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Perché il grasso addominale ostacola la fertilità

Esiste uno stretto legame tra la bilancia e la difficoltà a concepire. Scopri perché e cosa fare

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La cicogna stenta a prendere il volo? Il problema può essere il peso eccessivo dell’aspirante mamma perché, insospettabilmente, esiste uno stretto rapporto tra la bilancia e la difficoltà a concepire.

Stando alle statistiche dell’Istituto superiore di sanità, il 12% dei casi di infertilità è proprio dovuto a un eccesso di grasso corporeo.

«Le colpe sono di quello viscerale che avvolge gli organi interni, ovaio compreso, creando uno stato infiammatorio che facilita la secrezione di aromatasi 2, enzima che manda alle stelle gli estrogeni, bloccando l’ovulazione al pari della pillola anticoncezionale», spiega il dottor Salvatore Bardaro, docente di medicina integrata all’Università di Pavia e di Siena e membro della Commissione rapporti scientifico culturali internazionali dell’Ordine dei medici di Roma.

«L’eccesso di tessuto adiposo altera anche l’utilizzo periferico dell’insulina e apre la strada all’ovaio policistico, disfunzione ormonale nemica della fertilità.

Sulle ghiandole riproduttive si formano piccole cisti che mandano in tilt la corretta produzione di estrogeni e progesterone, gli ormoni che regolano il ciclo, mentre fanno prevalere il testosterone. Le mestruazioni diventano perciò irregolari e, soprattutto, i follicoli giungono con maggior difficoltà all’ovulazione, indispensabile per il concepimento».


Il peso giusto per restare incinta

Se stai cercando un figlio, perciò, è consigliabile un peso che renda più facile il concepimento. Per identificarlo ti basta calcolare il tuo indice di massa corporea (Imc), dividendo i tuoi chili per l’altezza elevata al quadrato.

Un esempio: chi è alta 1,70 per 62 chili, ha un Imc pari a 21,4 (62 diviso 2,89, cioè il quadrato di 1,70) e, in questo caso, il risultato è quello giusto per concepire. «Valori tra 20 e 24 sono la spia di buon equilibrio ormonale e indicano una sorta di fertility zone», continua il professor Bardaro.

«Attenzione, però, anche alla misura del proprio giro vita: quella ideale per mettere in cantiere un bebè con successo non deve superare la metà di quella della propria altezza. Se i valori sono più alti, la cicogna stenta decisamente a prendere il volo».

A questo punto meglio rivolgersi a uno specialista per stabilire una dieta equilibrata, da associare a un’attività fisica di tipo aerobico. Pedalare, nuotare, correre ma anche fare lunghe passeggiate, meglio se in montagna, permettono di bruciare calorie e favoriscono il dimagrimento.


I cibi amici dell’ovulazione

«Dopo la fine delle mestruazioni, servono più proteine, per favorire la crescita del follicolo, e aumentare i grassi (senza eccessi), in modo da stimolare il fegato. È infatti quest’organo che rende gli estrogeni più attivi», afferma Anna D’Eugenio, medico specialista in scienza dell’alimentazione.

«Sì quindi alla carne, in grado di reintegrare anche il ferro che l’organismo ha perso con il flusso. Ok poi all’uovo che, essendo simile alla cellula uovo, fornisce tutti i nutrienti necessari per portarne a termine la maturazione. Via libera al pesce di mare: ricco di iodio agisce sulla tiroide, velocizzando l’ovulazione».


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Articolo pubblicato sul n. 27 di Starbene in edicola dal 20/6/2017

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