Masturbazione: perché fa bene a mente, coppia e salute

Sdoganato dalle influencer e dalle serie tv, misurabile a grandi numeri nei sondaggi post pandemia, l’autoerotismo oggi ha anche una vasta gamma di sex toys dedicati. Ecco i perché di un fenomeno che, secondo gli esperti, fa bene alla mente, alla coppia ma anche alla salute



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Masturbazione: una volta si provava quasi vergogna a pronunciarne solo la parola. E poi “quella roba lì" sembrava essere appannaggio solo del mondo maschile, così dominato dagli ormoni sessuali da non potersene sottrarre, anche a costo di esagerare e finire dall’oculista per presunta cecità indotta. Per fortuna i tempi sono cambiati, la perdita della vista da improbabile effetto collaterale è stata derubricata a battuta-paradosso, e persino il termine masturbazione, con quel suono un po’ fra il proibito e il peccaminoso si è ingentilito diventando un più fisiologico autoerotismo.

Forse in omaggio alle donne di tutte le età, ieri non pervenute nel novero delle praticanti (se non in un certo immaginario maschile cresciuto a film e riviste a luci rosse) e oggi, con l’imprimatur della scienza statistica (che ne sancisce l’impennata in pandemia) e dei costumi, promosso a naturale modo di vivere il sesso, in coppia e non. Nessuna vergogna dunque. Anzi. Coming out in tv o sui social, dove Belen confessa alle Iene che «quando sono da sola a casa faccio dell’autoerotismo: siamo nel 2022 e anche le donne si masturbano!». O su Instagram, dove MySecretCase, giovanissimo quanto esplicito canale dedicato al sesso dei giovani conta più di 600mila follower. E poi il fenomeno della Valigia in rosso, che porta i nuovi sexy toys (compresi quelli maschili, la novità in espansione) direttamente a casa vostra, dove vengono illustrati da consulenti formate da specialisti. Un viaggio partito anni fa, quando un vibratore veniva sdoganato in un episodio dedicato di Sex and the City, fino a Grace e Frankie, le irresistibili Jane Fonda e Lily Tomlin che si mettono a vendere sex toys alle amiche over 70.


Una rivoluzione ancora in atto

Quanta strada ha fatto il piacere solitario. Ma si tratta anche di una nuova rivoluzione sessuale? Culturale di sicuro, oltre che statistica e commerciale. I dati più recenti e ufficiali sul tema ce li fornisce l’Ifom, l’Istituto francese di opinione pubblica con diversi sondaggi recenti, che si aggiunge ad altre fonti più o meno in linea con gli stessi numeri. Il fenomeno dell’autoerotismo è in crescita in tutta Europa, e anche in Italia, dove le donne che dichiarano di praticarlo sono il 74%, mentre gli uomini raggiungono il 95%. Di quest’ultimi, il 50% pratica almeno un volta alla settimana, contro il 20% delle donne.

E i sex toys? Dal 30 al 50% delle intervistate (dipende dai sondaggi) dichiara di usarli regolarmente, mentre sugli uomini i dati sono preliminari e discordanti, anche perché circa il 22% li utilizza in coppia, e quelli destinati a uso personale o sono regali della partner o non risultano dati definitivi, anche perché il fenomeno è nuovo e, diciamocelo, i maschi parlano meno liberamente di certe cose.


Il cardiofitness dell'amore

Che raggiungere l’orgasmo, anche con il fai da te, faccia stare bene è lapalissiano. Ma che sia salutare anche fisicamente e su più organi “bersaglio” è meno noto.

«Raggiungere il piacere con la masturbazione induce l'attivazione di diversi distretti anatomici: il cuore, la respirazione e la circolazione del sangue. Insomma, è una sorta di “ginnastica” che ha un’azione di benessere generale», spiega la dottoressa Roberta Rossi, psicoterapeuta e sessuologa all’Istituto di Sessuologia Clinica di Roma.

«È stato anche visto che nell’uomo eiaculazioni più frequenti prevengono il cancro alla prostata riducendone l’incidenza ed è benefico sulla fertilità, perché gli studi ci dicono che fa produrre spermatozoi nuovi e vivaci», aggiunge il dottor Riccardo Galli, urologo e andrologo a Bergamo. «La masturbazione serve anche a capire se ci sono problemi di erezione, se ci sono difficoltà a raggiungere l’orgasmo».


