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Collo più giovane: che cosa fare contro tensioni e scricchiolii

Con i trucchi e i movimenti giusti lo mantieni flessuoso e mobile anche dopo la boa degli “anta”

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Anche il collo invecchia. E il tratto cervicale, da mobile e flessibile, con il passare degli anni diventa sempre più rigido fino a delineare quello che gli anglosassoni chiamano “military neck”. Se a girare la testa per guardare qualcosa dietro o di lato avverti tensioni, o strani scricchiolii, significa che devi correre ai ripari. Le soluzioni sono diverse.


L’esercizio ad hoc

«Se lavori molto tempo al computer o stai ore su tablet e smartphone, ogni 20 minuti ricordati di fare questo esercizio», spiega la dottoressa Elena Vela, ortopedico del Centro Medico Santagostino di Brescia. «Ruota simmetricamente il capo a destra e a sinistra. Poi fletti lateralmente il collo, a sinistra e a destra, fino ad appoggiare l’orecchio sulla spalla. Infine, flettilo in avanti e indietro». Se il tratto cervicale è bloccato, il collo non riesce a muoversi più di 20 gradi, quando l’ideale sarebbe una rotazione di 60-70 gradi». Questo esercizio, ripetuto più volte al giorno, riesce in genere a scioglierlo.

Ma se inclinazioni e rotazioni provocano dolore è bene impostare con il fisioterapista un programma di rieducazione funzionale che riequilibri tutta la colonna: il tratto cervicale, infatti, non è disgiunto dal resto.


Il massaggio cranio-sacrale

«Ai primi indolenzimenti si può fare anche qualche seduta di massaggio cranio-sacrale, il più indicato per restituire al collo l’elasticità giovanile», spiega Giovanna Cau, massofisioterapista a Milano e Cagliari. «Il terapista fa sdraiare il paziente supino e pone le mani sulla testa. Quindi esercita delle pressioni manuali, ritmiche e avvolgenti, così leggere da essere pari o inferiori ai 5 g.

Queste pressioni, che rilassano immediatamente tutta la muscolatura, vengono esercitate sulla regione occipitale, temporale e sulla sommità del cranio. Così si alleggeriscono le tensioni e si distanziano le vertebre, che ritrovano la loro escursione naturale». Il trattamento, che è così rilassante da indurre in genere il sonno, dura 60 minuti e costa 80 €.


Come e perché invecchia

«Il rachide cervicale è composto da 7 vertebre, le prime due delle quali (atlante ed epistrofeo) sono diverse dal punto di vista anatomo-funzionale», spiega la dottoressa Elena Vela, ortopedico. «Come un perno, queste sostengono la testa. Ma per consentirle la massima libertà di rotazione, sono prive dei dischi intervertebrali che fungono da cuscinetti ammortizzatori. Di conseguenza queste due vertebre e i legamenti che le uniscono sono più soggetti a usura precoce».

Così già dopo i 30 anni il tratto cervicale accusa problemi di rigidità articolare, aggravati dalla muscolatura paravertebrale spesso ipercontratta per via di posture errate mantenute a lungo. Basti pensare chi lavora al computer, chi sta molte ore in piedi o chi passa la giornata al volante. Senza contare lo stress che fa involontariamente contrarre la mandibola, i traumi (come i colpi di frusta per tamponamento o i tuffi in piscina) e le sollecitazioni al collo date da tutti gli sport a terra, specie se prevedono corse o saltelli.


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Articolo pubblicato sul n. 38 di Starbene in edicola dal 4/9/2018



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