Che cosa fare subito se si rompe un dente

Un colpo o una caduta hanno rovinato il tuo sorriso? Ecco come rimediare se si rompe un dente



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Accade a tre adulti su dieci di rompere un dente: basta una disattenzione o un incidente e uno dei denti finisce per annerirsi, scheggiarsi oppure spezzarsi. Il professor Gianfranco Aiello, odontoiatra e presidente dell’Accademia di estetica dentale italiana, spiega come intervenire.


Se si annerisce bisogna subito farlo sbiancare

Quando l’urto è particolarmente forte il dente può cambiare colore fino a diventare quasi nero: «Succede perché i microcanali al suo interno si riempiono di residui di sangue. Proprio come quando si forma un livido sul corpo, ma con la differenza che non si può riassorbire», spiega Aiello.

Vai subito dal dentista: «Occorre devitalizzare il dente ed eseguire uno sbiancamento interno. Si pratica un foro sul retro in modo da inserire, nel canale dove ristagnano i residui di sangue, un gel a base di acqua ossigenata a 10 volumi». Con 3 sedute a settimana (la prima da un’ora e mezza, le altre da 15 minuti), il dente tornerà al colore originario.


Se si scheggia va smussato con una fetta di mela

Niente sangue, solo la sensazione sgradevole di avere minuscoli frammenti in bocca: è quello che succede quando il dente si scheggia: «Passaci sopra uno spicchio di mela, serve a uniformarlo e renderlo meno tagliente», consiglia il professor Aiello.

Quindi, vai dal dentista: «Si risolve tutto con un intervento da circa 15-20 minuti, senza anestesia. Prima si escludono una lesione alla radice o una frattura con la visita e una radiografia. Quindi si leviga la zona scheggiata, si applica uno speciale collante e si fa aderire una particolare sostanza composta da resina e cristalli di quarzo, che il dentista modella. Il colore e la resistenza sono identici allo smalto originale», precisa Aiello. Non sentirai alcun dolore e potrai tornare a mangiare subito senza problemi.


Se si spezza occorre conservarlo in acqua

Rompere un pezzo di incisivo non è un incidente raro: «La prima cosa da fare è recuperare il frammento e metterlo in una bottiglietta d’acqua o di latte, per conservarlo al meglio fino a quando lo porterai dal dentista (nelle 24 ore successive)».

La parte si riattacca facilmente: «Si usa la stessa tecnica adottata per i denti scheggiati, ma l’intervento dura un po’ di più (30-40 minuti). Rispetto a una capsula, che prima o poi dovresti cambiare, hai il vantaggio che il frammento riattaccato al dente non si stacca più», precisa Aiello.


Quando capita a un bambino

Il 20% dei bambini subisce un trauma ai denti da latte. Come comportarsi in questi casi? Meglio intervenire subito o aspettare, visto che prima o poi è destinato a cadere? «Dipende da quanti anni ha il bambino.

I denti da latte cadono intorno ai 7-8 anni, dunque se il problema si verifica a 3-4 anni è meglio effettuare subito la ricostruzione: non può certo tenersi il dente scheggiato per anni, sia perché dà fastidio nella vita di tutti i giorni, sia per motivi estetici. A 5-6 anni il discorso è diverso: meglio valutare con il dentista se è il caso di aspettare che cada». La tecnica adottata è la stessa di quella usata per gli adulti, ma i costi sono dimezzati.


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