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Alla scoperta del potenziale erotico delle donne

Nelle librerie è arrivato un saggio tutto dedicato al piacere femminile, filtrato attraverso le testimonianze di 16mila intervistate. E con un fulcro: l’orgasmo, ancora così travolgente e misterioso

Foto: iStock



È arrivato un manuale aggiornato sull’erotismo femminile: Vengo prima io (Fabbri, 17 euro) scritto da Roberta Rossi, presidente della Federazione italiana sessuologia scientifica. «In realtà», spiega la dottoressa «il libro l’ho scritto con altre 16mila donne». Tante, infatti, sono state le ragazze di ogni età che hanno risposto al maxi questionario (messo online alla fine dello scorso anno) sulla propria intimità e che nel saggio fanno sentire le loro voci con brevi ma incisivi spaccati di sessualità vissuta. Starbene ha intervistato l’autrice per saperne di più.


Iniziamo dal titolo, “Vengo prima io”. Dovrebbe essere il mantra della nostra vita erotica?
Il titolo è un’esortazione a tutte le donne a conoscersi meglio e a essere consapevoli dell’incredibile potenziale di piacere che ci riserva il nostro corpo. L’orgasmo è una meta importante ma il bello è il viaggio che dobbiamo intraprendere per arrivarci.


Perché ancora non ci siamo arrivate?
Siamo figlie di quella rivoluzione sessuale che centrava tutta la sua attenzione sul corpo. Questo ci ha aiutato a essere più concentrate su noi stesse e a coltivare la voglia di conoscerci meglio. In quei tempi, c’era un’autoconsapevolezza che si è persa nei decenni successivi. Meno tabù ma anche meno interesse per l tema “sesso”. Anche le madri, oggi, ne parlano poco con le figlie e alle giovanissime le informazioni arrivano soprattutto da internet. Poi, è totalmente cambiata l’idea di corpo, considerato ora più un oggetto estetico che uno strumento da conoscere e ascoltare. In altre parole, le ragazze sanno molto ma si conoscono meno di quelle di ieri.


Ci pensa il libro, però, a dire parole definitive su tanti dubbi tuttora imperanti...
Ancora circola l’idea che ci siano due orgasmi femminili, uno clitorideo più esterno e infantile, l’altro, quello vaginale, più profondo e adulto. Ci arriva da Freud che, anni dopo, si rimangiò questa teoria binaria. Di orgasmi ne abbiamo uno solo ed è squisitamente clitorideo. Ma il clitoride non è solo quel bottoncino tra le grandi labbra, ma una struttura complessa e profonda chiamata “cuv” per via delle iniziali delle strutture interessate, clitoride, uretra, vagina, e che in qualche modo sono coinvolte nella risposta sessuale. Una zona che, se stimolata esternamente e internamente, diventa una macchina infinita di piacere. Non dimentichiamolo, noi donne siamo multiorgasmiche.


La penetrazione, a volte, non basta per raggiungere il piacere.
Per dare qualche numero, il 63% delle intervistate ha detto di raggiungere l’apice con la penetrazione solo se viene contemporaneamente stimolata una zona erogena, clitoride per primo. Ciò non toglie che la penetrazione sia molto apprezzata per la sua capacità di “riempire” la vagina ed entrare in contatto con la zona cuv. Un altro dato interessante riguarda le posizioni: più si cambiano durante lo stesso rapporto, più le donne raggiungono con facilità l’acme del piacere. Durante il sesso, quindi, cambiate gli intrecci dei vostri corpi e sarete più soddisfatti/e.


L’autoerotismo ha un ruolo centrale nella soddisfazione sessuale di coppia?
Certo! Quando ci masturbiamo sappiamo esattamente come arrivare al piacere, che punti toccare e con quale intensità. Lo stesso know-how che dovremmo condividere in coppia, sia mettendo in atto le strategie che troviamo più eccitanti, sia confidando al partner cosa fare per coinvolgerci.


E i sexy toys, come sdoganarli con il partner?
Premessa: chi non li ha mai provati faccia prima un’esperienza in solitaria, per capire cosa e come gli piace. Nella coppia, invece, conviene muoversi con tatto ma anche con convinzione: studi recenti dimostrano che i tabù rispetto a questi oggetti si dissolvono una volta provati. Non solo: le coppie che usano i sex toys mantengono livelli più alti di desiderio e sono più soddisfatte del rapporto. Importante è scegliere il momento giusto per proporli. Parlarne all’inizio della storia non è l’ideale, meglio aspettare che la relazione si consolidi e buttare lì l’argomento in una situazione neutra e in modo disinvolto per valutare la reazione del partner.


Ci sono donne anorgasmiche?
No, l’orgasmo è democratico, ce n’è per tutte. Dovremmo cercare di riappropriarci di questo momento. Purtroppo le statistiche dicono che le donne fingono l’orgasmo nel 55% dei casi, ogni cinque rapporti su dieci. Pensiamoci la prossima volta che facciamo l’amore: perché recitare quando è possibile suggerire al partner il posto (e il modo) giusto da stimolare?


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Articolo pubblicato sul n. 42 di Starbene in edicola dall'1 ottobre 2019

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