meteorismo “intasano” il tubo digerente peggiorando la situazione», aggiunge Sara Farnetti.

«È poi meglio stare alla larga da birra, pane fresco con la mollica, pizza e tutti i prodotti lievitati, che vengono fermentati dalla flora batterica. No infine al riso bollito a lungo o proposto in minestre: è ricco di acqua, che può rallentare la digestione e aumentare la tensione addominale».


Un tris vincente

1. L’antipasto perfetto è composto da un carpaccio di pesce bianco con un po’ di zenzero e limone.

«Le proteine sono indicate per contrastare il meteorismo perché non fermentano nell’intestino e perché la necessità di digerirle stimola il fegato (già attivato dagli altri due supercibi) a produrre più bile», spiega la dottoressa Farnetti.

2. Dopo il carpaccio mangia un’insalata a base di radicchio crudo, finocchi freschi, olio extravergine d’oliva e aceto. «Queste due verdure, soprattutto crude, favoriscono l’eliminazione del gas intestinale. Inoltre, se consumate all’inizio del pasto, hanno un potere saziante che ti farà ridurre le porzioni dei piatti successivi», assicura l’esperta.

3. La portata principale del pasto è un piatto di pasta saltata con broccoli o cavolfiori. «Pur ricchi di fibre, cucinati come in questa ricetta risultano assolutamente innocui», garantisce la nostra consulente.


Sfoglia la gallery e scorpi la selezione e l’abbinamento appropriato degli alimenti suggeriti dall'esperta, per aiutare i vari organi a lavorare al meglio.

Zenzero e peperoncino

Ma anche menta, cumino e semi di finocchio riducono la formazione dei gas intestinali.

Carciofi e limone

Hanno un’azione diretta di stimolo sulla produzione della bile, facilitano
i movimenti dell’intestino (peristalsi) e migliorano la digestione.

Pasta

Non causa gonfiore, a patto di scegliere quella prodotta con grani nazionali (come il “Senatore Cappelli”), con essiccazione lenta e a basse temperature che ne garantiscono il massimo del sapore e della digeribilità.

Olio extravergine d’oliva

Soprattutto se utilizzato caldo, per esempio per ripassare in padella le verdure, è un ottimo attivatore del fegato, perché contribuisce a indurre la liberazione della bile, e aiuta a velocizzare il transito intestinale. Non va usato in dosi eccessive, ma nemmeno con il contagocce: i vegetali (cotti o crudi che siano) devono risultare ricoperti da una leggera pellicola untuosa e protettiva.

Pesce

Come tutti gli alimenti ricchi di proteine (esclusi latte e derivati per chi è intollerante al lattosio), non fa lievitare l’addome.


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Articolo pubblicato sul n. 45 di Starbene in edicola dal 23/10/2018

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