Medico di base: tutte le novità

Per risparmiare sulla spesa sanitaria pubblica sono stati introdotti molti divieti. Ecco cosa è cambiato



di Ida Macchi

Sono 45.437 e, ognuno di loro, ha in media 1150 assistiti, con oscillazioni che variano per Regione (per esempio in Lombardia 1300, nel Lazio 1000). Non c’è dubbio: il medico di famiglia è l’indiscusso primo punto di riferimento per la tua salute.
Entrando nel suo studio, da circa un mese ti trovi a fare i conti con alcune novità introdotte dal decreto dell’appropriatezza prescrittiva, emanato dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin.


È un provvedimento che conta di risparmiare 110-130 milioni di euro sulla spesa sanitaria pubblica, agliando gli sprechi legati alla prescrizione di accertamenti inutili. Per raggiungere lo scopo ha definito paletti per la ben 203 esami. Se il medico di famiglia non si attiene alle nuove regole, rischia di ricevere richiami, sanzioni pecuniarie e persino di dover reintegrare di tasca propria gli esami che, per legge, non sono più considerati necessari. Ecco gli effetti principali della riforma.


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Può negarti degli esami di laboratorio


A differenza del passato, puoi vederti negare esami di laboratorio che un tempo non erano soggetti a nessuna limitazione o a un razionamento. «Il test del colesterolo, per esempio: oggi, il medico di famiglia può prescrivertelo come test di screening se hai più di 40 anni, ma se risulta che hai valori normali, non lo puoi rifare con la sua impegnativa prima di 5 anni, anche se hai ulteriori fattori di rischio cardiovascolare: fumi, sei obesa, sedentaria, o hai familiarità per le malattie di cuore e circolazione», spiega Carlo Gargiulo, medico di famiglia a Roma.


«Stando al decreto non ne hai bisogno, ma procrastinarlo risponde solo a motivazioni economiche e non a una pianificazione basata su criteri scientifici. Nelle fasce a rischio, anche se normale, il colesterolo andrebbe monitorato almeno una volta all’anno. Se lo vuoi fare con questa cadenza, oggi devi pagartelo di tasca tua. Stessa regola per gli esami della funzionalità del fegato, le transaminasi: il medico di famiglia te li può prescrivere se hai una malattia del fegato in corso, ma non quando deve “solo” valutare se alcuni farmaci che prendi sono tossici per il prezioso organo: in questo caso il test è a tuo carico», aggiunge il dottor Gargiulo.

Tac e risonanze con il contagocce


Il tuo curante non ha più “mano libera” anche per la prescrizione di alcuni test specialistici: quelli allergologici, o quelli per la ricerca dei marker tumorali, per esempio. «Per farti effettuare i primi, può scriverti solo un’impegnativa per una visita allergologica in una struttura pubblica o convenzionata. Sarà l’allergologo, in seconda battuta, che potrà rilasciarti la ricetta rossa che ti dà il via libera alla loro esecuzione con il Ssn. In pratica: due passaggi invece di uno solo, come in passato», spiega il dottor Silvestro Scotti, vicesegretario della Fimmg, il sindacato dei medici di famiglia.


«Ancora più complicata l’erogabilità dei test per la ricerca dei marker tumorali, come il ca 125 per il tumore dell’ovaio: il medico può prescriverteli solo per il monitoraggio della crescita di un tumore già identificato e non più per la sua diagnosi precoce. Infine, può farti accedere a Tac e risonanze magnetiche, ma con il “contagocce”. Per effettuarle non basta un “semplice” mal di schiena, ma un dolore molto sospetto al dorso che dura da tempo e che non risponde per almeno 3-4 settimane a nessuna terapia»

Difficoltà anche con le malattie croniche


E chi soffre di una malattia cronica (diabete, ipertensione, malattia del cuore, per esempio) rischia restrizioni prescrittive? «No, ma il medico di famiglia oggi deve muoversi all’interno dei paletti del decreto, che ha trasformato il suo lavoro da uno slalom gigante a uno slalom
speciale», spiega il dottor Gargiulo. «Un esempio? Azotemia e creatinina vanno valutati periodicamente negli ipertesi, nei diabetici e cardiopatici, perché le loro malattie possono affaticare i reni ed è utile monitorarne il funzionamento. Però il decreto consente la prescrizione di questi due esami solo in caso di insufficienza renale.


Come aggirare l’ostacolo? Il buon medico li prescriverà ugualmente, assumendosene la responsabilità». «Il rischio», aggiunge il dottor Scotti, «è che alcuni di noi non prescrivano degli esami, temendo che non siano appropriati. Di contro, davanti a un legittimo diniego, il paziente può pensare che il curante lo fa solo perché ha paura delle sanzioni e che perciò è meglio rivolgersi alla sanità privata, non soggetta a nessun controllo».


Proprio per monitorare questa nuova realtà e dare un aiuto concreto ai pazienti, il Tribunale per i diritti del Malato-Cittadinanzattiva ha istituito l’Osservatorio Appropriatezza (raggiungibile allo 06- 36718444 il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9,30 alle 13,30); per raccogliere le segnalazioni dei pazienti che vedono rifiutarsi la prescrizione di prestazioni necessarie e appropriate, magari con l’invito a rivolgersi al privato».

Farmaci: sì a quelli che costano meno


➔Novità anche sulla prescrizione dei farmaci di cui hai bisogno. «Per razionalizzare la spesa
sanitaria, in prima battuta il tuo medico deve prescriverti sempre quelli ideali per la tua malattia, prediligendo quelli a costo più basso o i generici», spiega Carlo Gargiulo. «Se non danno gli effetti desiderati o non li tolleri, in seconda attuta può cambiare la prescrizione, senza più tenere conto del costo».


Qualche paletto in più, invece, per certe classi di farmaci: gli antistaminici, per esempio. Il medico li può prescrivere a carico del Ssn solo se hai una forma allergica di medio e alto livello, non per un “banale” raffreddore da fieno. Oppure, quelli per abbassare il colesterolo: te li può prescrivere solo se, dopo una dieta e migliori abitudini di vita, i tuoi tassi del grasso a rischio per cuore e arterie si mantengono ancora alti, o se hai un’ipercolesterolemia famigliare».

Articolo pubblicato sul n. 11 di Starbene in edicola dall' 1/03/2016

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