Dai sensi di colpa al buonumore

Nell'era del proibito, quando la masturbazione veniva demonizzata quasi come vizio da tenere sotto controllo “perché troppo fa male”, si è passati dal dover gestire i sensi di colpa degli adolescenti alle prime esperienze fai da te, alla promozione sul campo anche per la salute psichica.

«L'autoerotismo alza il tono dell’umore perché, stimolando il piacere, rilascia degli ormoni come la dopamina, l’ossitocina, le endorfine che sono modulatori di queste dinamiche cerebrali», spiega Rossi. «È poi un ottimo strumento di conoscenza personale e per i partner, e questo vale allo stesso modo sia per il maschio che per la femmina (leggi il box sulla coppia)».


Aumenta il desiderio

Il fatto di non praticare mai l’autoerotismo o farlo rarissimamente è un segnale di “addormentamento” della libido, e quindi del desiderio. «Quando nel nostro studio incontriamo una persona che dice di aver perso completamente il desiderio chiediamo se l’autoerotismo è presente, e la risposta è spesso no», spiega la sessuologa.

«È come se questi pazienti avessero spento un po’ tutti i canali del piacere, mentre la masturbazione riattiva quelle dinamiche che portano poi a riaccendere il desiderio, prima singolarmente e poi nella coppia. Infatti i partner in crisi sessuale, come eliminano gradualmente il bacio, finiscono per non darsi piacere neanche da soli e il desiderio, se non viene sollecitato, va gradualmente a spegnersi. È vero che la libido è molto legata agli ormoni, ma se questi non vengono sollecitati periodicamente l’attività sessuale decresce».

«La masturbazione nell'uomo cambia la concentrazione di testosterone nel sangue, il che vuol dire che quando si ha un picco è più probabile che venga voglia di fare autoerotismo, anche se la mente aggiunge molto di suo», spiega Riccardo Galli.


Masturbazione, non è una pratica da single

Altro vecchio stereotipo sfatato dalla sessuologia: ci si masturba soprattutto perché manca “la materia prima”, o quando il partner è lontano. Non è vero. «Sono due diversi modi di darsi piacere, e anche chi sta in coppia sente il bisogno di concedersi momenti personali», spiega Roberta Rossi.

«Anzi, il farlo da soli poi essere un incentivo per alimentare il desiderio in coppia. Sbagliatissimo quindi pensare, come succede in alcune coppie, che lui o lei lo fanno da soli perché io non gli basto o non gli piaccio abbastanza».


Quando fa male davvero

Ma esistono casi in cui l’autoerotismo fa male? «Fisicamente no: da un punto di vista psicologico può essere espressione di un disagio profondo se diventa compulsivo, fine a se stesso e occupa molto tempo (e pensieri) della giornata», spiega la sessuologa. «Non a caso a volte accompagna stati depressivi latenti. Il segnale cruciale sta nel fatto che un’attività come questa, che dovrebbe creare piacere, non lo dà più e non è più attivata dal desiderio di farlo, quasi fosse il prodotto della noia o di una necessità non volontaria».

Ma fa male affidarsi anche troppo al porno invece che alla fantasia per fare autoerotismo? «Ricevere immagini invece di attivare la fantasia rischia di rendere la persona più passiva agli stimoli sessuali, ma se non diventa l’unica modalità per riuscire a ottenere piacere questa pratica molto diffusa non ha effetti collaterali», conclude Rossi.


Come cambia il sesso (e il piacere) età per età

10-16 anni. La donna ha le prime mestruazioni e inizia a praticare l’autoerotismo intorno ai 12 anni. Il maschio in genere è più precoce. A un anno circa dall’inizio della pubertà ha l'eiaculazione.

16-20 anni. Con gli ormoni, nella donna cresce anche il desiderio e la voglia di conoscersi e conoscere l’altro sesso. «Nell’uomo c’è la polluzione notturna, cioè la fuoriuscita di liquido seminale spontanea e normale: serve a “svuotare” la prostata», spiega l’urologo Galli. 

30-40 anni. In termini di piacere, il 45% delle donne lamenta difficoltà a raggiungere l’orgasmo senza masturbazione. «Nell’uomo l’autoerotismo aiuta a capire anche se c’è qualcosa che non va nell’erezione», spiega l’urologo.

40-50 anni. Secondo il British Journal of Urology per la donna il picco di soddisfazione sessuale arriva dopo i quarant’anni. Una maggiore autostima e relazioni più mature sembrano essere la chiave di volta del benessere sessuale.

Oltre i 50. È l’età della menopausa. Meno della metà delle donne però denuncia un calo del desiderio e la masturbazione continua a essere praticata anche in coppia.


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