di Angela Altomare
Addio smoothies ed estratti. Le bevande del futuro saranno quelle ricavate direttamente dalle piante.
A dirlo è la classifica stilata dal britannico New Nutrition Business, che ogni anno analizza i cambiamenti nel settore alimentare.
Ebbene, le acque vegetali compaiono al primo posto tra le 10 principali tendenze del 2016. Come dire: il loro consumo è destinato a impennarsi nei prossimi mesi. Ma prima che invadano anche i nostri supermercati (alcune le trovi già sugli scaffali) cerchiamo di scoprirne i vantaggi per la salute.
ACQUA DI COCCO
È la più gettonata tra le star. La bevono per le proprietà depurative l’attrice Gwyneth Paltrow e la top model Gisele Bündchen. Emma Watson, invece, ne apprezza gli effetti benefici sulla pelle, mentre Sarah Jessica Parker la usa durante l’allenamento per le sue virtù energizzanti. Pazze della coconut water sono anche le pop star Madonna e Rihanna. La prima ne ha persino acquistato qualche anno fa un’azienda produttrice, mentre la seconda, conquistata dalla bevanda, ne è diventata testimonial.
«Ricavata dal succo della noce giovane ancora verde, l’acqua di cocco», spiega la nutrizionista Mariarosa Di Lella, «ha pochi zuccheri, grassi e calorie, ma tante vitamine. In particolare la C e quelle del gruppo B. Inoltre, contiene preziosi sali minerali come potassio, ferro e magnesio ed è ricca di acido laurico, che ontribuisce alla disintossicazione dell’organismo. Ideale per gli sportivi, se bevuta durante l’attività fisica aiuta a prevenire i crampi muscolari».
ACQUA DI BETULLA
Si ricava dalla linfa in eccesso rilasciata dalla corteccia dell’albero durante la stagione primaverile. «Contiene vitamina C, manganese, flavonoidi, ma anche zinco, rame, potassio, ferro e calcio. Grazie alle sue proprietà drenanti previene il ristagno dei liquidi, mentre il suo contenuto di saponine contribuisce a contrastare il colesterolo in eccesso. È una bevanda ideale per la sua azione depurativa, per affrontare gli effetti dei cambi di stagione e liberare l’organismo da scorie e tossine in eccesso. Il merito è anche della betulina, una sostanza amara che si trova nella linfa», spiega la nutrizionista.
ACQUA DI ALOE
Contiene zuccheri semplici e minerali come il calcio, il ferro, il cromo, il magnesio, il potassio, il sodio e lo zinco, ma anche vitamine come la A, la C e la E. È ricca poi di antiossidanti e aminoacidi. È indicata per migliorare le difese dell’organismo. Contiene glucomannani, zuccheri semplici che aiutano a riequilibrare il funzionamento dell’intestino (dove si concentra il 70% delle cellule del nostro sistema immunitario) soprattutto se assunta al mattino a stomaco vuoto, o alla sera, prima di coricarsi.
ACQUA DI CARCIOFO
Questa bevanda è un mix di vitamine A, E, C, B1, B2, B3, B9, e di minerali, in particolare magnesio, calcio, ferro e potassio. Ha un’azione reidratante che è utile soprattutto per chi fa sport. Infatti, riduce i dolori articolari e muscolari dopo l’allenamento. Per merito poi della presenza di fitonutrienti, come la silimarina e la cinarina, ha un effetto disintossicante sul fegato e contribuisce a mantenere efficiente il sistema immunitario.
ACQUA DI AVENA
È una miniera di fibre, vitamine e minerali. Povera di calorie, ha uno straordinario effetto saziante. «Se consumata prima dei pasti migliora la digestione e combatte la stitichezza. Contenendo glucomannano, oltre ad agire positivamente sull’intestino, contrasta il deposito del colesterolo cattivo sulle pareti delle arterie, proteggendo la salute del cuore e del sistema circolatorio», precisa la dottoressa Di Lella.
ACQUA DI RISO
«È ricca di antiossidanti, sali minerali, vitamine del gruppo B, vitamina E e inositolo, tutte sostanze alleate della bellezza. Dona più tonicità, luminosità ed elasticità alla pelle. Mantiene giovani i tessuti e contribuisce a rallentare la comparsa delle rughe. Inoltre, ha un effetto energizzante e digestivo», puntualizza la nostra esperta.
ACQUA DI CACTUS
«Conosciuta anche come acqua di fichi d’india, fornisce antiossidanti, vitamine e sali minerali, e non contiene grassi. Ha un’azione antiossidante sull’organismo. Contribuisce, infatti, a contrastare la formazione dei radicali liberi, che favoriscono l’invecchiamento delle cellule. E in più migliora la diuresi», conclude la nutrizionista
NEL CARRELLO DEL 2016 COS’ALTRO METTEREMO?
Dopo le acque vegetali (e altre bevande salutiste) ecco i prodotti che andranno per la maggiore secondo la classifica del sito inglese New Nutrition Business.
1 Snack: non le classiche merendine o le barrette. Nel prossimo futuro faranno la loro comparsa miniporzioni di cibi gourmand. Piccoli come uno spuntino ma “ricercati” e a base anche di ingredienti insoliti, come le alghe e gli insetti (sdoganati da Expo).
2 Diary 2.0: ovvero non più formaggi e latticini magri e scremati. A conquistare il mercato saranno quelli dall’aspetto più attraente, goloso e accattivante.
3 Cibi meno dolci: continuerà l’ascesa iniziata da alcuni anni dei prodotti che contengono poche calorie e privi di zuccheri aggiunti.
4 Prodotti etnici: proveremo sempre più ricette e ingredienti di altri Paesi, mescolandoli a quelli della nostra tradizione culinaria.
5 Alimenti funzionali: sul mercato e a tavola conquisteranno ancora più spazio i prodotti con proprietà
benefiche per la salute dell’organismo (pre e probiotici, arricchiti di vitamine, fibre, Omega 3).
6 Vegetali alternativi: non solo verdure, legumi, frutta. Il boom riguarderà i cibi alternativi alla carne,
come le bistecche di soia e il tofu.
7 KmZero online: dal produttore al consumatore, ma con un semplice click. Anche i prodotti alimentari a filiera corta saranno acquistati sempre di più su internet.
8 Proteine più che mai: riuscirà la nostra dieta mediterranea a fronteggiare la concorrenza dei menu
lowcarb? Stando alle previsioni di New Nutrition Businnes no. Ma staremo a vedere.
9 Senza glutine: non si arresterà la crescita delle vendite dei cibi “free” (privi delle proteine del grano o dello zucchero del latte). Anche chi non soffre di intolleranze alimentari inizierà a metterli frequentemente nel suo carrello della spesa.
Articolo pubblicato sul n. 7 di Starbene in edicola dal 02/02/2016